New York, 21 ottobre 2018.
Blanca's pov:
Era mattino presto e mi svegliai con un solo pensiero in testa... Carol, o meglio, il compleanno di Carol.
Per quanto ieri avessi trascorso tutto il pomeriggio ad occuparmi dei preparativi, c'erano delle cose che dovevo risolvere come ad esempio parlare con Céline, mi suocera.
Carol mi aveva raccontato, il rapporto burrascoso con i suoi genitori, di quel verme di suo padre e della preoccupazione per sua madre.
Ricordo anche che disse qualche giorno fa, mentre eravamo a letto che avevano avuto un forte litigio lei e sua madre proprio per colpa del padre e che Daniél, il suo migliore amico, aveva provato a far fare pace ad entrambe soprattutto ora che si avvicinava il compleanno della sua unica figlia, ma che non ci riuscì.
Ora toccava a me, non ho mai sopportato i drammi familiari e soprattutto odiavo vedere Carol triste perché si sentiva in colpa.
Presi il suo cellulare della rossa e dopo averlo sbloccato, copiai il numero di telefono della madre che prima della fine della giornata avrei chiamato sicuramente.
Dopo questo, scesi dal letto prestando attenzione a non svegliare Carol e mi diressi in bagno per fare una doccia e vestirmi.
Ritornai in camera, mi sedetti alla scrivania e presi carta e penna, iniziando a scrivere tutto ciò che mi passava per la mente, fermandomi qualche volta per osservare il viso angelico della mia ragazza illuminato dalla fievole luce del sole che iniziava a sorgere.
Dopo una ventina di minuti terminai, inserii ciò che avevo scritto in una busta che chiusi e infilai in borsa, presi gli inviti, le chiavi della stanza, attaccai un post-it allo specchio e dopo aver scoccato un bacio sulla fronte della mia fidanzata che dormiva ancora beatamente uscii da quella camera, nella quale non sarei ritornata prima di notte fonda.
Prima di scendere giù e lasciare la mia giacca in segreteria, andai davanti alla camera di ognuna delle persone che erano state invitate e feci scivolare sotto la porta l'invito e un biglietto con su scritto che era una sorpresa e di non dire nulla a Carol.
Terminato il mio lavoro lì, lasciai l'Accademia e presi un taxi per arrivare all'aereoporto dove sarebbe atterrato il nostro ospite.
***
Finalmente arrivai al John Fitzgerald Kennedy e aspettai circa mezz'ora prima che Daniél e Véronica mi raggiungessero.
<<Ehi cognatina, che bello vederti>> esclamò Dani sorridendo e poggiando i suoi occhiali da sole sulla nuca.
<<Vedo che le notizie corrono in fretta>> commentai ridendo.
<<Eh già... Ti presento Véronica, la mia ragazza>>
<<Piacere Blanca>> dissi allungando la mano alla ragazza che la strinse felice.
<<Bene... Benvenuti a New York City ragazzi>> conclusi allargando poi le braccia e permettendo di osservare vista della grande mela dalla vetrata dell'aeroporto.
Usciti da lì, ritornammo a West Point e dopo aver fatto colazione, decisero di andare al centro commerciale, per comprare l'abito per la sera e il regalo che ancora avevo scelto.
Appena terminammo io e Véronica facemmo qualche altro giro per il centro mentre Dani si allontanò per comprare una cosa di cui non disse nulla a nessuno.
*All'ora di pranzo...*
La mattinata passò abbastanza in fretta e i ragazzi erano veramente un'ottima compagnia.

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𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.
Hành động[IN FASE DI REVISIONE] Due ragazze, una l'opposto dall'altra. Un giorno i loro sguardi si incrociarono e da quel momento la loro vita cambiò radicalmente. ⚠SARANNO PRESENTI SCENE DI VIOLENZA E CONTENUTI SESSUALI ESPLICITI⚠ • Diritti di copyright de...