Sulle Nuvole...

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Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo.

Friedrich Nietzsche.

Ancora sconcertata da quella scoperta non mi ero accorta che Liam era accanto a me. 

No, Liam, no!

«Cambio dama!» disse freddamente, trafiggendo con lo sguardo il mio cavaliere.

«Solo se lei vuole» disse il ragazzo del mistero, non più così tanto del mistero, guardandomi speranzoso. 

Il panico invase il mio corpo. Volevo? Cuore e testa erano in procinto di iniziare una vera e propria guerra mondiale, ma sapevo perfettamente che uno prevaleva nettamente.

«No!» dissi con tono fermo e deciso, che poco mi apparteneva.

«Cosa no?» Liam aveva un’espressione delusa.

«Vorrei fare un altro ballo con lui, se non ti dispiace, Liam» dissi più dolcemente.

«Bea, ci sono delle regole qui – disse Liam, sorridendo sornione. Sapevo perfettamente dove voleva arrivare – devi baciarlo».

Ecco! Mi ero messa in un bel casino; cosa avrei dovuto fare? 

Sentii il mio cuore battere all’impazzata, stavo iniziando a sudare freddo e avevo la bocca asciutta. Sapevo quasi per certo che dietro quella maschera c’era Harry, e, anche se Elis mi aveva avvertito, non riuscivo a resistere al richiamo del mio cuore, che mi incitava a baciarlo. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare a cosa fare che le sue morbide e carnose labbra si poggiarono dolcemente sulle mie; ora sapevo per certo che erano morbide. Le sue labbra restarono sulle mie, dolcemente immobili, restarono attaccate per un tempo che mi sembrò infinito, sembrava che il tempo si fosse fermato. 

Il suo bacio fu casto e dolce, e gliene fui grata. Ora sapevo perfettamente chi fosse, non avrei mai potuto dimenticare quelle labbra che per prime lambirono le mie, era lui. Quando dolcemente si staccò da me non riuscii nemmeno ad alzare lo sguardo, avevo ancora gli occhi sbarrati dallo sgomento. 

Non potevo credere a quello che era appena successo. 

Guardai sottecchi Liam: aveva un’espressione tra il furioso e lo scioccato. Non credevo che si aspettasse questo. Beh, nemmeno io, ma era stata quasi totalmente colpa sua.

«Ora se vuoi scusarci, vorremmo continuare a ballare» disse il “mio” cavaliere.

Mi poggiò nuovamente le mani sui fianchi e mi avvicinò a lui, con dolcezza. Mi sentivo incredibilmente protetta tra le sue braccia, per questo gli misi le mani intorno al collo e, siccome non avevo ancora il coraggio di guardarlo negli occhi, appoggiai la testa sul suo petto. Riuscivo a sentire il suo cuore battere, e il suo respiro vicino al mio volto. 

Era agitato? 

Avrei voluto tanto sapere cosa provasse  in quel momento.

«Come ti chiami? E’ imbarazzante essere baciata da qualcuno di cui non conosci neanche il nome, uno sconosciuto» dissi con il volto ancora sul suo petto.

«E’ incredibile che per te io sia considerato ancora uno sconosciuto» disse sarcastico, ma alzando gli occhi vidi che il suo sguardo si era incupito.

«Beh, non so chi sei» feci la finta tonta, volevo farlo stare sulle spine, in fondo un po’ lo meritava per come aveva trattato il povero Liam.

«Io credo che tu l’abbia capito. Ad ogni modo, non manca tanto; tra poco lo scoprirai».

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora