45. Mile High Club

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Erano le cinque del mattino quando Harry e Liam arrivarono al London Heathrow Airport, l'aria del mattino era fresca, il sole doveva ancora sorgere, eppure l'aeroporto era già affollato di viaggiatori, piloti, assistenti di volo, addetti alla sicurezza e staff vario. 

Nonna Ashton si era raccomandata migliaia di volte prima di lasciarli andare, abbracciandoli più volte e assicurandosi che avessero preso tutto. Si era persino offerta di accompagnarli a Londra nonostante fosse prestissimo, ma i due ragazzi l'avevano tranquillizzata e convinta a restare a casa.

«Questa volta sei più nervoso di me,» commentò Liam, sistemandosi lo zaino sulle spalle mentre trascinava il trolley dietro di sé.
Al suo fianco, Harry non riusciva a smettere di guardarsi ansiosamente intorno. «Segna questo giorno sul calendario, è un evento unico.» cercò comunque di scherzare, ma Liam sembrò comprendere il suo stato d'animo e gli diede una pacca di rassicurazione sulla spalla. Disse anche qualcosa, ma Harry non lo sentì nemmeno perché, finalmente, vide chi stava cercando.

In lontananza, quasi nascosto tra i gruppi di persone e le file di bagagli, Louis era seduto insieme a Zayn, Niall e alcune guardie del corpo, oltre ad altri viaggiatori che però si trovavano a qualche poltroncina di distanza. Harry non riusciva quasi a vederli, era talmente concentrato su Louis che il resto sembrava sbiadire.

«Lee, sbrigati!» esortò, rivolto all'amico, poi allungò il passo per arrivare più in fretta, desiderando di poter correre verso Louis e baciarlo dopo le settimane che avevano passato separati. (Sapeva di non poterlo fare, l'aeroporto era pieno di gente e i manager l'avrebbero ucciso con le loro mani se solo avesse mostrato del semplice entusiasmo, ma non riusciva comunque a smettere di pensarci.)

Louis si alzò immediatamente in piedi non appena lo vide, il sorriso ampio e luminoso mentre mollava il suo zaino in braccio a Niall e iniziava a correre verso Harry.
E- okay. Cazzo. Perché lo stava facendo? C'era troppa gente intorno, perché stava-
«Hazza!»
Harry mollò sia la valigia che il bagaglio a mano, completamente in panico quando vide Louis saltare verso di lui, per prima cosa perché aveva paura di non prenderlo in tempo e farlo cadere, e in secondo luogo perché- Dio, perché era così esplicito in pubblico??

«Lou!» espirò, stringendolo subito a sé mentre Louis avvolgeva braccia e gambe al suo corpo «Lou, siamo in mezzo alla gente, non-»
«Mi sei mancato,» lo interruppe il maggiore, le labbra a sfiorare il suo collo «Sembri più alto.»
«Sono passati venti giorni, non credo di essere cresciuto in così poco tempo.» ridacchiò senza fiato Harry, e poi «Mi sei mancato anche tu.» sospirò.

Louis gli premette un piccolissimo bacio contro il collo, scendendo poi di nuovo a terra e abbracciando anche Liam per salutarlo.
Tornarono insieme da Niall e Zayn per salutare anche loro, Paul era lì accanto con un paio di altre guardie del corpo e perciò Harry gli si avvicinò, ma fece appena in tempo a stringere loro la mano che Louis lo trascinò di nuovo con sé.

«Dove stiamo andando?» chiese il riccio, trotterellando per star dietro a Louis e riuscendo poi a sincronizzare i passi con i suoi.
Il maggiore gli sorrise da sopra la spalla, lasciando andare la sua mano quando notò che alcune persone lo stavano guardando. «Qui,» espirò non appena raggiunsero i bagni più vicini, poi sospinse Harry nella prima cabina libera e lo seguì chiudendosi la porta alle spalle. «Dimmi.»

Il riccio lo fissò con aria perplessa, per metà sporto in avanti perché credeva che Louis l'avesse portato lì per pomiciare. «Uhm...»
«Avevi detto di dovermi dire qualcosa, quasi due settimane fa, ricordi? Poi non me ne hai più parlato però io ho continuato a pensarci. Dovrei preoccuparmi? È qualcosa di brutto?» domandò velocemente il maggiore, senza neanche prendere fiato tra una frase e l'altra.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora