EPILOGO

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Un libro non si ama per il numero delle sue pagine, ma dall'intensità di ognuna di esse.

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" Central Park, 31 Dicembre 2016.

«Ci siamo rincorsi per anni, ci siamo trovati e amati senza restrizioni. Ci siamo persi, senza mai dimenticarci, e poi ci siamo ritrovati e rincorsi di nuovo, senza rendercene nemmeno conto. Abbiamo tentato invano di ignorarci, di non stare insieme, ma è stato tutto inutile. Perché noi siamo destinati ad esistere, a coesistere, e non può esserci una vita se non stiamo insieme, perché le nostre anime, quando ci siamo incontrati, si sono unite, fino a fondersi. Io non esisto senza di te, senza il tuo amore»

Beatrice aveva seguito tutte le indicazioni di quel bigliettino che aveva trovato quella mattina accanto a lei, nel letto dove aveva riposato. Era andata a Central Park, davanti al laghetto che ricordava alla perfezione, quello stesso laghetto dove aveva passato con Harry momenti indimenticabili. E Harry era proprio lì ad attenderla, e le stava parlando, senza esitazione alcuna, la guardava negli occhi e lei, che amava perdersi nei suoi magnetici occhi verdi, quel giorno non lo fece, perché le parole che stava dicendo sentiva fossero più importanti di qualsiasi altra cosa.

«Per tutti questi motivi - continuò Harry dopo aver fatto una pausa, nella quale aveva chiuso le mani di lei nelle sue - Beatrice Grimaldi, vuoi passare tutto il resto della tua vita con me?».

«Ci devo pensare» rispose lei sorridendo, perché la sua risposta non aveva bisogno di parole, la risposta era scritta nei suoi occhi fissi dentro quelli di Harry.

«Ti prometto che ogni giorno della nostra vita verremo qui - continuò lui sorridendo di rimando - In questo preciso posto, anche alla stessa ora se necessario, e ogni giorno ci metteremo uno davanti all'altro, promettendoci che il nostro amore non passerà mai. Non basteranno i litigi, il tempo che passa e lo spazio tra di noi a farti uscire dal mio cuore, perché tu sei il mio cuore stesso, Bea. Per questo, ti ripeto, vuoi diventare mia moglie?».

«Si» rispose Bea con le lacrime agli occhi, suggellando il loro patto amore con uno dei loro baci, quelli che riescono a togliere il fiato, mentre Harry accarezzava le due cose più importanti della sua vita, la sua futura moglie e il frutto essenziale del loro amore.

Pochi mesi dopo nacque una bellissima bambina di nome Ginevra. Aveva gli stessi colori del padre, anche i suoi erano di quel verde marino in cui Bea amava perdersi. I lineamenti fini ed eleganti, però, li aveva ereditati tutti dalla mamma, quel nasino piccolo e quella rosea bocca carnosa su cui Harry amava poggiare le sue labbra.

Gin, così si faceva chiamare, crebbe in una famiglia felice, dove l'amore, nonostante i momenti di tristezza e sconforto, non era mai passato. L'amore di Bea e Harry non era mai finito, ma era cambiato, era cresciuto e maturato. Non pensavano più al passato, erano concentrati sul presente e focalizzati sul futuro, progettavano una vita insieme, fino alla fine.

Loro erano la prova che l'amore, quello vero, esiste. Esiste davvero quell'amore che nonostante tu provi a scacciarlo, resta inciso nel tuo cuore. L'amore vero non è quello tutto rose e fiori, quello in cui va sempre 'Tutto bene', il vero amore è quel tipo di amore che viene continuamente messo alla prova, come se ogni volta dovesse essere riconfermato dal destino, per sempre, esattamente come era successo a loro. La loro vita insieme non era perfetta, non mancano futili litigi, e nemmeno le grandi e dolorose discussioni, ma c'era sempre un bacio o una parola che li rendeva inseparabili, che li rendeva infiniti.

Si, perché il loro amore più che vero era infinito e, ogni giorno, rinnovavano la promessa che si erano fatti trent'anni prima.

Ancora oggi, Bea e Harry si scambiavano e loro promesse, ogni giorno, nello stesso posto in cui avevano deciso di condividere il resto della loro vita insieme.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora