Il dolore dell'amore

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Devo andare, perché restare farebbe più male.

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POV ZAYN

Erano passati giorni dall'ultima volta che l'avevo vista, giorni che mi erano sembrati un'eternità. Sentivo la sua assenza dentro di me, sentivo come se mi avessero strappato qualcosa che mi apparteneva dal cuore, perché anche se non era fisicamente mia, il mio cuore l'aveva scelta.

Una parte di me avrebbe voluto cancellare tutto, anche la sua esistenza, tutte le mattine passate insieme, tutti i pranzi in casa sua; avrebbe voluto cancellare il suo volto da ogni mio sogno, tutti i suoi sorrisi dalla mia mente, quei sorrisi che erano miei, che erano per me. Tutti quei particolari che mi avevano fatto perdutamente innamorare di lei.

Se qualcuno avesse provato a cancellarla dal mio cuore, ero sicuro avrei sentito ugualmente la sua assenza, perché lei mi era entrata dentro come mai nessuna aveva fatto, lei era stata la prima che mi aveva visto realmente, la prima con cui non mi ero nemmeno accorto di essere me stesso, in tutto e per tutto.

Non era in programma, non avevo deciso di innamorarmi di lei, solo un pazzo l'avrebbe fatto, perché lei era irraggiungibile e, per quanto le cose irraggiungibili possano attrarre, io non avrei mai scelto lei come mio primo vero amore. Ma lei aveva qualcosa di speciale, che non avevo mai notato in nessuna prima d'allora, e me n'ero reso conto la prima volta che l'avevo vista e mi aveva chiamato 'ragazzino'. Non aveva tentato di sedurmi, come facevano la maggior parte delle ragazze che servivo al bar per aver offerto il 'giro' successivo, lei non mi aveva nemmeno degnato di uno sguardo. Sarebbe stato quello il momento giusto per scappare da lei, per evitarla, eppure era stato inevitabile cercare di attirare la sua attenzione, era stato inevitabile sceglierla.

Era stato facile amarla, imprevisto e veloce, come un battito di ciglia, era stato naturale quasi come respirare, non puoi fare a meno di farlo, perché altrimenti non potresti sopravvivere, vedere il mondo per quello che è, pieno di cose meravigliose, e lei aveva fatto questo, mi aveva fatto vivere.

In quel momento, nella sua assenza, mi sentivo perso, così vuoto, come mai lo ero stato prima, perché se non possiedi una cosa che non hai mai avuto, non puoi sentirne la mancanza, ma quando conosci l'amore e lo perdi, la mancanza la senti eccome.

Erano passati solo pochi giorni in confronto al tempo che sarei stato costretto a passare senza di lei, per quello avevo cercato di continuare la mia solita vita, e per fortuna le mie abitudini non eran cambiate molto, perché lei era entrata nel mio mondo, un mondo che sembrava più vuoto ora che se n'era andata, ma era pur sempre il mio mondo.

Ero andato, come ogni giorno, a lavoro, sempre con la voglia di fare, di guadagnarmi da vivere, perché senza quel lavoro non avrei potuto continuare a studiare e non potevo permettermi di mandare tutto all'aria.

Frank, il mio capo, si era accorto che qualcosa in me non andava, ma ogni volta che mi chiedeva cosa avessi deviavo il discorso, non volevo annoiare nessuno con i miei piagnistei e soprattutto non era da me parlare apertamente con qualcuno che non fosse lei. Quella era una cosa mia e sua, e sarebbe rimasta tale fino a quando non avrei incontrato un'altra persona di cui potermi realmente fidare, perché nonostante quello che era successo, non ce l'avevo con lei.

Era stata tutta colpa mia, lei non aveva colpe, mi aveva detto quello che provava per Harry dalla prima volta che l'avevo vista e non aveva mai fatto niente per farmi pensare il contrario, a parte quel bacio da ubriaca, ma era, appunto, ubriaca. Lo amava, come io amavo lei, e l'avevo sempre saputo.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora