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Tanto a qualcuno la dovrai raccontare, prima o poi, la verità.

A. Baricco

«Vi faccio vedere io come si cucina la vera pasta!» esclamai ai presenti.

Io, Harry, Elis e Niall avevamo organizzato un pranzo a casa di Harry. Era il nostro giorno libero, quindi avevamo bisogno di staccare la spina. Era passato un mese da quando Harry mi aveva presentato la sua famiglia. Tutto andava a gonfie vele, non ero così tranquilla da molto tempo ormai; io e Harry avevamo trovato un nostro equilibrio, che però era destinato ad essere messo alla prova. Non avevo mai avuto il coraggio di rivelargli a parole i miei sentimenti, anche se entrambi eravamo consapevoli cosa provassimo l’uno per l’altro. Harry era davvero la persona più fantastica che potessi avere accanto; non mi aveva mai fatto pressioni, non mi aveva mai chiesto di spingermi oltre i miei limiti, ma sapevo che prima o poi sarebbe successo. In realtà non mi dispiaceva affatto l’idea di essere totalmente sua, di darmi a lui completamente e in tutti i modi possibili. Mi fidavo di lui.

«Cugina! Fai vedere a questi maschi chi comanda qui!» scherzò Elis, distraendomi dal vortice di pensieri che ormai accompagnava tutte le mie giornate.

Scoppiai a ridere, soprattutto per l’espressione che avevano i ragazzi; erano davvero scettici riguardo alle mie doti culinarie, ma per una volta si sbagliavano. Modestamente, ero davvero brava ai fornelli. 

Dopo una decina di minuti era tutto pronto, così sedemmo a tavola.

Vidi che alla prima forchettata della mia pasta al tonno, tutti i presenti strabuzzarono gli occhi, così rimasi ad aspettare il loro verdetto, sorridente.

«Amore! Ma questa pasta è spettacolare!» esclamò Harry.

«Io l’avevo detto che era brava a cucinare» si vantò Elis.

«Harry, amico! Cosa aspetti?! Sposala all’istante! Dove la trovi un’altra che cucina così?» esordì Niall, che non riusciva mai a dire qualcosa di serio.

«Prima o poi lo farò, amico» disse a bassa voce Harry, ma non tanto da non sentirlo. 

Mentre pronunciava quelle semplici parole, che sapevano tanto di promessa, non mi aveva staccato nemmeno per un secondo gli occhi di dosso. E ancora una volta mia mamma aveva ragione: se vuoi arrivare al cuore di un uomo, devi passare prima dal suo stomaco.

Ridemmo per tutto il pranzo, Niall era davvero un burlone. Non c’era attimo in cui non se ne uscisse con qualche battuta. Elis lo guardava con occhi adoranti, non l’avevo mai vista in quel modo; era anche molto accondiscendente, cosa alquanto rara in Elis.

Verso le tre Elis e Niall uscirono per andare a fare shopping: fortunatamente ora che c’era Niall mi scampavo spesso queste uscite, per me estremamente noiose.

«Dove hai imparato a cucinare così bene» chiese Harry, una volta che gli altri erano usciti.

«Sai, a volte mamma lavorava fino a tardi, così qualche volta, essendo sola a casa, mi dilettavo a prepararle qualcosa. All’inizio – dissi facendomi scappare un risolino – preparavo davvero cose orribili, però mia madre per non farmi dispiacere le mangiava comunque. Pian piano iniziai a migliorare, anche grazie a mia madre, che cominciò a darmi consigli. E così eccomi qui».

«La tua vita non è stata per niente facile – sussurrò, cingendomi le spalle – e io che pensavo che la mia vita fosse uno schifo».

«Hai ragione, la mia vita non è stata facile, ma sono fiera di aver vissuto in quel modo, altrimenti non sarei così, non sarei quella che sono ora. E poi la vita di tutti è difficile. Ogni vita, ogni persona deve affrontare qualcosa di difficile» dissi sorridendo.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora