Mr e Mrs Horan

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La psicologia sostiene che non si smette davvero di amare, o non l'hai mai fatto, o lo farai per sempre.

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Avevo sempre adorato lo stile neogotico, infatti, una volta entrata nella Cattedrale di San Patrizio, non potei fare a meno di innamorarmene. L'interno della chiesa emanava un'insolita intimità, nonostante l'ambiente fosse alquanto ampio. M'incamminai verso l'altare, dove notai una panca in legno per i due futuri sposi e, agli estremi di essa, altre due piccole panche; ovviamente una era per me, la testimone della sposa. Mentre ammiravo le decorazioni floreali che ornavano l'altare, sentii dei passi dietro di me e non potei fare a meno di sorridere, perché, nonostante i fiori emanassero un profumo sublime, l'odore che emanava la colonia di Harry era inconfondibile.

«Elis ha reso questa chiesa ancora più incantevole di prima, vero?» disse quando arrivò al mio fianco.

«Si - dissi in un sospiro - Elis è riuscita a renderla intima e romantica, proprio come voleva».

«Credo che l'atmosfera non sia data tanto dai fiori o dalle candele, ma dal loro amore; e noi due ne sappiamo qualcosa».

«Hai ragione anche tu. Tutti abbiamo un primo amore, ma non è detto che sia quello vero; io invece ho sempre saputo che il loro sarebbe durato e arrivato fin qui» risposi, guardandolo negli occhi.

Quando fece per rispondere, però, fu bloccato dalla voce di Niall, che arrivò davanti a noi bianco in volto e con espressione terrorizzata.

«E se non verrà?» mi urlò in volto prendendomi per le spalle, disperatamente preoccupato.

«Ero con lei fino a dieci minuti fa, Niall. È prontissima, e sarà qui tra poco» finii accarezzandogli una guancia; potevo solo immaginare quanto fosse, giustamente, in ansia.

«Fai un respiro profondo, fratello» intervenne Harry, dandogli una pacca sulla spalla.

«Si! - gli urlò Niall - voglio proprio vederti il giorno del tuo matrimonio come riuscirai a respirare».

Niall evidentemente non sapeva tutto quello che era accaduto nei giorni precedenti, quindi non poteva mai immaginare che la sua affermazione potesse lenire il mio cuore. Il gelo era sceso tra di noi, ma fu prontamente interrotto dal prete che mi intimava di raggiungere l'entrata perché la sposa era pronta.

Raggiunsi l'entrata appena in tempo per veder Elis scendere dalla macchina accompagnata da Kevin.

Quello era il mio segnale.

Iniziai a camminare verso l'altare, guardando attentamente tutti gli invitati, per evitare lo sguardo di Harry, che però sentivo comunque su di me. Scorsi tra la gente tutte le amiche e gli amici di Niall ed Elis, e poi mia madre e mia zia, visibilmente emozionate, che mi guardavano con espressione ammaliante. Sorrisi loro debolmente e spostai il mio sguardo al pavimento, imbarazzata, perché tutta l'attenzione degli invitati era momentaneamente su di me. Per fortuna arrivai in fretta all'altare  e mi misi al mio posto e mi girai verso la navata, sorridente. Sapevo da quanto Elis aspettasse questo momento e io non potevo che essere contenta per lei.

La vidi comparire accanto a Kevin e la marcia nuziale partì.

Mi voltai verso Niall.

Adoravo osservare lo sguardo dello sposo mentre la sua futura consorte s'incamminava verso di lui. Ero stata a diversi matrimoni, e questo era ormai un mio rituale, ma non avevo mai visto qualcuno guardare la sposa come Niall guardava Elisabeth. Un sorriso comparve sul volto di entrambi e gli occhi di Niall si facevano sempre più lucenti man mano che Elis si avvicinava a lui. La troppa intensità di quello sguardo mi costrinse a voltarmi, altrimenti avrei finito per emozionarmi seriamente, e non potevo permettermelo in quel momento. Incrociai lo sguardo di Harry, che trovai posto su di me, ma una volta resosi conto di essere stato colto in flagrante, si spostò, senza però riuscire a trattenere un flebile sorriso.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora