Primo NON Appuntamento

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Tutti vorremmo avere sia l'amore sia la libertà, ma quando otteniamo il primo, perdiamo la seconda. L'unica speranza si trova a metà strada ed è l'amicizia.

L'amico ti dà affetto senza toglierti la libertà.

Luciano De Crescenzo

La mattina seguente mi svegliai, ma senza riuscire ad alzarmi dal letto; avevo una paura tremenda di affrontare Elis. Erano ormai le undici, quindi decisi di alzarmi. In cucina trovai Mara, intenta a preparare il pranzo:

«Hei, piccola, tutto bene? – annuii – sei pallidissima!» disse preoccupata.

«No zia, sto bene» dissi, fingendo un sorriso.

«Che cosa vuoi per colazione?» cambiò argomento, capendo il mio imbarazzo.

«Latte e cereali, grazie».

Facemmo colazione insieme e ne approfittammo per parlare un po’; mi servì per dimenticare gli avvenimenti della sera precedente. 

«Dov’è Elis?» chiesi.

«In camera sua, tesoro».

«Vado da lei allora».

Mi diressi verso la stanza di Elis e bussai alla sua porta.

«Avanti!». 

La vidi seduta alla scrivania, davanti ad un grande foglio da disegno. Probabilmente stava disegnando qualche nuovo modello, ma appena mi avvicinai vidi solo due sagome, ancora indistinte; sembrava stessero ballando. 

Capii subito cosa ritraeva: erano lei e Niall, che ballavano stretti l’uno all’altro, guardandosi con un misto d’amore e passione.

«Buongiorno» tentennai, non sapendo il suo umore.

«Ciao Bea!» mi lanciò un sorriso. 

Era di buon umore.

«Raccontami della tua serata» dissi, volendo evitare che il discorso ricadesse su di me.

«Ok – disse con un sorriso raggiante – però dopo parliamo di te, signorina». 

Aveva un’aria minacciosa, mentre mi puntava il dito contro.

«Ok» annuii preoccupata.

«Dunque, da dove inizio – fece una pausa – ah, ecco. Sono andata a prendermi un bicchiere di vodka alla fragola e redbull al bar; ero giù, perché non vedevo Niall, e allora ho pensato che fosse già in buona compagnia. Ad un tratto un ragazzo vestito da diavolo si mise accanto a me, appoggiato al bancone; aveva un’aria familiare. Guardandolo meglio mi sono accorta subito di chi si trattava, era Niall; aveva un’aria tranquilla, ma quando si è girato e mi ha visto, ha cambiato subito espressione. Appena i nostri sguardi si sono incrociati è scattato qualcosa; era come se il mondo si fosse fermato, come se attorno non ci fosse più nessuno. Dopo è arrivato Harry, si è messo tra di noi, ordinando qualcosa e poi, sempre guardando davanti a sé ha detto: “Forse voi due dovreste ballare insieme”. Forse per la prima volta nella mia vita sono diventata rossa come un peperone, ma poi Niall ha preso coraggio e, porgendomi la mano, mi ha invitato a ballare.» 

«Abbiamo ballato vicini, molto vicini - continuò, visibilmente emozionata -  quando Liam è venuto a chiedere il cambio dama, Niall mi ha baciata, senza preavviso. E’ stato fantastico, non mi sono mai sentita così viva nella mia vita. E’ stato come se il tempo si fosse fermato e la gente attorno a noi non esistesse più. C’eravamo solo noi, mi è sembrato un sogno, Bea. Il tempo è volato e dopo che ci siamo tolti le maschere, siamo andati in giardino, per parlare. Credo di essere stata lì molto tempo, perché poi quando sono tornata in pista per cercarti, tu non c’eri più. Niall mi ha detto che eri con Harry, che gli aveva scritto un messaggio, quindi sapeva dove fossi. Non ci ho capito più niente, Bea; ero furiosa con te perché non mi avevi dato ascolto e con me stessa per averti lasciato sola, anche se credevo fossi con Liam».

Non Passerai//H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora