Orgoglio

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"Trilli c'è sempre stata per Peter".

"E Peter?".

"Lui ha scelto Wendy".

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Quel giorno raccontai tutto ad Elis, tutto quello che le avevo nascosto senza volerlo.

Mi sentivo in colpa per aver nascosto ad una delle persone più importanti della mia vita quello che era successo, e ancora più in colpa per aver scelto di parlare solo in presenza di Zayn. Avevo paura si fosse offesa, nonostante non lo avrebbe mai ammesso, perché eravamo sempre state solo io e lei, al minimo problema, sapevamo che potevamo contare l'una sull'altra, ma quella volta non avevo fatto fede al nostro patto non scritto, e avevo paura si sentisse tradita.

Non temevo il suo giudizio, sapevo che sarebbe stata imparziale, perché voleva bene sia a me che a Harry e sapeva che la nostra storia era così, terribilmente complicata e stupenda nello stesso moneto. La sua storia con Niall era completamente diversa, era stabile anche nell'instabilità, erano costernati dalla serenità nonostante le liti, erano uniti, mentre io e Harry non avevamo ancora capito come far andare bene le cose, come superare gli ostacoli, perché era quello il nostro problema, non riuscivamo ad affrontare allo stesso modo i problemi, e questo ci aveva portato a sfaldarci.

Quella notte Elis mi aveva fatto addormentare, dopo che Zayn aveva lasciato casa lasciando il posto ad un Niall sconcertato. Ero riuscita a dormire, anche se gli incubi mi avevano fatto svegliare non poche volte, ma almeno avevo riposato, cosa che non facevo da molti giorni.

Da quel giorno era passata solo una settimana, nonostante sembrasse fosse passata un'eternità. Da quel giorno avevo ricominciato a rialzarmi, a vivere per me e per il mio bambino, che meritava tutto l'amore e la serenità che potevo dargli. Avevo provato a chiamare tutti i giorni Harry, senza però ricevere nessuna risposta, ero arrabbiata perché non avevo avuto la possibilità di spiegare, di chiarire quello che era successo, ma lo capivo in fondo, era quello che io avevo fatto anni prima.

Mi chiedevo se lui si fosse sentito come me in quel momento, così impotente, così in colpa, così arrabbiato e al tempo stesso rassegnato, e avevo paura di non poterlo mai scoprire.

Era una nuova mattina, e per fortuna ogni giorno che passava il dolore al petto diminuiva un poco, il vuoto era sempre presente, ma non come il giorno in cui il mio mondo si era distrutto. Avevo Elis e Niall che mi aiutavano ad uscirne, giorno per giorno, ed ero veramente fortunata ad avere due persone così nella mi vita.

«Cazzo, amico. Ragiona!».

Stavo per entrare in cucina, quando udii la voce concitata di Niall, che mi fece fermare sulla soglia della porta, ad origliare, nonostante non fosse assolutamente corretto.

Mi scorsi il tanto che bastava per vedere la figura di Niall camminare nervosamente avanti e indietro per la cucina, aveva lo sguardo fisso sui suoi piedi e non era difficile immaginare con chi stesse parlando, speravo solo non notasse la mia presenza.

Sapevo che stava facendo di tutto per farlo ragionare, ma sapevo anche che, nonostante tutto, avevo torto, lo avevamo entrambi anche se motivi totalmente diversi. Eravamo impulsivi e passionali, e spesso queste caratteristiche, soprattutto se concomitanti, non erano esattamente un pregio.

Ma Niall ci stava tentando, ci stava provando con tutte le sue forze, soprattutto ora che era a conoscenza della verità, che l'aveva totalmente sconcertato, forse anche più di quanto aveva fatto con Elis. Era tornato da lavoro quando stavo già per concludere il mio sfogo, aveva sentito solo le ultime battute della mia arringa, ma avevo chiaramente visto nel suo volto la sofferenza per me e per il suo amico, per quell'amore in cui aveva creduto per anni, per cui aveva lottato insieme a noi.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora