New York, 9 novembre 2018.
Carol's pov:
Erano le sei del mattino e finalmente dopo quasi dieci giorni da incubo, ero in camera mia, nel mio morbido letto, sana e al sicuro.
Beh sana per modo di dire, ero più morta che viva... In tutti i sensi.
Ero stata dimessa con la premessa che sarei stata a riposo, ma tutto preferivo fare, piuttosto che starmene nel letto a non fare nulla.
Dopo tutto quello che era successo e stava succedendo, rimanere in panchina a vedere quella partita era l'ultima cosa che volevo.
Soprattutto volevo sapere che fine avesse fatto Fred... Non avrei dovuto importarmene, ma volevo solo capire se stava finalmente marcendo in prigione.
Mentre pensavo a tutto questo, cercavo tra la montagna di vestiti che avevo, qualcosa che mi facesse sentire comoda.
Aprii l'armadio e vidi subito una scatola bianca con un fiocco rosso.
Per la curiosità la presi e vidi da parte di chi fosse.
"A Leoncino Rosso da Ale".
Era un cellulare e l'ho capito dalla mela della Apple disegnata sulla scatola.
Sapeva che il mio telefono era andato distrutto e io ero triste per questo, perché nonostante non fossi così attaccata al cellulare, lì c'era di tutto... Le foto con i ragazzi, con Blanca, gruppi WhatsApp senza senso che si creavano tra i vari corsi dell'Accademia, i miei pensieri "filosofici", i miei momenti di sfogo, documenti della scuola, esami da preparare... Di tutto, e tutto era andato perduto.
Aprii la scatola felice e la prima cosa che feci fu configurarlo, vedendo sotto al cellulare anche una scheda sim.
Però poi mi ricordavi del backup che avevo fatto, prima che accadesse tutto questo e forse c'era una speranza di poter recuperare tutto.
Presi il portatile lo collegai all'Iphone e sì... Iniziò a recuperare tutto, dalle foto ai messaggi,.e io non potevo essere più felice di così.
Ma quella felicità durò poco... Il tempo che Blanca ritornasse in camera.
Appena arrivò chiuse la porta, prese il suo computer, accese la lampada e si sedette alla scrivania.
Lei non mi rivolse neanche uno sguardo, come se fossi invisibile, e io non spiccai mezza parola, stetti solo ad osservare ogni sua mossa.
Aprì il computer e iniziò a scrivere qualcosa per poi fermarsi all'improvviso.
Si voltò a guardarmi e io distolsi lo sguardo, ritornando a posare la mia attenzione al cellulare.
<<Non prendermi per il culo... Lo so che mi stavi fissando>> esclamò sistemandosi i suoi occhiali da vista.
<<Ascolta, devi dormire?, perché vorrei mettere la musica in sottofondo, altrimenti non mi concentro>> mi chiese e io alzai gli occhi per guardarla.
Non portava mai gli occhiali, eccetto quando usava il PC e ogni volta che li indossava era fottutamente stupenda.
<<Beh vorrei riposare un po', ma non ci sono problemi, mi piace dormire con la musica>> risposi e lei annuì attivando la musica e ritornando a scrivere.
<<Cosa scrivi?>> chiesi mossa dalla curiosità, vedendola digitare molto velocemente ogni tasto.
<<Niente di che, quello che mi passa per la testa... Pensieri>>
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𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.
Action[IN FASE DI REVISIONE] Due ragazze, una l'opposto dall'altra. Un giorno i loro sguardi si incrociarono e da quel momento la loro vita cambiò radicalmente. ⚠SARANNO PRESENTI SCENE DI VIOLENZA E CONTENUTI SESSUALI ESPLICITI⚠ • Diritti di copyright de...