Capitolo 3

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                        Mary's Pov

Quell'imbecille di mio padre era in sala operatoria già da un ora.
<<Giuro che appena esce ce lo rimando per mano mia.>>
Perché doveva fare il ragazzino ogni volta!?
Non si rendeva conto di non avere più 20 anni!?
Mi avrebbe fatta andare al manicomio prima o poi.

Pensai che era troppo tempo ormai che ero chiusa in quell' ospedale.
Io odiavo gli ospedali e avevo bisogno di fumare una sigaretta.
Dio quanto avrei voluto fumare.
Mi girai e alla fine del corridoio vidi quello strano ragazzo, che mi aveva bloccata prima dal prendere a pedate i giornalisti.
Che ci faceva ancora li!?
E soprattutto chi era?
Se era qualche piccolo giornalista emergente avrei giurato di buttarlo giù per le  scale... ok forse dovevo calmarmi. Una delle mie chesterfield mi sarebbe stata  molto d'aiuto in quel momento.

Mi torturai le unghie a sangue.
Non perché fossi preoccupata, sapevo che il mio "adorato paparino" non aveva nulla di grave... Era solo un altra operazione causata dalla sua sindrome di Peter Pan.
Ero più incazzata perché volevo passare una serata tranquilla e dopo il concerto saremmo dovuti partire per Los Angeles.

Avrei passato una settimana nel più totale relax e avrei rivisto la mia migliore amica, dopo quasi due mesi di lontananza a causa del tour...
Ma mi trovavo lì, chiusa in ospedale e non potevamo più partire.
Già immaginavo la faccia di Ery quando lo avesse saputo.
Se io ero pazza, lei lo era di piu. Avevamo già programmato tutta la settimana.
<<Credo che sarà la volta buona che mi ucciderà.>>

Presi il cellulare e andai su facebook per distrarmi un po', ma alzando lo sguardo notai che quel ragazzo si stava avvicinando a me.

<<Che vuole adesso?
Sicuramente vuole farmi domande sul mitico Xavier>> *penso alzando gli occhi al cielo* << e gli andrà male anche stavolta perché non sono proprio dell'umore per parlare con qualche stupido giornalista emergente. >>

Appena si avvicinò vidi che aveva una faccia imbarazzatissima, forse intimorito per come lo avevo trattato poco prima

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Appena si avvicinò vidi che aveva una faccia imbarazzatissima, forse intimorito per come lo avevo trattato poco prima.
Mi dispiaceva ma non ci potevo fare niente, ero impulsiva e in quel momento ero solo furibonda, avrei trattato male chiunque.
Prima che potesse parlare mi alzai di scatto guardandolo male.

Mary: <che vuoi? >

Dyl: <ehm volevo scusarmi per prima, volevo solo essere d'aiuto.>

Mary: <senti se vuoi informazioni su mio padre hai scelto la persona sbagliata puoi anche andartene>
*Tagliai corto pensando ancora che fosse li solo per mio padre*

Dyl:< no no, cioè si, volvevo dire no.. >

*Ma che problemi aveva!? Era così impacciato*

Dyl: <in realtà all'inizio ero qui perché avevo sentito che un famoso vocalist si era fatto male e mio padre è il chirurgo, così l'ho pregato di portarmi con lui ma poi quando ti ho vista urlare contro quei giornalisti volevo solo aiutarti, nessuno deve restare solo in queste situazioni.>

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