Capitolo 2

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                      Dylan's Pov

Ma che aveva quella ragazza!? Veramente mi aveva urlato contro quando volevo solo aiutarla? *Pensai perplesso* mentre vidi Alexandre avvicinarsi a me, con una faccia che era a metà sul "che cazzo stai facendo" e metà sul ridermi in faccia.

Alexander: <fortuna che ti avevo detto di non fare come al tuo solito!?>

Dyl: < volevo solo essere d'aiuto, ma a quanto pare mi sono preso un bel vaffanculo>
*dissi con la faccia imbronciata e incuriosita nello stesso tempo.

Alexander: <dai su torniamo a casa tanto tuo padre ne avrà per molto.
La situazione sembra essersi calmata, i giornalisti sono scesi nel parcheggio dell'ospedale e qui non c'è niente da vedere per ora.>

A quelle parole mi girai e vidi che effettivamente non c'era più nessuno nel corridoio ma solo qualche infermiere che passava di tanto in tanto e...lei, la tipa psicopatica che fino a pochi minuti prima mi aveva sbraitato contro.
Aveva i capelli rossi raccolti in uno chignon spettinato, non era truccata e aveva la faccia di chi non se ne fregava niente del giudizio della gente.
Era seduta in sala d'attesa, con lo sguardo incazzato, masticando una gomma e torturandosi le unghie.

Era strana forte quella lì *pensai* sarebbe dovuta essere preoccupata, invece tutto ciò che traspariva dalla sua faccia era un incazzatura perenne.
Di tanto in tanto si girava verso la porta della sala operatoria e sbuffava imprecando infastidita.
Non sapevo perché ma non volevo andarmene, dovevo parlare ancora una volta con lei, mi incuriosiva... Forse perché ero strano anche io, ero un totale disastro con le interazioni con persone dell'altro sesso, ma con lei dovevo parlarci, almeno un altra volta.

Mi ricordai che ero ancora li con Alexandre dal fatto che mi richiamò più volte schioccando le dita davanti al mio viso, e mi accorsi che ero un altra volta perso nei miei pensieri.

Alexandre: <allora andiamo?>

Dyl: <no io devo restare!>

Alex: <cosa!? Non credo di aver capito bene>

Dyl: <devo parlare con lei!
È irritante ma guardala!?
È sola e credo che ci vorranno molte ore prima che possa vedere il padre.
Mi ha praticamente mandato a quel paese ma qualcosa mi dice che devo restare.>

Alex:< bene bene il nostro campione si è preso una cotta!?>
*Disse mio padre con un sorriso sarcastico, quasi a volermi prendere in giro*

Dyl: <ma che cazz_ scusami ma che diamine stai dicendo?
Non è così!
voglio restare perché nessuno dovrebbe rimanere solo in queste situazioni... Tutto qua!>

Alex: <e va bene campione.
Ma non essere invadente come tuo solito e non essere logorroico, io vado.
Ci vediamo a casa e per qualunque cosa chiamami. >
*Mi diede una pacca sulla schiena e se ne andò verso l'ascensore che portava al piano d'uscita dell'ospedale.

Continua...

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