𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.

CAPITOLO 46.

New York, 9 novembre 2018.

Blanca's pov:

Ritornai in camera e dopo aver preso l'intimo e scelto i vestiti da mettere, andai a fare un bagno caldo.

Azionai l'acqua, misi il sapone, i miei adorati sali minerali e aspettai che la vasca si riempisse.

Intanto scelsi della musica rilassante di sottofondo da mettere, presi le mie immancabili maschere facciali e poi iniziai a spogliarmi.

Mi immersi nell'acqua calda e il piacere che provai mentre le mie membra si riscaldavano era indescrivibile.

Quella era stata una serata da dimenticare... Anzi, l'intera settimana era da dimenticare e niente più di un bagno sarebbe stato utile.

Misi su la maschera facciale e rimasi per circa una ventina di minuti così... A rilassarmi come non facevo da un mese a quella parte.

Insaponai ogni mia parte del corpo e poi risciaquai il tutto.

Dopo aver tolto la maschera, uscì dalla vasca e mi avvolsi nel mio morbido e caldo accappatoio nero.

Mi avvicinai al lavandino e indossai il mio intimo di pizzo rosso.

Mi specchiavo e osservavo ogni mia forma.

Mi piacevo e questa era la cosa che mi rendeva sempre felice, il bellissimo rapporto che avevo con il mio corpo.

Amavo ogni minimo particolare di me, dalla mia voglia color caffellatte sulla parte bassa del ventre, alla mia pelle olivastra grazie all'abbronzatura.

Avevo sempre avuto un grande rispetto per il mio corpo, amavo prendermi cura di me, era il mio hobby preferito.

Osservavo la mia figura nello specchio e sfioravo ogni centimetro della mia pelle delicatamente e sentendo delle pulsazioni provenire dal basso.

Ogni volta che il corpo aveva bisogno di qualcosa cercava di avvisarci con dei segnali.

E i suoi segnali erano abbastanza chiari.

Presi i miei vestiti e mi diressi in camera, ancora seminuda e mi sdraiai sul letto, comodamente.

Rimarcavo tutti i punti del mio fisico con un tocco leggero.

Prima il seno, poi i fianchi, poi l'interno coscia, l'inguine e infine... La mia intimità.

Iniziai a delinearla con l'indice, sfiorando il mio tanga.

Sentivo il mio corpo felice di tutto quello e infilai la mano sotto agli slip.

La masturbazione è la forma di profondo piacere paradisiaco per eccellenza della vita sessuale di qualsiasi persona.

Non è solo peccato, può essere... Anzi è qualcosa di divino.

Se masturbarsi significa regalarsi eccitazione, allora io desidero soddisfarmi da sola.

Con ogni melodia, con ogni ritmo, mi tuffai dentro il cuore di quel gran Compositore, che, sapeva regalarmi sentimenti, emozioni, sensazioni, lasciandomi travolgere dai sensi.

I sensi ultraterreni dello spirito, che mi lanciavano nel vuoto, in alto, nel cielo, dove riscoprii briciole d'Amore, di un Amore che in terra era impossibile trovare.

Iniziai a tastare le mie "labbra" che aspettavano da tempo di ricevere quel trattamento.

Ero bisognosa di tutto ciò... Di provare piacere, di soddisfarmi.

Gli orgasmi rilasciano sostanze che possono migliorare il nostro umore, quindi perché assumere farmaci, quando si può fare da soli?

La masturbazione altro non è che un modo per mantenere un contatto con la propria intimità.