“Ma ragazzi, sapete cos’è un’emozione? No?
Immaginate di essere a casa vostra, nel vostro salotto. Immaginate di prendere un lenzuolo e appenderlo al muro con due chiodi. Prendete anche della vernice. Bene. Ora lanciate la vernice contro il lenzuolo. Avete visto cosa succede? Il colore passa attraverso il lenzuolo e sporca il muro.
Voi siete il lenzuolo e la vernice è l’emozione. Perché, ragazzi, le emozioni vi trapassano, vi segnano per sempre.”
— Educatore.
«Bea, stasera andiamo in discoteca con i ragazzi, quindi preparati psicologicamente, ok?» urlò mia cugina al mio orecchio, facendomi saltare sul posto.
«Wow, che felicità!» esclamai.
«Guarda che ci sarà da divertirsi! E poi stasera dovrai bere. Dobbiamo scaricare un po’ la tensione dei giorni passati».
«Ora si che mi sento meglio!» dissi, mentre sentivo la risata di mia cugina allontanarsi dalla mia stanza.
Lei di sicuro aveva già scaricato parecchia tensione, lo capii perfettamente dal sorriso che aveva in volto.
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Andare in discoteca non mi era mai piaciuto.
Avevo sempre odiato tutto quel caos, la musica alta, che ti stordisce, tutta la calca di persone sudaticcia, le luci psichedeliche, che ti fanno giare la testa. Non ero mai stata un tipo mondano, infatti nella mia adolescenza avevo sempre preferito di gran lunga restare a casa, davanti ad un buon film, o un bel libro, piuttosto che uscire con gli amici. Che poi, diciamoci la verità, non avevo mai avuto veri amici e, quei pochi che avevo, dopo aver capito il mio stile di vita, così diverso dal loro, si erano dileguati pian piano. Li avevo sempre compresi per il loro comportamento, anche se all’inizio c’ero rimasta male.
Chi vorrebbe avere per amica un’asociale?
Tutto ciò mi ha fatto crescere senza vizi e sempre indipendente, senza mai farmi influenzare da nessuno. La mia migliore amica era sempre stata mia madre, l’unica persona a cui ho sempre raccontato tutto, tutti i miei segreti, le mie cotte, le mie avventure. Lei è l’unica che c’è sempre stata e sempre ci sarà. Una volta arrivata all’università le mie abitudini non sono cambiate molto, ma, quando mi sono fidanzata, mi sono dovuta adattare ad uno stile totalmente diverso dal mio, solo per amore. Mi sono dovuta sorbire interminabili serate in discoteca, con le rispettive sbronze e liti. Questo nuovo stile di vita, a cui non mi ero mai abituata, mi aveva fatto odiare ancora di più le discoteche e tutti gli eventi mondani.
Ero davanti il mio armadio, da un tempo ormai indefinito, nel tentativo di trovare qualcosa da mettere, ma soprattutto in cerca di un briciolo d’entusiasmo, cercando di trovare i “pro” di questa uscita, e impensabilmente ne trovai: per una volta nella vita avevo voglia di divertirmi davvero insieme ai miei amici, i miei veri amici. Avevo accanto delle persone davvero speciali che mi apprezzavano per quello che realmente ero, quindi niente e nessuno mi vietava di lasciarmi andare, almeno una volta.
Misi i miei jeans preferiti, una maglietta rossa e le All Stars rosse.
«Bea, sei pronta?» irruppe Elis, entrando nella mia stanza.
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Non Passerai//H.S.
FanfictionA volte ritornano.. Ma sarà davvero sempre così? Gli amori, quelli veri, sono destinati a ritornare o è solo un'illusione? Beatrice ritorna a New York dopo tre anni, in vista del matrimonio di sua cugina. Sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto rivive...