CAPITOLO 3.

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New York, 14 settembre 2018.

Carol's pov:

<<Ma che cazzo, perché la gente non apre gli occhi e sta attenta quando cammina?>> questa fu la prima cosa che dissi.

Sentii mugugnare qualcosa da qualcuno ma non riuscii a captare bene quello che era stato detto.

<<Che?>> domandai confusa e irritata.

Vidi una ragazza porgermi una mano per aiutarmi ad alzare, io rifiutai tirandomi su da sola e togliendomi la polvere che mi era finita addosso.

<<Cazzo, sta più attenta la prossima volta>> dissi, prima di alzare finalmente lo sguardo e vedere due immensi e bellissimi occhi grigi fissarmi con un espressione dispiaciuta.

<Prima figura di merda fatta Carol... Sei una grande continua così> dissi fra me e me.

<<Scusa, non volevo risponderti in malo modo>>

<<E io non volevo finirti addosso, scusa>> si affrettò a dirmi la ragazza. Tra l'altro un gran bella ragazza.

<Beh, in realtà, non posso dispiacermi del fatto che mi sia scontrata con una Dea> pensai.

<Carol, ma che cazzo dici, ragiona... Dio ti è venuta addosso e tu pensi queste cazzate> dissi fra me e me un secondo dopo, rendendomi conto di quel su cui avevo appena fantasticato.

<<Eh, ah lasciamo stare non preoccuparti>> risposi io, scuotendo la testa per ritornare in me.

<<Per scusarmi posso offrirti qualcosa al bar, se vuoi>> continuò lei.

Ero già stufa di parlare con quella ragazza di cui non sapevo ancora il nome, non perché fosse noiosa ma perché non mi andava per nulla.

<<Non preoccuparti te lo ripeto>>

<<Ok, comunque piacere Blanca...>> disse poi sorridendomi e porgendomi nuovamente la mano.

"Blanca...".

Non poteva essere lei, anche se quelle fossettine sulle guance ogni volta che rideva erano una sua caratteristica e anche il viso non mi era tanto nuovo... Ah, ma che mi prende?!?! Dai torniamo serie su.

<<Blanca...>> risposi io, sperando capisse che intendevo conoscere anche il suo cognome.

<<Alvarez-Hermoso, Blanca Alvarez-Hermoso>> continuò.

Ahh ecco, ora si spiega tutto, la figlia dei due attori spagnoli famosi.

<Visto, ti fai troppi pensieri per nulla Carol...> pensai.

<<E tu, come ti chiami?>> mi domandò.

<<Carol... Marteens>> dissi stringendole la mano e sorridendole a mia volta, un sorriso falso ovviamente, come ero sempre abituata a fare con la gente che non conoscevo.

<<Bene, da... quale parte del mondo vieni?>> continuò poi, indicando le valige.

Notai come fosse una persona completamente diversa da me.

Non mi conosceva, ci eravamo appena scontrate e lei mi domandava le cose tranquillamente.

O è strana la gente o sono strana io...

<<Bene, vedo che sei una persona di poche parole... Mi piace haha>> Dopo quell'affermazione, la fissai subito negli occhi.

<Com'è possibile che le piaccia se non mi conosce nemmeno> pensai.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora