Never in My Heart || L.S.

70. Always in my heart

HAPPY 70th CHAPTER, l'ultimo numero tondo sigh
Capitolo speciale perché la seconda metà è dal punto di vista di Louis, che non abbiamo mai visto nel corso della storia.
Enjoy babes <3

***

«È completamente pazzo! Voglio dire, lo adoro ed è grandioso ma- è pazzo! Non c'è altra spiegazione!» continuava a ripetere Liam, ma la sua voce ormai era solo un suono di sottofondo, quasi impercepibile.
E Harry era ancora fermo sulla soglia di casa, la giacca semi-inzuppata di pioggia e le scarpe ai piedi, ciuffi di capelli appiccicati alla fronte mentre fissava il profilo twitter di Louis e gli ultimi due tweet postati. L'intera situazione era surreale, doveva essere un sogno per forza.

"Always in my heart @Harry_Styles. Yours sincerely, Louis" diceva il primo tweet, l'aveva riletto così tante volte che ormai ogni parola era stampata a fuoco dietro le sue palpebre.

Il secondo era solo l'emoji piccola e carina di una casa, ma a seguire c'era il link per una canzone che Harry non aveva il coraggio di aprire. Non lì, non quando era appena rientrato dal canile e aveva i vestiti bagnati e Liam continuava a camminare avanti e indietro di fronte a lui, sbracciandosi e parlando tra sé in tono incredulo come un indemoniato. Aveva bisogno di calma. Aveva bisogno di sedersi in camera sua e di non essere disturbato mentre piangeva per, probabilmente, un paio d'ore.

«Io devo- vado- vado in camera mia...» balbettò confusamente, restituendo il cellulare a Liam.
L'amico lo guardò a malapena, ancora impegnato a camminare avanti e indietro con aria sconvolta, e Harry lo superò dopo essersi tolto giacca e scarpe.
Forse aveva sbattuto la testa tornando a casa. Forse era già tornato a casa, si era addormentato e adesso stava sognando. Era l'opzione più probabile, sinceramente.
Louis aveva smesso di provare a contattarlo dopo il loro anniversario (se così si poteva chiamare).
Louis era stato al canile e aveva adottato Clifford e Peach assicurandosi di evitarlo. Non poteva aver scritto davvero quei tweet, non era possibile.

I suoi neuroni sembravano ancora fuori uso quando raggiunse la sua camera dopo una doccia veloce, le sinapsi lente e inutili mentre indossava vestiti asciutti e si sistemava l'asciugamano sui capelli.
Recuperò il cellulare e le cuffie e si sedette sul letto, spaesato. Aspettò qualche attimo prima di entrare su twitter, per cercare di capire se era effettivamente sveglio o no, ma ormai era troppo curioso e scombussolato per comprendere qualsiasi cosa, quindi tornò al profilo di Louis.
I due tweet erano ancora lì.

L'incredibile "Always in my heart" sembrava ancora più assurdo di prima, così Harry smise di fissarlo e cliccò sul link per la canzone, ritrovandosi su youtube e sentendo le prime note attraverso le cuffie anche se non era psicologicamente preparato a una cosa simile.
La chitarra iniziale era dolce e tranquilla, ma il cuore del riccio prese comunque a battere a una velocità preoccupante, così rapido che sembrava essergli risalito fino in gola.

«Make a little conversation, so long I've been waiting to let go of myself and feel alive,» iniziò poi la voce di Niall, e Harry riconobbe immediatamente le parole, perché le aveva lette sul computer di Louis durante il loro viaggio di andata verso Sydney, mesi e mesi prima. Quella era la canzone su cui Louis aveva lavorato per così tanto tempo, quella a cui teneva così tanto, quella che aveva scritto per lui. E che i manager gli avevano impedito di rilasciare; forse per quello aveva semplicemente postato il link su twitter invece di pubblicare un annuncio ufficiale, come veniva fatto per tutti i singoli della band.
Si chiamava Home.

La voce di Zayn sostituì quella di Niall in un falsetto perfetto, ma fu al ritornello che il cuore di Harry iniziò davvero a fare male, e i suoi occhi si riempirono di lacrime quando la voce di Louis risuonò attraverso le cuffie, nel più dolce "You'll never feel like you're alone, I'll make this feel like home" che fosse mai esistito.