Finirà Mai?

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Ma l'amore non ha ma un senso. Insomma non è la logica che lo fa nascere oppure morire, anzi l'amore è totalmente insensato. Ma dobbiamo continuare a viverlo, perché altrimenti saremmo perduti, e se l'amore muore allora all'umanità non resta altro che sparire. Perché l'amore è la cosa più bella che abbiamo.

-How meet your mother

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Ero arrivata a casa di zia Mara, ma Elis, come era ovvio, non era ancora arrivata. Mia cugina era la ritardataria per eccellenza, ma l'adoravo anche per quello. Mi misi ad aiutare la zia a sistemare la tavola e a preparare gli ultimi antipasti. Per fortuna sarebbe stato un pranzo in famiglia, che prevedeva quindi solo me, zia, Elis e il nuovo compagno della zia, Kevin.

Quest'ultimo sembrava un uomo molto alla mano, sulla cinquantina e molto affascinante. Mia zia l'avevo incontrato durante una riunione in ufficio e, da quel momento Kevin non aveva smesso di corteggiarla per mesi, fino a quando anche mia zia, che era restia a qualsiasi tipo di relazione amorosa, si era fatta travolgere. Ora stavano insieme da poco più di due anni e si amavano tantissimo.

Ero davvero felice per lei.

Finalmente, dopo molti anni, aveva incontrato qualcuno per cui valesse la pena rischiare.

Zia aveva detto che Elis lo adorava a tal punto da chiedergli di accompagnarla all'altare. Andavano davvero d'accordo e lui aveva rappresentato per lei quella figura paterna che le era sempre mancata nella vita.

Avrei voluto che anche mia mamma avesse incontrato nella sua vita qualcuno come Kevin, ma purtroppo lei era stata molto più sfortunata. Sarebbe davvero voluta venire anche durante i preparativi del matrimonio, ma un improrogabile viaggio di lavoro, che le aveva dato l'opportunità di un importante aumento, non gliel'aveva permesso. Sarebbe arrivata la sera prima del matrimonio, e io non vedevo l'ora che arrivasse per avere vicino la mia spalla.

«Tesoro, cos'hai? Ti vedo un po' spenta» esordì mia zia, una volta tornata in cucina.

Ero intenta a tagliare il pane in fette e la sua domanda mi fece trasalire, a tal punto che rischiai seriamente di tagliarmi.

«Sono stati giorni stancanti, zia, ma sto benissimo, veramente» le risposi, sfoderando il più falso dei sorrisi spontanei.

Non volevo parlare dei miei problemi durante il mio soggiorno a New York.

Quello era il momento di Elis e non volevo che nessuno si trattenesse o si preoccupasse per me inutilmente. Avevo superato tutto già una volta, da sola, e lo avrei rifatto senza problemi una seconda volta.

Circa mezz'ora dopo, quando la tavola era imbandita e tutto era pronto per il pranzo, Elis aprì la porta d'ingresso.

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Il pranzo trascorse in modo tranquillo, grazie soprattutto ad Elis che riuscì ad intrattenerci per tutto il pranzo parlando dei preparativi del matrimonio e delle commissioni che nel frattempo doveva svolgere in negozio.

«A proposito di matrimonio - esclamò mia cugina, facendo quasi tremare il tavolo - domani sera abbiamo le prove generali della cerimonia, Bea!».

«Non sapevo niente di queste prove generali» dissi preoccupata.

Se ci fosse stato bisogno della mia presenza a queste prove, di sicuro ci sarebbe stato anche Harry. Ormai dovevo mettermi l'anima in pace; avrei dovuto condividere forzatamente gli ultimi giorni a stretto contatto con lui e la sua fidanzata. Mancavano solo pochi giorni.

Potevo farcela.

«Ok, ci sarò» le dissi infine, sorridendole.

Ma Elis aveva cambiato espressione. Sin da piccole avevo l'abilità di capirci con un solo sguardo, non so se fosse perché eravamo cugine o altro, ma era un dono innato.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora