CAPITOLO 50.

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New York, 9 novembre 2018.

Theo's pov:

Dopo aver parlato con Blanca, mi sentii più sollevato e trovai il coraggio di aprirmi e affrontare un'altra questione importante, con un'altra persona.

<<Chi è?>> chiese appena bussai alla sua porta.

<<Esther apri sono io... Dobbiamo parlare>>

<<Di cos'altro vuoi parlare?>> aprì la porta e vidi il suo mascara colato.

<<Magari del fatto che tu sei incinta?>> mi avvicinai con l'intento di toglierle il trucco nero sotto gli occhi e lei me lo lasciò fare.

Mi lasciò entrare e mi sedetti sul letto accanto a lei.

<<Cosa vuoi fare?>> mi domandò

<<Amo- Esther sei tu la mamma... Lo porti tu in grembo, sai tu come e se riusciresti a portare avanti una gravidanza così presto... Io qualsiasi scelta prenderai la appoggerò>> risposi dolcemente poggiandole una mano sul ginocchio.

<<Questa è una responsabilità che dobbiamo affibbiarci entrambi... Un bambino si fa e si vuole in due, non era nei miei progetti un piccolo riccio, ma non per questo devo costringerti a fare quello che non vuoi solo per un mio volere>>

<<Io... Vorrei tenerlo>> balbettò e io ne fui felice.

<<E io ti starò affianco sempre... Ho sbagliato e merito quello che sta succedendo, ma non deve andarci di mezzo anche questo piccolino. Dovrò imparare a cambiare pannolini, prima del previsto, ma ti prometto che non sarò come quegli idioti che si tirano indietro>> portai la sua mano sul ventre e lei sorrise debolmente.

<<Theo... Io non voglio perd- ah, lasciamo perdere>> provò a parlarmi di qualcosa ma si alzò lasciando libere le mie mani.

<<Cosa stavi dicendo... Esther parla>> la spronai prima di essere bloccato dalle sue labbra stampate sulle mie.

<<Questo... Cosa significa?>> chiesi confuso dopo qualche minuto che ci staccammo.

<<Significa che ti odio per quello che hai fatto... Ma non riesco a dimenticarti. Anche se tutto questo è assolutamente un errore... Io sono quel classico tipo di persona, che riuscirebbe a perdonare, basandosi sul bene che quella persona mi ha fatto, perché supererebbe le cose brutte>> iniziò a parlare abbassando lo sguardo.

<<E tu... Tu non mi hai ucciso un parente o qualcuno che amo, tu eri ubriaco e... Cazzo, tutto questo è surreale>> passò le mani tra i suoi capelli bionda e ondulati.

<<Continua a parlare... Ti prego, ho bisogno di sapere>> mi voltai a guardarla con occhi pieni di speranza. 

<<Tu sei in torto marcio... Ma io so come sei, so che non lo avresti mai fatto, so perfettamente quello che provi, quanto mi ami... Me lo hai sempre dimostrato e io non voglio negare al mio cuore quello che provo per te>> confessò guardandomi poi negli occhi.

<<Quindi tu mi stai perdonando?>> domandai

<<Semplicemente riconosco il fatto che tu fossi ubriaco... Non lo dimenticherò facilmente, ho bisogno di tempo per riflettere... Però sappi che comunque andrà a finire, la mia fiducia dovrai riconquistartela passo passo>> concluse con tono fiducioso.

<<E io ti giuro che farò di tutto per farmi perdonare>> ripresi mentre il volto tornò ad illuminarsi.

Esther's pov:

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