Ieri Sera?

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Magari poi due non se lo dicono nemmeno, ma glielo si legge negli occhi che passerebbero la vita ad aspettarsi, a trovarsi, a volersi, a prendersi



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Mi sentivo davvero malissimo, avevo come la sensazione di avere un coltello piantato nel cervello, sentivo la pancia farmi male e la gola bruciarmi. Avevo ancora gli occhi chiusi e stentai ad aprirli. Quando riuscii ad aprirli cercai di focalizzare quello che mi stava attorno. Davanti a me riuscii a distinguere un water, che guardai stranita e, voltando lo sguardo, capii di trovarmi in un bagno. Capii poco dopo di trovarmi nel bagno della mia stanza, ma non ricordavo minimamente come c'ero arrivata.

L'ultimo ricordo che avevo della serata precedente era la chiacchierata con Louis, poi il buio.

Tentai di alzarmi, ma non appena ci provai la testa mi girò vorticosamente. Poggiai le mani per terra ma mi ritrovai invece a toccare qualcosa di morbido; abbassai lo sguardo e vidi che la mia mano si era poggiata su una coscia.

Quando vidi a chi apparteneva restai di sasso.

Harry era poggiato con la schiena sulle piastrelle del muro e dormiva, tenendo però una delle sue mani sul mio fianco.

Come ero arrivata lì? E perché Harry era accanto a me?

Non avevo risposte a queste domande.

Riuscii ad alzarmi poco dopo e mi diressi nella mia stanza a prendere un'aspirina. Mi sentivo davvero malissimo.

Camminando come uno zombie andai in cucina e, dopo essermi riempita un bicchiere d'acqua, ingoiai la pillola, tentando di non far caso al bruciore della mia gola. Dovevo chiamare mia cugina, solo lei poteva aiutarmi a ricordare quello che era successo la sera prima.

«Pronto» rispose al quinto squillo con voce assonnata.

«Elis, sono io, Bea. Scusa se ti ho svegliato. Ti lascio tornare a dormire subito, ma prima potresti dirmi se sai quello che è successo ieri? Non ricordo molto».

«Mmm – farfugliò – ti ho visto parlare con un ragazzo molto carino, scuro di carnagione. Sembravi in confidenza con lui. Non so chi fosse, ma vi ho visto uscire insieme, ti ho seguito, ma tu mi hai detto che era tutto apposto e potevo tornare a festeggiare. Basta».

«Ok, grazie!» dissi chiudendo la conversazione.

Con le poche informazioni che mi aveva dato mia cugina cercai di ricordare qualcosa, ma nel mio cervello era tutto oscurato. Poi però ricordai che quando ero andata al bar con Louis mi era sembrato di vedere Zayn. In quel momento mi era sembrata una visione, ma dal resoconto di mia cugina dovevo averlo incontrato realmente, e proprio in quell'istante partì il flash della sera prima.


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Ero ancora seduta al nostro tavolo con Louis quando, spostando lo sguardo verso la pista, mi sembrò di vedere Zayn, per la seconda volta in una serata. Per quanto potessi essere ubriaca, non ero una visionaria, per questo mi alzai dal mio posto e mi diressi nel luogo in cui mi era sembrato di vederlo. Mi guardai intorno, ma di lui non vi era nessuna traccia, perciò feci per tornare al mio tavolo.

«Non ti facevo tipo da night club» disse una voce dietro di me, che riconobbi all'istante.

«Zayn - urlai - ciaooooooo».

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora