Viversi

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Cause all of me loves all of you

Love your curves and all your edges

All your perfect imperfections

Give your all to me, I’ll give my all to you

You’re my end and my beginning

Even when I lose, I’m winning

Cause I give you all of me

And you give me all of you, oh

- John Legend

Ero tornata alle due di notte, ma nonostante questo non ero riuscita a prendere sonno prima delle cinque, non potendo non ripensare ai giorni appena trascorsi. 

Era cambiato tutto. Erano cambiati i miei sentimenti, ero cambiata io. 

Erano le otto quando la mia sveglia suonò, ma nonostante le poche ore di sonno mi sentivo rinvigorita e rinata. Alle nove ero già in gelateria, attiva come non mai, ricevendo anche i complimenti da Theodore per la mia efficienza. Nei momenti in cui avevamo un attimo di respiro, raccontai ad Elis del mio appuntamento con Harry, e, ovviamente, volle sapere tutto nei minimi dettagli, ogni minimo particolare e ogni suo movimento. Non si risparmiò nemmeno nel chiedermi se c’erano stati particolari piccanti. 

La solita Elis. 

Grazie alle varie distrazioni, ai discorsi con Elis e alla mia inusuale frenesia, il mio turno volò in un baleno. 

Una volta arrivate a casa, Elis andò a fare un sonnellino, mentre io approfittai della calma inusuale di mia cugina per andare a farmi una doccia rilassante. Andai nel piccolo bagno accanto alla mia camera, e azionai il mio Ipod. Adoravo ascoltare la musica mentre ero sotto la doccia, mi dava la carica giusta per affrontare resto della giornata e allo stesso tempo mi rilassava. Era il mio piccolo momento di pace. Dopo mezz’ora ero pulita, rilassata e rinvigorita, anche se la mia mente era elettrizzata dagli avvenimenti accaduti, il mio corpo aveva risentito dello stress che avevo accumulato. Mi diressi in camera con il mio piccolo asciugamano rosa, per fortuna non c’erano maschi in casa, adoravo avere la libertà di camminare come volevo in casa.

Aprii la porta della mia camera e quasi svenni nel vedere Harry, coricato nel mio letto che fissava il soffitto. Quando però mi resi conto di avere indosso solo un’asciugamano striminzita, la mia faccia diventò color porpora.

«Oddio – esclamai – ma che ci fai qui?». 

Il mio tono uscì più alto del previsto; ero altamente in imbarazzo.

«Buon pomeriggio, principessa!» disse sorridente.

Vedendo il mio imbarazzo, ma soprattutto il mio mutismo, continuò.

«Volevo farti una bella sorpresa. Di sicuro sono riuscito nella sorpresa, ma dalla tua faccia non credo sia stata una buona idea. Scusa, ci sentiamo dopo» finì, alzandosi dal letto e dirigendosi verso l’uscita. 

Mi risveglia dal mio limbo.

Davvero pensava che vederlo non mi rendesse felice? Magari stava pensando che mi fossi pentita? 

Era assolutamente fuori di testa.

«Non sono mai stata più felice di vederti – sorrisi, afferrandogli il polso – mi hai solo sorpreso, fantasticamente sorpreso». 

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora