capitolo 63

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  Autrice Pov

Era appena sorto il sole quella mattina, quando la ragazza dai capelli rossi si alzò di colpo dal letto fiondandosi in bagno.

Era riuscita a stento ad avvicinarsi al wc per rimettere i succhi gastrici.
Si sentiva uno straccio.
Il mal di testa era persistente e i dolori al basso ventre altrettanto.

Si sciacquò il viso e tornò in camera.

Prese il cellulare e si rese conto che era ancora molto presto.
Erano le sei del mattino.

Vide se ci fossero stati messaggi di Dylan ma nulla.

Era preoccupata dalla sera prima, non era da lui andarsene senza avvisarla.

Provò a mandargli un messaggio ma non ricevette alcuna risposta.

Provò a rimettersi a letto ma la nausea che era appena arrivata non le permetteva di stare stesa, e comunque non sarebbe riuscita più a riaddormentarsi con tutti i pensieri che gli frullavano nella testa.

Decise di andare a fare una doccia calda prima di vestirsi e andare in camera di Ery per svegliarla.

Da quando vivevano nella stessa casa avevano preso l'abitudine di andare a svegliare l'altra e scendere giù a fare colazione insieme prima di andare a lavoro.

Entrò in camera di Ery e la trovò già sveglia e preparata, seduta con le gambe incrociate sul letto.

Mary:<se sei già sveglia perché non sei venuta a chiamarmi?>

Ery:<come stai stamattina?>

Mary:<ma buongiorno eh!?
Bene come dovrei stare?>

Ery:<ti ho sentita prima in bagno.
Si è aggiunto anche il vomito agli altri sintomi!?
Comunque oggi è meglio se non vieni a lavoro>

Mary:<ma stai bene?
Abbiamo molto lavoro da fare e non saranno di certo questi piccoli malesseri a fermarmi>

Ery:<non è per quello>

Mary:<che intendi?>

Ery:<niente, ma fidati di me, resta a casa oggi>

Mary:<tu hai messo in pausa il cervello mi sa, io a lavoro ci vengo, punto.>

*Si voltò infastidita e scese in cucina*

Non capiva perché l'amica avesse detto quelle cose, era ignara di tutto quello che stava per scoprire.

Provò a chiamare, ancora una volta, Dylan ma non ricevette nessuna risposta.
Si preparò il solito caffè e si sedette al suo solito posto del tavolo, sorseggiandolo, mentre scorreva le notizie sul cellulare.

Ery entrò in cucina e prese un succo dal frigorifero.

Mary:<ti ho preparato il caffè imbecille>

Ery:<grazie bestiolina.
Mamma e Xavier sono usciti?>

Mary:<si, Eveline è andata a lavoro e papà la ha accompagnata>

Ery:<ottimo>

Mary:<perché sento che mi stai nascondendo qualcosa di importante?>

Ery:<perché è così!
Ma non sono io che devo parlartene.
Tra poco io uscirò di casa e tu non ti muoverai da qui>

Mary:<ma perché?
Che cazzo sta succedendo?
È da ieri sera che siete tutti strani>

Ery:<tu fai quello che ti dico per una volta.>

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