CAPITOLO 7.

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New York, 20 settembre 2018.

Carol's pov:

Non appena aprì completamente gli occhi notai di essere sdraiata in un letto non mio, sotto coperte che non erano le mie e in più ero solo in intimo...

<Cos'è successo...> pensai, prima di essere interrotta da un dolore fortissimo alla testa.

<La festa del cazzo... Mi sono ubriacata, poi sono venuta qui, ho preso l'aspirina e ho appoggiato la testa sul cuscino per riposarmi> cercai di ricostruire quello che era accaduto...

<<Questo vuol dire... No, no, no Carol porca puttana!>> dissi fra me e me a bassa voce, alzandomi di scatto dal letto e avvicinandomi allo specchio.

<<Ma io non ricordo di essermi spogliata, di aver fatto quello che spero non sia successa...>> continuai, non riuscendo a capacitarmi di come fossi arrivata a tutto quello.

<<Il paracetamolo... Perché cazzo non ha funzionato se il suo uso è per togliere il mal di testa?>> iniziai a domandare prima di prendere il cellulare, andare su internet e cercare "cosa succede se si prende del paracetamolo dopo una sbronza?"

<<Se si è accompagnati dal mal di testa, meglio evitare il paracetamolo che potrebbe affaticare ulteriormente il fegato, portando molto spesso a sonnolenza e/o perdita di appetito, si potrebbe invece pensare ad un aspirina>> lessi risedendomi sul letto, fino a quando non sentii la porta del bagno aprirsi.

Sonnolenza... Era questo il suo obiettivo, lo era sempre stato, scoparmi.

Non appena la porta si aprì, potei osservare come il viso di quel grande pezzo di merda era sereno, come se non avesse fatto, come se non mi avesse mai stuprata.

<<Buongiorno rossa>> disse sorridendo e facendomi un occhiolino.

<<Pezzo di coglione...>> risposi mantenendo una tale calma da mettermi paura da sola.

Ogni volta che anziché avere una reazione impulsiva, rispondo mantenendo la calma, vuol dire che dentro di me sto implodendo e che prima o poi sbotterò tutto a un altro.

<<Non puoi dirmi che non ti è piaciuto...>> continuò con ancora stampato in faccia, quel sorriso da ebete.

<<Idiota, hai fatto tutto tu... Come vuoi che mi ricordi qualcosa se mi hai stuprata?>> chiesi ironicamente prima di rivestirmi e andarmene via, nonostante mi sentissi rotta dentro.

<<Aspetta dove vai? Non scendiamo a fare colazione?>> domandò poi.

<<Ma quale ritardo mentale hai me lo spieghi...>> conclusi infine, per poi dirigermi di corsa verso la mia camera... Dove speravo di vedere Blanca.

Una volta entrata mi ritrovai davanti ad una stanza completamente intatta, il letto di Blanca rifatto e un post-it giallo con sopra scritto "Torno stasera tardi", era chiaramente la sua scrittura... Chi altro poteva averlo messo qui.

<Neanche il buongiorno bene...> pensai.

Decisi di andare a fare un bagno caldo... Mi svestii ed entrai in doccia, aprii il getto e l'acqua calda iniziò a scorrermi sulle scapole... Non c'è cosa più bella di questa.

Ma è anche vero che sotto la doccia, mi ritornavano in mente sempre molti ricordi... E in quel momento era forse il più brutto che io avessi.

*ALLARM!*
PER LE PERSONE SENSIBILI, VI CONSIGLIO DI PASSARE OLTRE (FINO A DOVE HO POSIZIONATO LE RIGHE), IN MODO DA SALTARE UNA SCENA DI STUPRO.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora