Dylan's PovRientrai a casa e vidi mio padre Alexander in divisa fare colazione prima di andare a lavoro.
Lo salutai, presi una bibita fresca dal frigo e mi fiondai di sopra in camera mia.
Mi sedetti sul letto e aprii la lattina. Ne bevvi un sorso iniziando a pensare a come avessi potuto sorprendere Mary per la sera che doveva venire.
Mi accorsi di una locandina del Luna park che avevo preso qualche giorno prima, vicino alla fumetteria dove ero solito andare a prendere i fumetti Marvel.
Sulla locandina c'era scritto che quella sarebbe stata l'ultima sera che sarebbe stato aperto.Perfetto, quale occasione migliore per farla svagare da quello che era successo.
Iniziai a farmi mille pensieri su come potesse andare la serata e ogni ipotetico finale mi portava sempre alla stessa conclusione...
Lei il giorno dopo sarebbe andata via e probabilmente non l'avrei mai più rivista.Mi incupii a quel pensiero ma dopo poco mi risvegliai da quei pensieri e mi convinsi che comunque avrei passato una serata bellissima con lei.
Mi diressi in bagno e feci una doccia.
Non c'era miglior posto per pensare.Uscito dalla doccia avvolsi un asciugamano intorno ai fianchi.
Mi guardai allo specchio e quello che vedevo riflesso era diverso da quello che vedevo ogni giorno.Non mi ero mai visto come un bel ragazzo e non avevo mai pensato che potessi piacere a qualcuno.
Avevo degli occhi normalissimi marroni, un naso all'insù che da sempre mi faceva pensare di sembrare un maialino, per non parlare del viso pieno di nei che avevo.Ma quel giorno vedevo altro, mi vedevo migliore.
Più mi guardavo e più pensavo a quando avevo fatto sorridere Mary, quella sensazione mi faceva sentire meglio e, guardandomi allo specchio, non mi sembravo poi così male come pensavo.Tornai in camera e mi balenò in testa un pensiero che mi mise molta ansia.
Non avevo detto a Mary, ne a che ora vederci, ne dove.
Non avevo il suo numero e non sapevo come rintracciarla.*Iniziai ad entrare nel panico più totale*
Scesi di corsa al piano di sotto urlando verso Victor dicendo parole sconnesse tra loro.
Dyl: < papà- io- non ho il suo numero- non so dove trovarla- come farò adesso- sono un completo disastro- non me ne va mai bene una>
*Non stavo neanche ascoltando alle parole di mio padre, tutto ciò a cui riuscivo a pensare era che non l'avrei rivista*
Victor:
* bloccò il figlio con un colpo di mano in testa*
< hai finito? Bene! Ora figlio rimbambito che mi ritrovo, puoi sempre trovarla in ospedale, sarà lì per il padre>Dyl: < ma certo, perché non ci ho pensato prima!?>
Victor: < perché parti sempre con i tuoi farfugliamenti ed entri nel panico.
Ora vai a dormire o stasera non riuscirai a rimanere sveglio dopo la notte passata>Dyl: < va bene, grazie papà>
*Salii in camera e mi stesi ul letto.
Con i pensieri ancora rivolti verso la ragazza dai capelli rossi mi affidai alle braccia di Morfeo*
_________________________________Mary's Pov
Tornai in hotel dopo aver pranzato con papà.
Entrai in camera e mi buttai subito sul letto.
*Ero stanchissima, non dormivo da troppo tempo, ma avevo ancora alcune cose da fare prima di poter spegnere il cervello per qualche ora*
Dovevo chiamare Denny.
non mi facevo sentire da 2 giorni e gli dovevo spiegare il perché.*Denny era stato il mio migliore amico da quando avevo 6 anni.
Da un po' di tempo avevamo capito di provare qualcosa l'uno per l'altro e da 4 mesi avevamo deciso di provare a frequentarci non più solo come amici.
Avevamo una complicità unica e mi piaceva molto il rapporto che avevamo.*Composi il numero e feci partire la chiamata.
Denny:. < Ehi tesoro, finalmente ti sei degnata di farti viva!?>
Mary: < scusamiiiiii, papà ha avuto un incidente e ora è in ospedale.
Non ho avuto tempo di avvisare nessuno>*Gli spiegai tutto in breve*
Denny: < tranquilla è tutto ok.
Ma dovrai farti perdonare per questa assenza> * disse maliziosamente*Mary: < non preoccuparti so sempre come farmi perdonare> *risposi con voce provocante*
Denny: < lo spero per te tesoro>
*Ridemmo entrambi per poi salutarlo*
Mary: < ora devo riattaccare ci sentiamo presto>
*Mentre parlavo a telefono mi compariva davanti agli occhi l'immagine del viso di Dylan.
Ma perché?
Ero confusa.
Mi piaceva quell'immagine!
Rivedevo quegli occhi color nocciola e quel nasino bellissimo.*Mary: < percheeeee??? Via dalla mia mente!
Domani torno a casa, torno da Denny, il ragazzo che mi piace.
Non posso entrare in crisi per un ragazzo appena conosciuto e che, dopo stasera, non rivedrò più.>*Gridai queste parole ad alta voce.
Bene stavo parlando anche da sola*Feci un ultima chiamata.
Ery. Avevo bisogno di dire a qualcuno di Dylan, non mi riuscivo a spiegare perché, ma mi destabilizzava fin troppo quel ragazzo.Squillò molte volte prima di rispondere.
Ery: < bestiolina che vuoi?>
Mary: < buongiorno eh!?
Si grazie, sto bene, anche a me fa piacere sentirti>* gli dissi sarcasticamente*
Ery: < e muoviti, dimmi che è successo prima che ti sbatto il telefono in faccia>
*Gli raccontai di Dylan e dell'uscita che avrei fatto*
Ery: < ti sto andando a prenotare la visita dallo psichiatra.
Ma sei scema?
Ti ricordi di Denny?
Ti ricordi che domani torni a casa?
Ti ricordi che ti devo ammazzare!?>
*Mi disse urlando*Mary: < senti lo so va bene!?
Non c'è bisogno che me lo dici, ma ormai ho deciso!
Stasera esco con lui.
Se non uscissi con lui avrei il rimorso a vita.
Non so che cazzo ha quel ragazzo che mi attrae così tanto.
Mi ha preso la mano!
Mi ha abbracciata!
E io glielo ho lasciato fare!?
Capisci la situazione?
È Grave!>
*Risposi tutto d'un fiato parlando a raffica*Ery: < Allora, primo: o ti calmi o ti calmi.
Secondo: ora entro nel telefono e ti prendo a testate.
Esci ma non fare cazzate come sempre. Ricordati che hai un ragazzo che ti aspetta qui.>Mary: < lo so, ma non ti prometto niente.
Ci vediamo domani quando torno>Chiusi la chiamata senza neanche aspettare che mi salutasse e mi venne un colpo al pensiero che mi era appena venuto...
Non ci eravamo accordati sul dove vederci e quando.
Lui non sapeva dove alloggiavo e non avevo pensato a lasciargli il mio numero.Chiamai papà con la speranza che il chirurgo che lo aveva operato era in ospedale e avesse potuto darmi il numero del figlio.
Fortunatamente mi andò bene!
Papà mi passò al telefono il padre di Dylan, il quale mi disse che sarebbero venuti a prendermi loro davanti al mio hotel.Mi rilassai finalmente e mi misi a dormire visto che avevo ancora qualche ora prima di uscire.
Con il pensiero fisso di quegli occhi e quel sorriso bellissimi mi lasciai cullare nel mondo dei sogni.
Continua...
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Wide Eyed
RomanceTratto dal prologo: Dylan:《 Dovrei chiamarla...?》 Alexandre:《 Dipende.》 * Dipende? Da cosa esattamente? Schiudo le labbra e sollevo gli occhi verso mio padre mentre l'uomo si accomoda accanto a me.* Alexandre:《 Vuoi chiamarla per un tuo desiderio o...