Puoi chiudere gli occhi davanti a quello che non vuoi vedere, ma non puoi chiudere il cuore davanti a quello che non vuoi sentire.
Johnny Depp
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Era arrivato il giorno della verità, dovevo farmi forza e trovare il modo più indolore per dirlo a Harry. Mancavano solo poche ore al suo ritorno, e io ero sempre più in ansia. Nonostante il dottore mi avesse raccomandato di non fare sforzi e di non sottopormi a forti stress ero costretta ad affrontare il mio imminente futuro, e questo mi terrorizzava.
Mi terrorizzava l'idea di perdere Harry, ma ancor di più temevo che lui non accettasse il bambino. Sapevo che per lui sarebbe stato inaspettato. Lo era stato anche per me, e ancora facevo fatica ad abituarmici, per questo gli avrei dato tempo di metabolizzare il tutto.
Ero sicura che la sua paura fosse quella di non sentirsi all'altezza, di non essere un buon padre. Era comprensibile, perché io stessa avevo avuto quel dubbio, ma ero sicura che l'avremmo affrontato insieme.
Sarebbe andato tutto bene.
Era questa la frase che mi ripetevo in continuazione, come se cercassi di convincermene.
Il giorno del ritorno di Harry mi alzai praticamente all'alba, dopo aver tentato tutta la notte di dormire, inutilmente. Per fortuna non avevo le solite e angoscianti nausee mattutine, altrimenti alzarmi sarebbe stato un vero strazio.
Dopo aver fatto un'abbondante colazione ed essermi fatta un bagno rilassante, ero pronta ad andare a casa di Harry.
Arrivata davanti al portone del palazzo di Harry restai immobile per non so quanto tempo a guardare il campanello. La mia vita sarebbe cambiata radicalmente di lì a poco, ma ancora non sapevo se sarebbe cambiata in meglio o in peggio. Dopo aver fatto un respiro profondo, suonai e il portone si aprì quasi subito.
Vidi Harry venirmi incontro a braccia aperte.
Erano passati solo pochi giorni dall'ultima volta che l'avevo visto, ma sembrava passata un'eternità. Non ero più abituata a stare senza di lui, era entrato nella mia vita così prepotentemente che non riuscivo più a farne a meno.
«Mi sei mancata da morire» urlò, mentre mi prendeva in braccio facendomi girare.
«Mi sei mancato anche tu» gli dissi una volta scesa dalle sue braccia.
Scrutai per bene il suo viso perché non sapevo se l'avrei mai rivisto così sorridente. Poggiai una mano sul suo viso e i suoi occhi s'illuminarono. Mi amava e ne ero consapevole, ma non sapevo quanto il suo amore fosse forte, fino a che punto potesse arrivare.
Prima di stare con me, nemmeno sei mesi fa, Harry era ancora un ragazzo immaturo, che andava con mille ragazze solo per divertimento e, per quanto apprezzassi il suo cambiamento, dentro di lui c'era ancora una piccola parte del vecchio Harry.
«Che ne dici di entrare?» gli chiesi con voce tremante.
«Si, certo» disse prendendo la mia mano nella sua, guidandomi dentro.
Quando chiuse la porta, mi attirò se, incastrandomi in un suo abbraccio, che mi fece mancare il respiro. Era un abbraccio così pieno che riuscii a percepirne l'intensità, sentendo il sentimento che provava per me, e quanto realmente gli ero mancata.
Mi prese il mento tra indice e pollice e posò le sue labbra sulle mie, con delicatezza.
Nonostante non ci fossimo visti per giorni sentivo che non voleva solo il mio corpo. Non potevo negare che il bisogno fisico che avevamo l'uno dell'altro era innegabile, ma non era solo quello che ci legava, bensì un sentimento che andava ben oltre il fisico e la mente, era un sentimento dell'anima. Le nostre anime erano legate da un filo indissolubile, e lo sarebbero state sempre, che lo volessimo o meno
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Non Passerai//H.S.
FanfictionA volte ritornano.. Ma sarà davvero sempre così? Gli amori, quelli veri, sono destinati a ritornare o è solo un'illusione? Beatrice ritorna a New York dopo tre anni, in vista del matrimonio di sua cugina. Sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto rivive...