Can't Take My Eyes Off Of You

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Come si fa a scappare da qualcosa che ti porti dentro?



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La notifica di un messaggio interruppe il mio sonno. Non mi sentivo così riposata e in pace con me stessa da moltissimo tempo, così tanto che non mi ricordavo nemmeno l'ultima volta che mi ero svegliata col sorriso. Spostai lo sguardo alla mia destra e lo vidi. Fissai con amore il motivo di quella mia ritrovata felicità.

Harry era ancora accanto a me, addormentato. La trapunta gli copriva il fisico perfettamente scolpito, lasciando però a vedere parte del suo tatuaggio sulle coste, il nostro tatuaggio. Speravo che non se lo fosse cancellato o coperto, e così era. All'inizio avevo pensato di coprire il mio, perché faceva troppo male svegliarsi ogni mattina e avere un segno indelebile addosso che mi ricordasse cosa avevo perso, ma non avevo mai avuto il coraggio di toccarlo. Significava troppo per me. Per questo motivo ogni anno che passava andavo da un tatuatore e mi facevo disegnare sopra una piccola rondine, in segno degli anni che passavo senza di lui. Quell'abitudine però doveva finire presto, altrimenti mi sarei ritrovata il corpo ricoperto di rondini, e la cosa non era molto elegante.

Passai delicatamente la mano sul suo tatuaggio, facendo attenzione a non svegliarlo. Ma fui interrotta da un'ulteriore notifica del suo cellulare. Mi protesi verso il comodino e presi il suo cellulare.

Non potei fare a meno di leggere l'ultimo messaggio che appariva sul display. Il nome del destinatario era 'Honey' accompagnato da uno stupido cuore. Poteva appartenere solo ad una persona.


"Buongiorno amore. Mi sono liberata dagli impegni prima del previsto. Tra qualche ora sono lì da te. Non vedo l'ora di vederti. Ti amo"



«Che stai facendo?».

Mi girai verso Harry e lo vidi con gli occhi a malapena aperti che mi guardava curiosamente divertito.

Mi alzai dal letto tempestivamente, presa da una consapevolezza che faceva davvero male. Lei stava arrivando in una stanza che profumava di sesso e amore, il nostro amore.

Dovevo andarmene da lì all'istante.

Per la prima volta nella vita mi sentii in colpa con lui e con me stessa.

Ero andata contro i miei più saldi principi. Ero andata a letto con un uomo impegnato, nonostante avessi la scusante che prima di essere impegnato con lei era mio, mi sentii comunque uno schifo.

«Lei sta arrivando - dissi atona - me ne devo andare».

Iniziai a raccogliere da terra i miei indumenti come una ladra che stava per essere smascherata, e mi diressi verso la porta.

«Chi sta arrivando, Bea?» esordì lui confuso.

«La tua fidanzata. Ti è arrivato un messaggio e l'ho inconsapevolmente letto, per fortuna».

«Doveva arrivare tra dieci giorni».

«Si è liberata dagli impegni. Scusami per tutto» e dicendo ciò uscii velocemente dalla sua camera senza guardarmi indietro, mentre lacrime di vergogna solcavano il mio viso.

Arrivai nella mia camera, chiudendomi a chiave. Volevo tenere il più possibile le distanze dalla stanza di fronte alla mia, e da Harry. Mi rannicchiai nel mio letto, come una bambina, e iniziai a guardare la stanza, fredda e atona, che mi circondava.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora