5. Bananas issues

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Quando Harry e nonna Ashton raggiunsero l'ingresso, Liam era effettivamente steso a terra, privo di sensi. E al suo fianco si trovava la causa dello svenimento, anche conosciuta come Zayn Malik.
«Mi dispiace tanto, io gli ho solo detto ciao...» mormorò il ragazzo, alzando lo sguardo su Harry con aria preoccupata.

«Tranquillo, adesso si riprende,» lo rassicurò il riccio, accucciandosi accanto all'amico e dandogli qualche schiaffetto sulle guance, mentre nonna Ashton riempiva d'acqua un bicchiere. «Forza, Lee, apri gli occhi,»
Liam sbatté lentamente le palpebre, confuso, si lasciò aiutare per mettersi seduto e accettò il bicchiere che la nonna gli porgeva.
Anche Zayn si accucciò al suo fianco, a quel punto, e Liam si strozzò con l'acqua.

«Scusa, scusa, scusami!» trasalì il moro, scattando velocemente in piedi e allontanandosi «Ecco, bevi tranquillo, io... guardo le scale.»
Harry diede qualche pacca sulla schiena dell'amico e lo sostenne finché non fu di nuovo stabile sulle sue gambe, ma non appena si rese conto della situazione Liam lo scostò da sé. Quindi, grandioso, era ancora arrabbiato.

«Ora posso girarmi?» chiese Zayn, che per tutto il tempo era rimasto voltato verso le rampe.
«Sì, oddio, certo!» farfugliò velocemente Liam, arrossendo fino a diventare color bordeaux quando il moro tornò a guardarlo «Mi dispiace per, ehm, essere... essere... uhm, svenuto, sì.»
«No, è colpa mia, non avrei dovuto presentarmi qui senza preavviso.» scosse la testa Zayn.
«No, no, è colpa mia! Puoi venire qui quando vuoi!» ribatté l'altro.
Il moro sorrise timidamente e Liam accennò un piccolo sorriso a sua volta, dopodiché rimasero semplicemente lì a fissarsi, in silenzio.
Harry si stava mordendo l'interno delle guance per non scoppiare a ridere.

In quel momento, una mano sbucò da oltre lo stipite della porta e colpì Zayn alla nuca, riscuotendolo.
«Sì, giusto!» si riprese il moro «Quando ci siamo visti dopo il concerto hai dimenticato questa. Scusa se ci ho messo tanto a restituirtela, ma siamo stati in Scozia e in Irlanda e questa è la nostra prima pausa.» spiegò porgendo la felpa che aveva tenuto tra le mani fino a quel momento.

Liam lo fissò scioccato, ricordandosi a malapena di afferrare l'indumento. «L'hai- l'hai tenuta per tutto questo tempo?»
«Sì, scusa, sarei volentieri venuto prima,» ripeté Zayn, ma fu bloccato dall'altro ragazzo, che stava scuotendo la testa.
«No, intendo, è solo una vecchia felpa, è incredibile che tu sia venuto fin qui solo per restituirmela!» replicò sbalordito Liam «Vuoi- uhm, vuoi entrare? Ti offro qualcosa, così almeno posso ringraziarti.»
«Non disturbarti, non ce n'è bisogno,» sorrise cortesemente il moro, ma fu interrotto dal gioioso «Quale disturbo, accomodati!» di nonna Ashton, così si voltò verso la persona che doveva trovarsi alla sua sinistra.

Un attimo dopo, la testa bionda di Niall Horan sbucò da oltre lo stipite, causando un gridolino da parte di Liam. «Salve, signora. Ci scusi ma temo non potremo fermarci. In realtà non dovremmo nemmeno essere qui, il nostro bodyguard ci ammazzerà quando scoprirà che siamo usciti di nascosto.» spiegò ridacchiando alla fine della frase, e nonna Ashton annuì comprensiva.
«Certo, siete ragazzi impegnati. Ma prendete almeno questa bottiglia di succo di broccolo, vi assicuro che è buonissimo!» esclamò entusiasta, recuperando il bottiglione dal frigo e piazzandolo tra le mani di Niall.
«Ehm, grazie...» balbettò il ragazzo.

La nonna sorrise felice e Liam guardò un'ultima volta Zayn, poi il moro e Niall salutarono cordialmente e si allontanarono. Harry stava quasi per chiudere la porta quando vide che c'era qualcun altro insieme ai due cantanti. Il qualcun altro che serviva a lui.

«Louis!» esclamò a voce troppo alta, facendo sobbalzare i tre ragazzi e causando uno strilletto imbarazzante da parte di Liam. Nonna Ashton lo colpì alla nuca. «Louis,» ripeté con più calma. Uscì dall'appartamento e attraversò il pianerottolo per raggiungere il ragazzo, ma prima che potesse arrivarci fu bloccato da Niall, che gli piazzò una mano sul petto.
«E tu che cosa ci fai qui?»
«Io ci vivo, qui,» si accigliò Harry «Ero in casa fino a un secondo fa, davanti a voi.»
Niall scosse la testa. «Forse sei così insignificante che non ti avevo notato. Tu l'hai visto?» chiese rivolgendosi a Zayn.
«Neanche di striscio.» rispose impassibile il moro.
«Ma se ti ho parlato!» ribatté Harry.
«Mh, no, non ricordo.»

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora