CAPITOLO 26.

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Esther's pov:

Erano passate quasi due ore dall'inizio del ballo e prima che decidessimo di uscire tutti insieme ne sarebbe passata ancora un'altra.

La compagnia di Theo era l'unica cosa che evitasse di farmi addormentare.

Non ho mai sopportato le feste come queste... Non sai mai cosa cazzo fare per distrarti.

<<Ehi, che hai?>> chiesi a Blanca mentre ci dirigevamo al bar per prendere un drink.

<<Nulla perché?>>

<<Beh, non sei tu... Strano, a quest'ora dovresti essere in mezzo alla pista a ballare come una pazza sfrenata sulle note di "Who can it be now?">> esclamai divertita facendo ridere anche lei.

<<È che stasera non sono molto in vena... Grazie... Capita anche ai migliori no?>> rispose ridendo mentre prendevamo il nostro bloody mary e tornavamo dai ragazzi.

<<Non sarà mica successo qualcosa con Carol?>>

<<No e menomale>>

<<Bene, se vuoi parlare io ci sono... Anche perché mi servirebbe altrimenti finisce che dormo all'impiedi>> conclusi roteando gli occhi.

<<Non preoccuparti, grazie mille comunque>>

<<Mi spieghi quello cosa vuole da te?>> mi domandò il mio ragazzo, appena ritornai da lui, indicando uno dei ragazzi che frequentava il mio stesso corso di marina militare, che non mi staccava gli occhi di dosso.

<<Geloso eh?>> lo provocai aggrottando le sopracciglia in un espressione buffa.

<<Tanto>>

<<Comunque sia... Io non so cosa lui vuole da me, ma so cosa io voglio da te... Mio sexy Joker>> continuai poi in tono perverso, baciando le sue labbra carnose.

<<Mi sbaglio o hai appena fatto un'allusione sessuale?>> chiese in tono sarcastico.

<<Beh dipende se hai voglia di divertirti o rimanere qui>> dissi intrecciando la mia mano con la sua.

<<Ci vediamo dopo tesoro...>> lo sentii salutare Blanca e questo mi fece sorridere perché ero riuscita nel mio intento.

Ritornammo in Accademia e andammo in camera sua e di Alejandro.

All'improvviso Theo mi prese in braccio, a mo' di sposa, mi stirò delicatamente sul letto e cominciò a baciarmi.

Baci passionali, molto passionali.

Si alzò di scatto per poi cominciare a spogliarmi lentamente, prima le scarpe, poi abbassò la cerniera del vestito e infine mi privò anche dell'intimo.

Dovevo ricambiare in qualche modo, perciò mi alzai e cogliendolo alla sprovvista, lo spogliai di tutto tranne che dei boxer.

Si fece spingere sul letto e mi misi a cavalcioni su di lui che mi teneva i fianchi e premeva contro il mio sesso la sua erezione che cresceva sempre di più.

Decisi di liberarlo da quel peso e gli tolsi anche le mutande.

Ritornai poi su di lui e con la massima cautela feci scivolare il suo membro dentro di me.

Entrambi con dei gemiti alquanto alti, cominciammo a spingere e far combaciare perfettamente i nostri bacini.

Mentre nei suoi occhi vedevo quella lussuria che spesso lo caratterizzava, io mi ero completamente persa nei miei gemiti, lasciando così andare quegli istinti primordiali che ogni uomo dovrebbe accontentare.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora