New York, 3 novembre 2018.
Carol's pov:Passarono tre giorni da quando Fred mi rapì.
Tre giorni da incubo.
Ero legata ancora a quella maledetta trave di ferro, venivo stordita ogni sera e il giorno dopo non ricordavo quasi nulla di quello che fosse successo in precedenza.
Ero indifesa, distrutta mentalmente e fisicamente.
Non aveva neanche provato ad importarsi del proiettile ancora conficcato nella mia caviglia e il dolore lancinante che provavo mi rendeva sempre più debole e incapace di reagire.
Mi portava da mangiare e da bere, ma era tutto cibo che mi dava la nausea e pur di vedermi soffrire mi obbligava con la forza a mandare tutto giù e ad ogni boccone rischiavo di vomitare.
Ero legata come un animale al macello, in quella stanza senza finestre, con solo un lavandino illuminata solo dalla luce artificiale.
Era da più 72 fottutissime ore che non sapevo se ci fosse il sole fuori da quelle quattro mura, o che ore fossero... L'aria iniziava a diventare viziata... Mi sentivo soffocare.
Non avevo più indosso il vestito della festa... Ma una felpa e un paio di shorts.
Io non mi ero cambiata, quindi questo significava solo una cosa.
L'aveva fatto lui.
Al solo pensiero delle sue luride mani sulle mie membra mi sentivo morire.
<<Buongiorno piccola prigioniera>> sentii esclamare dall'altro capo della porta metallica.
<<Come siamo giù di corda stamattina>> commentò notando i lividi sul mio viso e il mio sguardo spento.
Mi sentivo crollare è vero, ma mai avrei dato la soddisfazione a quel pezzo di merda di vedermi debole.
<<Cazzo qui dentro è una sauna, fammi prendere un po' di aria>> affermai roteando gli occhi.
<<Se ti faccio uscire, scopriranno che sei qui>>
<<E sarebbe un peccato vero?>> chiesi inarcando le sopracciglia.
<<Ovvio, abbiamo così tante cose di cui parlare... Senza aria pulita, c'è poco ossigeno quindi dovresti controllare la respirazione>> rispose con uno sguardo impassibile e sedendosi di fronte a me.
<<Non ti preoccupare per me... Quelli lì fuori studiano in un'Accademia militare, sanno usare le armi e ogni fottuto marchingegno meglio di quanto tu possa fare, quanto pensi che ci metteranno per rintracciare questa tua topaia di merda?>> ripresi avvicinandomi a lui.
<<Sei morto>> sussurrai allontanandomi di nuovo.
<<Stai sudando, ti apro la tuta... Non possiamo permettere che ci sia una carenza di ossigeno>> continuò senza badare alle mie parole.
<<Se mi tocchi ti stacco il braccio, figlio di puttana>> sentenziai ritrovandomi ad un palmo dal suo naso.
<<Allora... Che cosa è successo con quel ragazzino, il ricciolino... Cos'è non ti eccitava più?>> cambiò argomento e tirando in ballo la mia relazione con Adam, il mio ex ragazzo.
Non capivo cosa c'entrasse in quel momento, ma loro erano molto affini su certi aspetti... A volte avevano le stesse idee malsane, ma quel coglione che avevo davanti le metteva in pratica.
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𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏.
Aksiyon[IN FASE DI REVISIONE] Due ragazze, una l'opposto dall'altra. Un giorno i loro sguardi si incrociarono e da quel momento la loro vita cambiò radicalmente. ⚠SARANNO PRESENTI SCENE DI VIOLENZA E CONTENUTI SESSUALI ESPLICITI⚠ • Diritti di copyright de...