Andrà Tutto Bene

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Credo sia questo il vero amore, avere l' impressione di stare al centro della propria vita, non ai margini. Nell'angolo giusto, senza avere bisogno di sforzarti per piacere all'altro, restare se stessi.

K. Pancol

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Silenziosamente, e a debita distanza l'uno dall'altro, Harry e io superammo gli alberi che ci separavano dai festeggiamenti, dal resto del mondo.

Intravidi subito mia cugina, che danzava al centro della pista raggiante, mentre Niall, che ondeggiava attorno, la faceva ridere spensierata. Adoravo il modo in cui si amavano ed esprimevano il loro amore, era davvero un sentimento genuino e spontaneo. Non avevano imparato ad amarsi pian piano, erano solamente nati per farlo, si erano trovati e scelti tra tanti.

Elis mi aveva sempre detto che, fin dalla prima volta in cui i suoi occhi si erano posati su Niall, il primo giorno di liceo, quando era un piccolo ragazzetto dai capelli lunghi color oro, occhi color oceano e denti orribilmente storti, aveva capito che lui era quello giusto, che se ne sarebbe innamorata. Aveva sentito scattare qualcosa in lei, come se ci fosse stato qualcuno nel suo corpo che avesse premuto un pulsante di accensione, che mai nessuno era tornato a spegnere.

Mi voltai sorridente verso Harry, che stava guardando la stessa scena, e gli feci un cenno verso di loro, per avvertito che li stavo raggiungendo, mentre lui mi fece cenno verso il bagno, così c'incamminammo in direzioni opposte. Non avevamo più detto una parola dal nostro ultimo bacio, come se parlare avrebbe potuto spezzare una qualche magia, o come se una parola avrebbe potuto  distruggere all'istante quel muro che ci eravamo imposti di erigere.

Raggiunsi finalmente Elis, che non si accorse della mia presenza fino a quando non picchiettai il mio indice sulla sua spalla, che si muoveva a ritmo di musica, facendola fermare all'istante.

«Tu, brutta traditrice - mi puntò il dito contro, una volta accortasi della mia presenza - sono stata costretta a fingere di voler continuare a ballare all'infinito per non far rompere la torta e tirare il bouquet, che tra l'altro, sei costretta a prendere. Altrimenti ti uccido!».

«Elis - dissi ridacchiando - rilassati e comportati da sposa responsabile, almeno oggi».

«Ti odio!» disse mettendosi a braccia conserte e girando il capo nella direzione opposta alla mia.

«E io ti adoro - dissi, buttandomi letteralmente su di lei, stringendola - grazie Elis, davvero. Grazie di tutto».

«Grazie di essermi stata sempre vicina, anche quando credevo di non farcela - continuai, sciogliendo il nostro abbraccio per poterla guardare negli occhi - grazie di trovare sempre il modo giusto di rallegrarmi e di farmi ridere, quando l'unica cosa che voglio fare è piangere. Grazie di conoscermi quasi meglio di me stessa. Grazie per essere un'adorabile ficcanaso, e grazie perché ami intrometterti nella vita altrui, facendo da cupido. Non so davvero chi dover ringraziare per avermi dato una cugina, una sorella, un'amica come te, concentrata in un'unica persona».

Nonostante Elis fosse una ragazza esuberante ed espansiva, raramente mostrava agli altri le sue più profonde emozioni, per questo mi stupii quando vidi una piccola lacrima solcarle il viso.

«Grazie a te. Questo è stato il miglior discorso da testimone che potessi farmi. Ma volevo soffermarmi su un aspetto del tuo discorso - continuò - perché mai sarei un cupido?».

La sua espressone non nascondeva la curiosità che stava provando in quel momento, non aveva ancora capito quello che le volevo dire, o forse non voleva illudersi che i suoi piani avevano funzionato con il minimo sforzo.

Non ebbi nemmeno il tempo di parlare, perché le bastò un mio sorriso per farle capire quello che era successo; e potei vedere chiaramente nel suo viso un'espressione soddisfatta e felice.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora