CAPITOLO 57.

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New York, 10 novembre 2018.

Blanca's pov:

<<Ce la fai... Guardami, Alejandro, rispondimi>> esclamò Amaia prendendo il viso di Ale tra le sue mani.

<<Vai da Blanca...>>

<<Ci sono già Carol e Theo, hai bisogno di aiuto>> si oppose la mulatta e io capii la sua preoccupazione nel non voler lasciare nessuno dei due soli.

<<No no no... Blanca cazzo>> Carol si avvicinò a me, premendo con le mani sulla mia ferita.

<<Vi giuro che vi faccio saltare la testa figli di puttana>> esclamò Esther, intenta a legare quegli stronzi.

<<Perché l'hai fatto... Perché è successo tutto questo?>> mi chiese la rossa, spostando le mie ciocche bionde dal viso.

<<Perché tu sei il mio tallone di Achille cazzo... Non poteva passarla liscia, ma forse la situazione mi è sfuggita di mano>> confessai tra un tossire e l'altro.

<<Cazzo, dove ti ha colpita?>> Theo provò ad alzarmi.

<<No no, Theo mi fai male, sta fermo, è nella vena cava>> mi lamentai dal dolore.

Bucavi quella... Dissanguata in due minuti.

<<Mi serve solo qualcosa per bloccare l'emorragia, un laccio, un qualche cazzo di cosa... Tu devi solo respirare e... Resistere perché tu non mi lasci>> Carol mi afferrò il viso fra le sue mani sporche del mio sangue, che continuava ad uscire dal mio ventre ininterrottamente.

<<No, Carol... Rimani qui, non c'è più nulla da fare, ora ho solo bisogno del tuo calore, del tuo amore...>> la bloccai per il braccio, mentre era intenta ad alzarsi, avvicinandola di nuovo a me.

<<Non è vero che non si può fare nulla... Tu non puoi morire, perché senza di te, nessuno di noi sarà più lo stesso>> Theo avvicinò la sua fronte alla mia e io iniziai a piangere.

Ora la mia paura era un'altra... Quella di morire.

Mi stavo meritando tutto quello che stava succedendo sì, che loro mi ferissero, che scoppiasse una guerra, tutto... Ma non meritavo la morte.

In quel momento chiusi gli occhi, come per voler scappare da tutto e iniziai a pregare.

Non ero mai stata una cattolica, non mi ero mai completamente fidata sul fatto che esistesse qualcosa, ma ora non ero neanche quel tipo di persona che affermava che non esistesse nulla e basta... Ero neutra.

Ma ora, l'unica cosa che volevo, era che qualcuno mi ridesse la redenzione che stavo cercando.

Se veramente esisteva qualcuno lassù, che controllava e osservava tutto di tutti, allora avrebbe dovuto capire il perché di ogni mio singolo gesto... Per amore.

<<Io giuro che gliela farò pagare...>> affermò la rossa a denti stretti.

<<No... Basta così, non voglio che soffra più nessuno>>

<<Dove vai?>> chiesi poi a Theo che si allontanò da me.

<<Qui non muore nessuno, intesi, e a costo di diventare un cazzo di chirurgo, io ti porto fuori da qui viva>> sentenziò scoccandomi un bacio sulla fronte e io sorrisi debolmente, felice di averlo lì con me.

<<Sai c'è una cosa che avrei sempre voluto dirti>>

<<Non iniziare a parlarmi come se fosse un addio>> mi sussurrò socchiudendo gli occhi.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora