Preparativi

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Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti.

-Grey's Anatomy


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«Tesoro mio - sentii una voce che mi parlava, ma sembrava lontana - alzati, altrimenti tua cugina viene qui e ti ucciderà».

Non riuscivo a distinguere bene la voce, ma sembrava quella di mia madre.

Perché stavo sognando mia madre? lei sarebbe arrivata solo la mattina del matrimonio, allora perché sentivo la sua voce?

Merda!

Il pomeriggio precedente, quando ero andata a riposarmi, non avevo impostato la sveglia per il giorno dopo perché convinta di svegliarmi per cena, e invece mi ero addormentata per tutta la notte!

Aprii gli occhi di scatto, alzando contemporaneamente il busto dal letto, e mi guardai intorno, trovando mia mamma ai piedi del letto che mi guardava divertita.

«Ho dovuto chiamarti un numero talmente elevato di volte che mi è sembrato infinito, se sapevo che bastava nominare tua cugina, l'avrei fatto subito».

Mi ridestai subito dal mio sonno e andai ad abbracciarla. Nonostante non la vedessi da due settimane, mi era mancata da morire. La strinsi forte e assimilai il suo odore che tanto mi era mancato in questi giorni. Me n'erano successe di ogni in questi giorni e sentivo davvero il bisogno di sfogarmi con lei e di sapere ciò che pensava riguardo alle mie ultime avventure.

«Mi sei mancata tanto» le dissi all'orecchio.

«Signora Grimaldi, la macchina è arrivata e vi aspetta sotto» disse una voce accanto alla porta.

Mi staccai da mia mamma per vedere a chi appartenesse, ma non c'era nemmeno bisogno che lo facessi. Harry era davanti l'uscio della porta in tuta e aveva nelle mani un vestito elegante, sicuramente quello per il matrimonio. Non volevo nemmeno immaginarmi la sua figura con quel vestito, sarebbe stato sicuramente tanto bello da dover essere considerato illegale, ed era meglio che non ci pensavo.

Mi rendevo conto di essere esagerata nelle mie reazioni, ero davvero una ragazza piena di complessi e me ne rendevo conto, ma non potevo fare a meno di essere così, soprattutto quando Harry mi fluttuava vicino. Odiavo ammetterlo, ma tornavo quella ragazza insicura di tre anni prima.

«Oh grazie Harry caro, ma chiamami Liliana - disse mia mamma, provocandomi sgomento - ora andiamo a prenderci un bel caffè, mentre la principessa qui si prepara. Ti aspettiamo di là» concluse, prendendo Harry per il braccio e trascinandolo in salotto.

Da quando mia mamma ed Harry erano entrati in confidenza?

A quanto ne sapevo non si erano mai né visti né sentiti, a meno che non l'avessero fatto a mia insaputa, ciò che ritenevo improbabile. Mamma aveva sempre adorato Harry sin da quando era piccolo e, quando le avevo raccontato tutta la nostra storia, aveva anche giustificazione parte il comportamento di Harry, dicendo che gli uomini non sono mai preparati ad avere un bambino.

Avevo sempre amato l'imparzialità di mia mamma, perché mi permetteva di capire realmente se stavo prendendo la decisione giusta o meno. Mi aveva dato ragione in molte cose nella mia storia con Harry, ma era rimasta contrariata dal mio insano istinto di fuga ogni qualvolta mi trovavo in una situazione scomoda.

Iniziai a prepararmi continuando a pensare alla situazione in cui mi trovavo.

Mi resi conto che anche questa volta avevo sbagliato. Avevo deliberatamente evitato lo scontro con Harry per paura che le sue parole, e la sua eventuale confessione, mi potessero ferire, ma avevo deciso: dopo il matrimonio avrei parlato con lui, anche se ciò avrebbe portato alla nostra completa rottura. Almeno sarebbe finita davvero, stavolta.

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora