Mi svegliai di soprassalto.
Elis era accanto a me e mi guardava con uno sguardo pieno d’amore, ma al tempo stesso pieno di preoccupazione; le lanciai un sorriso affettuoso e mi tolsi le cuffie. La guardai e notai che il suo sguardo mi poneva una domanda che la sua bocca non riusciva a formulare, forse per paura della mia risposta.
«Mi passerà, Elis. Tranquilla. E’ solo che Harry mi ha colpito, come non mi succedeva da tempo; il suo sguardo, il suo atteggiamento, il suo modo di porsi hanno scaturito in me qualcosa. Sembra così sicuro di sé, così tenebroso» dissi per rincuorarla.
«Stasera sarà alla festa – disse preoccupata – lui esce con noi, Bea. E’ per questo che sono in pensiero per te, tutto qui» la sua fronte era corrucciata.
«Allora vorrà dire che gli starò alla larga. Ma ora cambiamo argomento, o almeno soggetto; abbiamo parlato sempre di me, ma ora confessati. Tu e il mondo maschile in che rapporto siete?» le riservai un grande sorriso d’incoraggiamento.
«La mia situazione sentimentale non è molto diversa dalla tua, sai?! Sono stata con due ragazzi, non per molto tempo, solo per pochi mesi. Ma entrambi volevano quel di più che non ero disposta a dargli, almeno non dopo due giorni, così finiva sempre. Ora c’è un ragazzo, che in realtà è sempre stato nei miei pensieri, ma che non mi fila per niente. Si chiama Niall ed è, neanche a farlo di proposito, il migliore amico di Harry. E’ bellissimo – aveva gli occhi a forma di cuore, era veramente presa a quanto pare – solo che non ho il coraggio di farmi avanti. Ho paura di essere rifiutata o, ancor peggio, di essere usata».
Le sue labbra, che mentre descriveva Niall erano piegate in un sorriso, ora si erano curvate verso il basso, in un’espressione triste, quasi rassegnata. Per la prima volta vedevo mia cugina insicura, non era da lei comportarsi così. Avrei voluto capire meglio la situazione e cercare di aiutarla.
«Di cosa parlate di solito?» dissi e immediatamente lei, con fare colpevole, si guardò nervosamente le mani, intrecciate l’un l’altra.
«Non gli ho mai rivolto la parola» disse piano.
«Cosa? – le chiesi aumentando il tono della mia voce – Tu, miss logorroica, non gli hai mai rivolto la parola? Chi sei!? Cosa ne hai fatto di mia cugina» conclusi in tono leggermente ironico, anche per sdrammatizzare la situazione.
«E’ l’unico ragazzo che mi è sempre piaciuto veramente, ma non riesco a iniziare un discorso con lui. Mi blocco. Mi piace da quando andavo a liceo; lui ha fatto la corte a tutte le mie compagnie, ma mai a me. Quindi è assodato che non gli piaccio» disse timidamente.
«O non si sente all’altezza! – la incalzai – vedremo cosa si può fare. Tu aiuti me ed io aiuto te, giusto?».
«Giusto. Ora andiamo a prepararci, farfallina» e si alzò, mentre un sorriso le si era stampato in volto.
Ok, essere donna era veramente stressante, non so se ero adatta a tutto questo. La preparazione fu davvero estenuante; stare due ore seduta in una sedia a truccarmi e sistemarmi i capelli mi era risultato quasi impossibile. Quando però mi guardai allo specchio, pensai che nella mia faccia ci fosse troppo trucco, anche perché avrei dovuto indossare una maschera per tutto il tempo.
«Elis, scusa la domanda, ma perché tutto questo trucco se poi avrò sempre indosso la maschera?» dissi seccata.
«Ma non avrai la maschera per tutta la sera! – raggelai alla sua affermazione – a mezzanotte ci sarà il conto alla rovescia e poi tutti si toglieranno la propria maschera».
Era eccitata all’idea, a differenza di me, che ero terrorizzata. Odiavo l’idea di indossare una maschera, ma era sempre meglio di essere scrutata da tutti i presenti, a me sconosciuti.
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Non Passerai//H.S.
FanfictionA volte ritornano.. Ma sarà davvero sempre così? Gli amori, quelli veri, sono destinati a ritornare o è solo un'illusione? Beatrice ritorna a New York dopo tre anni, in vista del matrimonio di sua cugina. Sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto rivive...