CAPITOLO 24.

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*Circa un'ora e mezza dopo...*

<<Che ore sono?>> chiese poi Carol non appena terminò.

<<Le 3:10 del mattino>> risposi guardando il mio Apple Watch e stupendomi di quanto tempo fosse passato.

<<Beh direi che dopo un compleanno meraviglioso, una scopata da Dio, una visita indesiderata, una chiamata inaspettata, una lettera commovente e racconti sui vecchi ricordi, ci meritiamo entrambe una dormita>> aggiunse la rossa sbadigliando.

<<Hai ragione... Vieni qui dai>> continuai sdraiandomi e allargando le braccia per farla stendere accanto a me.

<<Buonanotte... Ti amo>> sussurrò poi stampandomi un bacio sulle labbra.

<<Notte amore mio>> mormorai accarezzandole i capelli e spegnendo la luce prima di addormentarci entrambi ancora vestite.

*Alle 5:05 del mattino...*

<<Che cazzo di freddo>> esclamai con gli occhi ancora chiusi.

<<Carol perché hai aperto la finestra?>> chiesi voltandomi dall'altra parte per guardarla meglio, ma non era lì, al suo posto solo Trudy l'orso che avevamo vinto al Luna Park.

<<Trudi dov'è la mia ragazza?>> domandai senza minimamente calcolare che fosse un pupazzo di peluche.

Blanca il whisky ti ha decisamente dato alla testa...

<<Ah ho capito la chiudo da sola>> mi misi in ginocchio sul letto per avvicinarmi meglio al davanzale e chiudere la finestra.

<<Cristo>> sbottai sobbalzando a causa della porta della camera che si era richiusa violentemente per colpa del vento.

<<E ora perché quella era aperta?>> chiesi fra me e me.

<<Due sono le cose... O è scappata o i ladri se la sono rubata>> mormorai sfregandomi gli occhi e sbadigliando.

<<Cazzo Blanca, riprenditi>>.affermai battendomi il palmo della mano sulla fronte e guardando l'orario.

<<Bene le cinque... Vediamo un po', Carol dove sei finita?>> dissi alzandomi dal letto e barcollando per colpa dell'alcol.

Dopo essermi mantenuta accanto all'armadio arrivai alla porta e l'aprii per vedere Carol dove fosse andata.

<<Che ci fai qui a quest'ora... E da quando fumi?>> domandai non appena arrivai fuori al balcone, che si trovava alla fine del corridoio.

<<Che paura... Magari la prossima volta avvisa mh?>> borbottò buttato via il fumo.

<<Ok ma rispondi>>

<<Non ho più sonno e fumo solo quando sono nervosa ok?>> continuò rivolgendo lo sguardo all'alba che lievemente illuminava i grattacieli di New York.

<<E dimmi un po', perché sei nervosa?>> ripresi appoggiando la schiena alla ringhiera, guardandola con tono di sfida.

<<Lo sai perché>>

<<Già, lo so e ti ho detto come risolverla... Non serve farsi paranoie>> risposi mettendo le braccia conserte.

<<Blanca tu non sai di che cosa è capace, quindi torna a letto>>

<<Ascolta rossa, tu non mi dai ordini>> replicai avvicinandomi a lei in tono provocatorio.

<<Scusa, sono intrattabile quando ho dei problemi>> confessò abbassando lo sguardo e avvicinandosi la sigaretta alle labbra.

<<Non preoccuparti... E ora basta con questa, che ti fa male>> aggiunsi sfilandole la cartina delle mani, spegnendola e buttandola giù.

<<Ora so io come risolverti tutti questi problemi>> conclusi con uno sguardo malizioso, baciandola e portandola dentro

<<Che hai in mente?>> chiese mentre entravamo in camera.

<<Lascia fare a me>> esclamai chiudendo la porta con il piede e iniziandola baciare.

La spinsi sul letto e feci strusciare i nostri corpi l'uno con l'altro fino ad appoggiare la mia guancia sulla sua.

<<Ora non hai scampo>> le sussurrai all'orecchio e a quelle parole la senti tremare.

Amavo l'effetto che avevo su di lei.

Mi faceva sentire viva come non mai.

Iniziai a baciarle il collo fino ad arrivare alla maglia che le sfilai.

Dopodiché mi sporsi verso il comodino e lo aprii.

<<E quelle da dove sbucano?>> mi chiese osservando le manette con cui le stavo chiudendo i polsi, bloccandola controlla la testiera del letto.

<<Mi prendo la rivincita che mi hanno negato ieri>> mormorai sottovoce senza far caso alla domanda di prima.

Le sue mani vagavano per tutto il mio corpo che bruciava al solo contatto con il suo.

Le mordicchio i capezzoli e infilo la testa tra i due seni, beandomi sul suo meraviglioso profumo e comincio a giocare con la parte superiore dei suoi pantaloni facendola impazzire.

<<Toglili>>

<<Cosa ti ho detto riguardo agli ordini?>> continuai abbassandoli ancora più lentamente.

So per certo che avrebbe voluto cercare di farlo da se, ma le manette non glielo permettevano.

Le sfilai gli slip con i denti lasciandola completamente nuda e vulnerabile sotto di me, così cominciai a fare il mio lavoro.

Iniziai a leccarle l'interno coscia e l'inguine, passai poi a muovere le dita intorno alla sua apertura, tracciando tutto il contorno delle sue "labbra", per poi spingere il medio e l'anulare dentro di lei, muovendoli come fossero un'onda.

Gemeva per tutto il piacere che stava provando e ogni tanto cercavo di farla zittire baciandola.

Questo la faceva letteralmente impazzire.

Era talmente eccitata che non tentò nemmeno di resistermi, d'altronde non avrebbe neanche potuto.

<<Non ancora>> le sussurrai fermandomi e avvicinandomi al suo viso.

Quel mio piccolo giochetto perverso durò , infatti, ancora per un po'.

Fino a quando non abbassai la testa e leccai il suo clitoride pulsante, mentre con la mano libera, le spostai le ciocche ramate dal viso per farmi guardare e creare un contatto visivo con lei.

Venne appena i nostri occhi si incrociarono.

<<Rimarrai sempre il mio cibo preferito>> dissi ansimante, leccandomi le labbra, dopo averla baciata, permettendole di sentire i suoi umori.

<<Un bel buongiorno anche a te comunque>> rispose sorridendo e con il respiro ancora affannoso, mentre mi avvicinai a lei per sfilargli le manette.

<<Buongiorno principessa>> esclamai appena il mio respirò tornò regolare, sdraiandomi accanto a lei.

<<Col cazzo che ora riprendo sonno>> continuò appoggiando la testa sul mio seno e coprendosi con il piumone.

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*SPAZIO AUTRICE*

Ecco a voi il ventiquattresimo capitolo.

Spero vi piaccia.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Many kisses at all. ^.^

M. 💛

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora