capitolo 15

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                  Mary's Pov

Erano due giorni che evitavo Dylan. Ero riuscita a non farmi coinvolgere in ciò che succedeva a scuola nei corridoi.
lo vedevo spesso parlare con Tyler anche se sembrava sempre che quest'ultimo volesse prenderlo a pugni.
Non capivo perché erano spesso insieme quei due.
Erano gli amici più improbabili che potevo immaginare.

Ery come avevo già previsto aveva fatto amicizia con Tyler.
Non sembrava cattivo, era solo molto restio a qualunque interazione umana. 
Un altro tipo strano che si sarebbe aggiunto a noi.
D'altronde eravamo tutti un po' strani nel nostro gruppo.

Era rimasta solo un ora di lezione da fare ma non mi andava così la saltai e salii al piano di sopra.
Andai verso il solito balconcino e mi trovai ad aspettarmi Dylan poggiato alla ringhiera.

*Cazzo proprio lui doveva esserci. Non volevo parlargli, ero riuscita ad evitarlo per tutti questi giorni e ora era lì*

Ormai ero davanti a lui, non potevo tornare indietro quindi gli chiesi perché si trovava lì.

Dylan: < dobbiamo parlare, sono giorni che provo a fermarti per parlare ma sparisci.
Perché mi eviti?
Cosa ti ho fatto?>

Mary: < Dyl lascia stare ok!?>

Dyl: < no! Non lascio stare, devo Sapere cosa è successo, non ci credo che mi odi a tal punto da far finta che non esisto.>

*Stava urlando.
Vedevo rabbia e tristezza nei suoi occhi.
Non lo avevo mai sentito urlare così tanto*

Mary: < cosa pretendevi!?
Che dopo essere sparito per una settimana senza spiegazioni, piombavi qui e sarebbe stato tutto come in un film? La vita vera  non è così>

Dyl:< ok sono stato un coglione a sparire, ma solo perché volevo farti una sorpresa, non pensavo ci rimanessi male o che reagissi in questo modo.
Dopo quello che è successo a Las Vegas pensavo che una volta qui sarebbe andata diversamente.>

Mary: < bhe ti sbagli.
Io ho la mia vita, ho un ragazzo e non posso farmi coinvolgere ancora da te.
Non hai idea di come sono stata e non puoi stravolgermi di nuovo tutto>

*avevo buttato fuori quelle parole a raffica senza pensare che le stavo dicendo ad alta voce.
Sarà stata l'esasperazione di tutto quello che era successo, ma ormai avevo fatto il danno, aveva capito che non mi era indifferente*

Dyl: <senti io non c'è la faccio più a non poterti parlare o salutare quando ci vediamo a scuola o in classe.
Non sopporto di voltarmi e vederti guardarmi con quegli occhi pieni di odio.
Io ho provato qualcosa quella sera...
da due mesi a questa parte non faccio che pensare a quello che c'è stato tra di noi in quel luna park.

Mary: < Io non ti odio.
Sai che c'è!?
Io sono stata una merda per te, ho passato il resto dell'estate a bere e fumare per cercare di dimenticare quello che era successo.
Ho dovuto buttarmi sull'alcool per non vedere il tuo riflesso ovunque. Non sono stata mai così per nessuno. Mi hai stravolto tutto e non posso permetterlo ancora.>

*Ormai  non stavo più parlando ma urlavo e non mi ero accorta che il mio viso era rigato dalle lacrime*

Mentre stavo ancora gridando mi sentii tirare in avanti e mi trovai con le labbra di Dylan premute verso le mie.

Non mi scansai anche se avrei dovuto farlo.
Era troppo bella quella sensazione.
Le sue labbra erano morbide e calde.
Le nostre lingue sembrava fossero nate per danzare insieme.
Ad ogni suo minimo contatto con il mio corpo, esso reagiva come non aveva mai fatto con nessun'altro prima d'ora.
Il profumo della sua pelle mi inebriava e mandava in un altro pianeta.
Quante volte avevo sognato quel momento maledicendomi di averlo voluto?
Troppe, forse.

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