CAPITOLO 54.

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New York, 10 novembre 2018.

Jacopo's pov:

Guardai l'orario e vidi che era passata la mezzanotte, ma per noi sembrava che ora fosse appena iniziata la festa.

<<Domandina... Come mai noto una certa alchimia tra di voi, fino a poco fa vi odiavate>> chiese Amaia e io e Blanca ci lanciammo un fugace sguardo.

<<Diciamo che prima dell'Accademia... Ci conoscevamo già>> spiegò la bionda e io mandai giù il mio bicchiere di gin.

<<In che senso?>> intervenne Carol.

<<Quest'estate ci siamo incontrati a Tenerife, io avevo affittato una casa, con i miei amici, per tre settimane e lei lo stesso con le sue amiche... Quindi eravamo diventati vicini di casa, fino a quando i nostri gruppi non si unirono e iniziammo a conoscerci meglio>> continuai e Blanca non smise di guardare la rossa, aspettandosi sicuramente qualche sua reazione.

Direi che vi siete veramente conosciuti meglio... A fondo proprio.

<<Però... Non ditemi che vi odiavate già allora>>

<<No, in realtà fummo molto uniti, ma litigammo gli ultimi due giorni di vacanza e da allora non ci parlammo più, fino all'inizio dell'Accademia>> rispose Blanca, ma io ero preso da altro per prestare attenzione a quello che stavano dicendo.

Jacopo è successo una sola volta, dimenticalo...

*Inizio flashback...*

<<È stata una bella serata no?>> mi chiese Blanca togliendosi il vestito e rimanendo in intimo.

<<Lo dici perché sei un po' brilla o perché lo pensi veramente?>> la presi in giro e lei mi lanciò un asciugamano contro sorridendo.

<<Lo penso veramente>> riprese a parlare e io iniziai a sentire caldo, quindi decisi di togliermi la camicia, rimanendo a petto nudo.

Mi sedetti sulla poltrona, con le gambe semi aperte, attendendo che Blanca uscisse dal bagno.

<<Anche per me è stata molto bella>> concordai ripensando al bacio che c'era stato qualche ora prima.

<<Devo dire che con l'abbronzatura non sei per nulla male>> commentò ritornando nella stanza e osservando la mia pelle ormai dorata.

<<Beh è lo stesso per te>> rimasi incantato da ogni sua forma, messa in risalto dalla gonna di pelle rossa e il reggiseno di pizzo bianco.

<<Non so che maglia mettermi>> sbuffò e io mi avvicinai a lei per vedere nell'armadio.

Il profumo che la sua pelle emanava era veramente inebriante.

<<Ma è così importante se usciamo?>> chiesi e lei si voltò a guardarmi.

<<E cosa vorresti fare allora?>> continuò con uno sguardo seducente.

<<Tu cosa vorresti fare?>> rigirai la domanda, con un ghigno sul volto e tracciai i lineamenti del suo viso, per poi scendere al collo, al petto e lì mi fermai.

<<Voglio divertirmi>> sussurrò avvicinando le sue labbra alle mie e riportando la mia mano sul suo petto.

La afferrai per la vita e l'avvicinai di più a me, facendo scontrare i nostri corpi, mentre le sue morbide e calde labbra si posarono sulle mie.

La feci stendere sul letto e passai le mani su ogni lembo del suo corpo, scesi con l'indice sempre più giù, fino a quando non abbassai la cerniera della sua gonna che sfilai, lasciandola in perizoma.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora