CAPITOLO 47.

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New York, 9 novembre 2018.

Esther's pov:

L'odio.

Non potete neanche lontanamente immaginare che cosa sia l'odio.

E non si può sapere nemmeno quanto sia difficile domarlo, e nasconderlo, e poi accorgersi che di tutto si tratta, tranne che di odio.

Si odia per un milione di ragioni diverse.

Perché si è stati feriti e delusi da una persona, o perché il dolore per la fine di un amore è così profondo da trovare come unico sbocco e sfogo quello della rabbia.

Nel mio caso? Il secondo motivo.

L'odio fa parte della natura umana.

Offusca la mente e porta ad agire contro l'altro con fatti o con parole solo per il gusto di causargli sofferenza.

Bisogna comunque cercare di tenerlo a bada, di allontanarlo da se stessi e di razionalizzare di più nel momento in cui ci si sente vittima di un torto.

Perché se si impara a odiare una o due persone... Presto si odieranno milioni di persone.

Perché l'odio è il piacere più duraturo.

Gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma.

L'odio è un sentimento umano molto forte e bisogna domarlo, non farsi domare.

<<Esther... Ascoltami>> Theo provò ad avvicinarsi a me.

<<Non mi toccare... Io sono stata via neanche due giorni e tu ne hai approfittato>> esclamai cercando di non alzare il tono della voce.

Erano le sei del mattino e l'intera Accademia stava dormendo.

<<Lascia almeno che spieghi>> intervenne Blanca.

<<Tu sta zitta, non voglio sentirti parlare... Perché sei la prima figlia di puttana di tutta questa faccenda>> scagliai contro la bionda tutta la rabbia che tenevo accumulata.

<<Andiamo a parlarne in Sala Magna, lì nessuno ci sentirà>> placò gli animi Alejandro e appena arrivammo, si scatenò il putiferio.

<<Ha più qualità di me giusto?... Sì è sempre stato così>> iniziai a parlare.

<<No... Lo sai che non potrei mai paragonarti a nessuna, Blanca è una cosa, tu un'altra>> cercò di giustificarsi.

<<Bugiardo... Lei è sempre stata la migliore, perché sembra la reginetta della scuola, è sempre quella che ha le idee brillanti fra tutti noi, è carina, popolare, è la leader del gruppo delle cheerleader, ha la capacità di fare più cose insieme... Non le manca nulla, ha amici fantastici, esce ogni sera, ha i genitori famosi, aveva una relazione bellissima... Cazzo la tua vita è invidiabile, porca puttana, e tu non te ne rendi conto, sei sempre alla ricerca dell'eccesso, del di più... È come se non ti accontentassi mai>> continuai poi squadrando dalla testa ai piedi Blanca.

<<E non è vero che sono sempre stata tranquilla... Avevo sempre la costante paura che in qualche modo tu riuscissi a portarmi via anche lui... E l'hai fatto, non c'era da stupirsi, mezza Accademia del primo anno ti viene dietro>> le puntai il dito contro e le lacrime che cercavano di uscire, tradivano il mio voler rimanere impassibile a tutto.

<<Tu... Sei gelosa di me?>> chiese poi riccioli d'oro stupendosi.

<<Hai la tipica vita delle ragazze americane nei film, è normale che ogni tanto lo sia no?>>

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora