New York, 3 novembre 2018.Carol's pov:
Carol stai facendo una cazzata...
E forse quella stupida coscienza non aveva tutti i torti... Perché sentii la porta del seminterrato aprirsi e un pazzo maniaco chiamarmi.
<<Carol... Lo sai che ora ti sei condannata a morte bambina mia?>> esclamò picchiettando non so cosa contra la ringhiera di metallo.
Non sapevo più cos'altro fare.
Non avevo più idee.
L'unica cosa che la mia mente mi diceva di fare era scappare.
Afferrai la pistola e appena vidi con la coda dell'occhio la sua figura avvicinarsi sparai senza sapere cosa sarebbe successo.
<<Brutta figlia di puttana>> sentenziò riparandosi dietro l'angolo del muro.
<Corri Carol, corri> l'unica cosa che riuscii a pensare.
Salii, non so neanche io come, le scale fino ad arrivare al piano di sopra e mi chiusi in una stanza.
<<Porca puttana, una vita normale non potevo averla>> esclamai battendo un pugno contro la porta.
Dovevo trovare un modo per avvisare Blanca e i ragazzi... Un altro giorno lì dentro non lo avrei sopportato.
Fred urlò per tutta casa e sentivo il mio respiro farsi sempre più affannoso.
Carol non puoi farti venire un attacco di panico ora...
Quando finalmente trovai qualcosa, lo sentii salire le scale.
<<O la va o la spacca Carol>> mi alzai di scatto, scostandomi dalla porta e mi diressi verso la scrivania della stanza.
<<Dove cazzo sono le email su questo computer di merda>> esclamai ormai allo stremo delle mie forze.
Mentre lui si avvicinava sempre di più, io scrissi non mi ricordo neanche cosa, alla posta elettronica di Blanca.
Non sapevo se l'avrebbe visto o quando l'avrebbe visto, ma sapevo che prima o poi mi avrebbe tirata fuori da quell'inferno.
Quello era l'unico modo che avevo per farmi trovare.
<<Ti dò cinque minuti per uscire fuori prima che ti faccio fuori io>> la sua voce rimbombava per tutto il piano superiore e si avvicinava sempre di più alla porta della mia camera.
Arrivai silenziosamente alla serratura, dopo aver riposato il portatile.
Estrassi la chiave della fessura e osservai se fosse dietro la porta.
Era lì... Lo capii dalla punta del coltello da cucina che faceva battere forte contro di essa.
Puntai la mia rivoltella esattamente all'altezza del suo femore e premetti il grilletto.
Udii le sue grida di rabbia, mista al dolore che stava provando in quel momento.
Il proiettile oltrepassò perfettamente lo spazio della fessura della porta e si conficcò nella sua gamba.
Perse l'equilibrio e aggrappandosi alla ringhiera cercò di medicarsi la ferita scendendo al piano di sotto.
Ne approfittai per uscire e afferrare l'arma che aveva lasciato cadere.
Appena arrivata giù, lui era disarmato e intento a fasciarsi la gamba.
<<Non ti conviene continuare a scherzare con me>> esclamai lanciandogli il coltello che lo sfiorò di appena un centimetro, scontrandosi violentemente contro la parete nella quale si infilò.

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𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.
Action[IN FASE DI REVISIONE] Due ragazze, una l'opposto dall'altra. Un giorno i loro sguardi si incrociarono e da quel momento la loro vita cambiò radicalmente. ⚠SARANNO PRESENTI SCENE DI VIOLENZA E CONTENUTI SESSUALI ESPLICITI⚠ • Diritti di copyright de...