Incatenati

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Lo sai come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico?

Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare.

Se è in grado di aspettarti, allora ti ama.

A. Baricco

Dopo la sua esclamazione, Harry mi prese per mano e mi trascinò per strada e iniziammo a correre. 

Mi sembrava di essere in una di quelle bellissime scene di un film romantico: due innamorati che corrono sotto l’incessante pioggia e poi una volta arrivati si lasciano andare ad un bacio mozzafiato. 

Ormai ero bagnata da capo a piedi e, man mano che continuavo a correre, sentivo i piedi appesantirsi a causa dell’acqua che stava impregnando le scarpe. Ma non m’importava di niente, in quel momento c’eravamo solo io e Harry, che ridevamo come due adolescenti spensierati. 

Fortunatamente casa di zia, in Madison Avenue, era abbastanza vicina, quindi arrivammo in pochi minuti. 

Con il fiatone cercai le chiavi nella mia borsa zuppa, mentre Harry continuava a sghignazzare.

«Dillo che non avevi mai fatto una cosa del genere» disse mentre entravamo in casa.

«E’ stata una delle cose più pazze che abbia mai fatto – esclamai, non potendo non esternare la mia euforia – grazie!». 

«Mi credi un pazzo, non è vero?» domandò con un sorriso sghembo.

Mi avvicinai sorridente a lui, che era rimasto sulla porta per evitare di allagare casa, mi alzai sulle punte dei piedi e lo baciai. Inizialmente era un semplice bacio d’amore, senza pretese, ma si trasformò repentinamente in qualcosa di più forte, si trasformò in bisogno, mentale e fisico.

«Forse è meglio se ora vado» disse irrompendo il bacio.

«Sei un pazzo solo se adesso te ne vai».

Le parole mi uscirono di getto, senza nemmeno essermi resa conto di averle anche solo pensate.

«Lo so che piove, ma mi comprerò un ombrello. Troverò qualcuno che li vende per strada».

«Non intendevo questo - dissi guardandolo intensamente nei suoi occhi verdi - Non è perché non hai l’ombrello che ti chiedo di restare».

Portai una mano sul suo viso, accarezzandogli la guancia, resa ruvida dalla barba incolta. Sentii una delle sue mani poggiarsi su un mio fianco e iniziare a lisciare lo strato di pelle rimasto scoperto dalla maglietta. 

Portai la seconda mano ai suoi setosi capelli cioccolato, resi più scuri dall’acqua della quale erano impregnati e feci aderire il mio corpo al suo. Lui in risposta mi cinse la schiena con l’altro braccio. 

Eravamo ormai incatenati, un cuore diviso in due corpi. Non avevamo, però, interrotto il contatto visivo nemmeno per un istante.

Le parole erano ormai superflue, bastava ascoltare i battiti accelerati dei nostri cuori, che si  muovevano all’unisono. Volevamo entrambi la stessa cosa, ed entrambi eravamo consapevoli dei desideri dell’altro.

Avvicinai cautamente il mio viso al suo, perché ero consapevole che questo bacio avrebbe significato qualcosa in più degli altri. Presi il suo labbro inferiore in bocca e lo succhiai dolcemente, e successivamente leccai l’intero contorno delle labbra. 

Harry rimase per tutto il tempo immobile, intento a subire quella dolce tortura. 

Continuai fino a quando lui non mi assalì letteralmente sbattendomi contro muro accanto alla porta, insinuando la sua lingua nella mia bocca, che la accolse con estremo piacere. Le nostre lingue danzarono, i nostri fiati diventarono uno, i nostri sospiri si scambiarono, le nostre mani vagano nel corpo altrui, senza meta, fin quando non raggiungemmo il massimo livello di sopportazione.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora