Le gocce di pioggia ticchettavano come una ninna nanna rilassante, le nuvole grigie sembravano una coperta di lana in cui il cielo aveva deciso di avvolgersi. Harry le guardava, di tanto di tanto, ma per lo più cercava di non lasciarsi tempo per pensare e andava avanti con i lavori di casa. Aveva tirato a lucido ogni stanza negli ultimi tre giorni, soprattutto perché non poteva stare continuamente al canile e aveva bisogno di qualcosa da fare. Aveva bisogno di distrarsi, e pulire era sempre stata la soluzione migliore.
Un paio di volte era stato anche in palestra, ma poi una ragazzina si era avvicinata per chiedergli se lui fosse davvero "Henry Strike, l'amico dei No Direction" e quindi era scappato il più in fretta possibile. Ogni tanto pensava a quanto fosse deprimente l'essere associato alla band, visto come stavano andando le cose.
Louis non l'aveva chiamato né contattato in nessun altro modo, da quando gli aveva portato i diari e avevano parlato. Ed erano passati tre giorni. O forse erano passati tre anni, tre secoli; Harry non lo sapeva. Ogni minuto sembrava una sofferenza interminabile: era difficile pensare al tempo in modo razionale, in quelle condizioni.
Quindi andava avanti con i lavori di casa, per distrarsi dall'arpione conficcato nella sua gola e che tirava verso il basso, fino ad aprirgli in due il petto e arrivare al suo stomaco per sviscerarlo. E così lavava i pavimenti e spolverava i mobili, rifaceva i letti e metteva in lavatrice i panni sporchi, stendeva e stirava, lavava i piatti e faceva la spesa, e andava avanti all'infinito anche se non c'era più niente da pulire. Nonna Ashton lo lasciava fare, e Harry fingeva di non notare la sua espressione preoccupata. Poteva funzionare.
«Chiquitito, le tende della mia camera le hai già lavate ieri.»
Harry alzò lo sguardo dalla lavatrice e lo spostò su nonna Ash, appoggiata allo stipite della porta del bagno. I suoi capelli grigi erano arrotolati con cura intorno ai bigodini, il suo vestitone rosa a fiori verdi le dava un'aria spensierata, ma le sue sopracciglia erano aggrottate in un modo che Harry conosceva bene, quello che diceva è evidente che hai un problema, quindi ora ne parliamo. E, in ventun anni di vita, Harry aveva imparato una cosa: quando la nonna smetteva di dargli corda e decideva di affrontarlo, non c'era possibilità di sfuggirle.«Uhm, non... non credo di averle lavate bene,» provò comunque.
La nonna alzò gli occhi al cielo e ignorò il tentativo. «Vieni in cucina a bere la cioccolata calda, è ora di parlare.»
«Okay...» sospirò il riccio. Tirò fuori le tende ancora asciutte dalla lavatrice e le lasciò piegate sopra di essa, uscendo infine dal bagno per raggiungere la nonna. Si passò una mano tra i capelli, cercando di darsi un aspetto meno tremendo di quello che probabilmente aveva, poi andò a sedersi a tavola, di fronte a nonna Ashton.«Uh, cioccolata calda!» esultò Liam, affacciandosi in cucina dal salotto.
La nonna gli mise in mano una tazza e gli indicò il divano. «Scusa, pasticcino al broccolo, devi berla da solo. Io e Hazza abbiamo alcune cose di cui parlare.»
«Oh, okay,» espirò il ragazzo, preso alla sprovvista. La sua espressione confusa durò solo un istante, comunque, perché era evidente che il suo unico interesse fosse ricevere la cioccolata calda, e se ne tornò felicemente in salotto con la sua tazza tra le mani.Harry deglutì a vuoto. Non era pronto a parlare con la nonna, non sapeva cosa dirle.
«Bevi, princesa; non sei in tribunale, puoi respirare.» disse nonna Ashton, tornando a rivolgersi verso di lui.
Il riccio sospirò e annuì, prendendo la propria tazza e bevendo un piccolo sorso. La cioccolata era buonissima come al solito, la temperatura gradevole lo scaldò fino allo stomaco. «Grazie,» mormorò.
«Di nulla, polpettino,» sorrise la nonna.Bevvero in silenzio per un po', l'unico sottofondo era il film di Capitan America che Liam stava guardando, ma non era un tipo di silenzio scomodo. L'atmosfera era semplicemente calma, quieta; il lieve fruscìo delle foglie si sentiva nonostante le finestre fossero chiuse. Erano solo le cinque e mezza, ma il sole stava già andando verso il tramonto.

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Never in My Heart || L.S.
Fanfiction"Non- non è come sembra..." "Liam, stavi pomiciando con la versione cuscino di Zayn Malik." Liam Payne ha una cotta imbarazzante per la boy band No Direction, Harry preferirebbe una vasectomia a un loro concerto. In qualche modo, però, finisce in m...