Tieniti i tuoi sogni, perché se è vero che nulla ci appartiene, almeno sognando, puoi sempre andare ovunque, e con chiunque.
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Ero immersa in uno di quei sogni che valgono, uno di quei sogni in cui tutto nella tua vita fila nel verso giusto, come fosse un puzzle ben composto.
Era uno dei sogni più belli che avessi mai fatto, dove non percepivo quel senso di incompletezza, quel senso di vuoto che mi aveva accompagnato per gran parte della mia vita. La cosa più bella di quel sogno, però, non era il sogno in sé, ma la consapevolezza che quello che stavo sognando non era distante dalla mia realtà.
Fino a poco meno di un mese prima, la mia vita era come un puzzle, uno di quei puzzle con i pezzi piccolissimi, difficili da incastrare, quello dove difficilmente trovi l'incastro giusto. Avevo provato a costruire i bordi, ma quelli erano facili da costruire, avevano una linea guida, avevo poi pian piano iniziato a costruire il centro, ma quello non era semplice come il passo precedente.
Il mio centro era rimasto vuoto, incompleto, fino a quando Harry non era ritornato nella mia vita. Lui aveva avuto sempre l'abilità di farmi sentire nel posto giusto, al momento giusto. Con lui, la costruzione di quel puzzle, diventava quasi semplice, lui era la mia linea guida, la luce che m'indicava il cammino, la stella polare che ti indica la strada da percorrere quando tutto attorno a te è sconosciuto, quando ti senti solo e lei ti ricorda che non lo sarai mai davvero.
Il mio sogno fu interrotto da qualcosa di esterno a quel mondo parallelo in cui ero felice di trovarmi, qualcosa di esterno mi stava disturbando e, per quanto volessi continuare quel sogno, ormai quel qualcosa mi aveva svegliato.
Sentii un flusso d'aria calda sul mio corpo, salire verso la mascella, fino a posarsi sotto il mio orecchio.
Brividi mi attraversarono tutto il corpo, facendomi trasalire, tanto da essere costretta ad aprire un occhio, mentre l'altro lottava per rimanere in quel mondo parallelo.
Il mio campo visivo era offuscato da un ammasso disordinato di capelli color cioccolato, così vicini al mio viso da riuscir a vedere le loro sfumature ramate. Mugolai, capendo di chi fosse la colpa di quell'indesiderato risveglio.
Non ero solita sognare, e ancor più di rado mi capitava di fare bei sogni. Di solito mi capitava di rivivere fasi difficili della mia vita, o di perdere persone fondamentali, ma tutto ciò non era accaduto quel giorno. Mi ero appena risvegliata da uno dei sogni più belli della mia vita e che, impensabilmente, ritraeva quella che era diventata la mia vita. Per la prima volta la mia realtà era un sogno, un sogno da cui non volevo più risvegliarmi, e dovevo ringraziare solamente quel ragazzo che era stato capace di insegnarmi ad amare.
«Alzati, dormigliona! Devo andare a lavoro» mi sussurrò all'orecchio, e potei sentire l'odore della sua pelle anche di prima mattina.
«Non devo mica andarci io a lavoro» brontolai, cercando di nascondere il volto nel cuscino, mascherando un sorriso che stava facendo capolino sul mio viso, perché ogni volta che Harry era vicino a me, il mio cuore sorrideva a tal punto da trasmetterlo al viso.
Sentii il peso del suo corpo sul mio, percependo indistintamente ogni suo muscolo sulla mia schiena, sentendo perfino il sul cuore battere su di essa, perfettamente sul mio.
«Dai, svegliati! Ti ho preparato la colazione. E' il nostro primo giorno qui. Insieme» disse calcando l'ultima parola.
E a quelle parole non potei non alzarmi, senza però riuscire a trattenere uno sbuffo.
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Non Passerai//H.S.
FanfictionA volte ritornano.. Ma sarà davvero sempre così? Gli amori, quelli veri, sono destinati a ritornare o è solo un'illusione? Beatrice ritorna a New York dopo tre anni, in vista del matrimonio di sua cugina. Sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto rivive...