capitolo 34

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                  Mary's Pov

Tornai a casa e salii in camera mia.
Mi chiusi a chiave e iniziai a lanciare tutto per aria.
Ero furiosa, triste e a pezzi.
Non avevo smesso di piangere un attimo da casa di Dylan.

Mi sentivo vuota e persa.
Mi odiavo e odiavo per aver lasciato il ragazzo che amavo.

Iniziai a prendere a pugni il muro finché non vidi il sangue colare dalle nocche.

Mi fermai, mettendomi seduta sul letto con lo sguardo perso.

Non mi accorsi neanche dell'entrata di Ery dalla finestra.
Ne che si era seduta accanto a me e mi strattonava il braccio per richiamarmi.

Mentalmente non ero più li.
Pensavo solo a Dylan, al male che gli avevo fatto e che non avrei più potuto stare con lui.

Ery:<bestiolina mi rispondi cazzo!
Che è successo?>

*Alzai la testa e vidi Ery che cercava di farmi parlare, ma io ero nel panico più totale.

Avevo male al petto non riuscivo a respirare bene.
Le lacrime non avevano ancora cessato di cadere.
Avevo ogni parte del mio corpo che tremava.*

Mary:<sto bene>

Ery:< stai bene?
Ma che cazzo hai in testa?
Questo è tutto tranne che stare bene. Andiamo alzati e muoviti>

*Mi prese per braccia e mi fece alzare di forza.
Mi trascinò fuori dalla stanza*

Mary:<dove mi stai portando?>

Ery:<zitta e cammina>

*Mi portò in bagno e mi fece sedere nella doccia.
Aprí l'acqua fredda e me la fece cadere addosso.
Era l'unica idea che gli era venuta in mente per farmi riprendere.

Un poco era servito perché ritornai leggermente in me.
Giusto il poco che bastava per capire che stava succedendo.

Avevo avuto un attacco di panico.
Non ne avevo uno da molti anni.
Non potevano tornare proprio in quel momento.

Notai le mani completamente distrutte e cercai di lavare via  il sangue.
Iniziavo a sentirle bruciare per il dolore.*

Tornammo in camera.
Misi degli abiti puliti e mi sedetti di nuovo sul letto.

Ery:<mi vuoi dire che diavolo è successo per esserti ridotta così?>

Mary:< l'ho lasciato.
È tutto finito>

Ery:<cosa!? Ma perché?>

Mary:<sono stata costretta.
Per il suo bene>

Gli spiegai con molta fatica tutta la faccenda.

Ery: <ci deve essere qualcosa che possiamo fare>

Mary:< No, questa volta non c'è niente da fare.
E non faremo niente.
Qualunque cosa facessi lo metterei solo in pericolo.
Deve solo odiarmi e dimenticarmi. Preferisco che mi odi che vederlo ferito o peggio in fin di vita.>

Ery: <sai che verrà da me e da Tyler per chiedere aiuto e parlarci di te vero?>

Mary:<lo so.
E voi gli direte esattamente le cose che ti ho detto.
Mi deve odiare.
Ditegli che non lo voglio, che per me non conta niente.
Ma non ditegli per nessuna ragione al mondo del vero motivo per cui l'ho lasciato.>

Ery:<mi dispiace.
Non sei molto fortunata ultimamente.
Prima o poi ce ne andremo da sta merda di città e si aggiusterà tutto>

Mary:<si certo.
Chissà quando.
Ora mi metto a dormire.
Se vuoi restare qua puoi ma io dormo. In cucina c'è da mangiare se vuoi. Buonanotte>

Ery: <chiamo Tyler per spiegargli la situazione nel caso Dylan andasse da lui e resto a dormire qua.
Cerca di riposare.>

*****************************

La mattina dopo non avevo voglia di alzarmi dal letto.
Mi sentivo ancora più uno schifo della sera prima.
Sarei voluta sparire e non esistere più.

Mi feci forza e mi alzai.
Dovevo andare a scuola altrimenti papà mi avrebbe vista a casa e avrebbe fatto domande.
E per il momento non volevo parlarne.

Mi vestii molto velocemente senza curarmi del trucco ne dei capelli.

Arrivai a scuola e vidi la jeep nel parcheggio.
Mi guardai in torno per vedere in caso Dylan era nelle vicinanze.

Dovevo evitarlo a tutti i costi.
Mi voltai per vedere se Ery e Tyler erano la vicino e lo vidi dietro di me che mi veniva incontro.

Camminai velocemente verso l'entrata della scuola.
Non potevo farlo avvicinare a me.

Vidi Margot vicino gli armadietti che mi sorrideva soddisfatta con la faccia da arpia.
Avrei voluto spaccargli la faccia ma avevo le mani legate.

Per la prima volta non potevo fare niente.
Mi avevano fregata in pieno.
Odiavo sentirmi così.

Feci in tempo a salire su per le scale per andare al balconcino a fumare.

Dylan stava venendo verso di me ma venne bloccato da Tyler che aveva capito.
Meno male che avevo Ery e Tyler.

Saltai la prima ora.
Non avevo la testa di stare in classe ne di vedere Dylan che cercava in tutti i modi di avvicinarsi.

Sentii la campanella suonare e prima di scendere controllai che ci fosse stata via libera.
Non vedevo nessuno.
Soprattutto Dylan.
Scesi e come svoltai le scale me lo trovai all'improvviso Di fronte.

Andai per voltarmi e andarmene ma mi afferrò per un braccio.

Dylan:<aspetta non scappare>

Mary:<lasciami stare subito>

Dylan:<No! Non ti lascio finché non mi spieghi perché non puoi stare con me.
Non ci credo che non vuoi.
So che c'è sotto qualcosa>

*Mi liberai di forza dalla sua presa e cercai di non guardarlo negli occhi mentre parlavo*

Mary:<senti io non voglio stare con te ok!?
Ho solo giocato con te.
Sei stato solo un passa tempo.
Quindi non mi rivolgere più la parola>

*Gli dissi queste parole urlando.
Mi faceva un male atroce parlargli in quel modo.
Lo stavo trattando da schifo, quando l'unica cosa che avrei voluto fare era stringerlo forte a me e baciarlo*

Dylan:<non ti credo!
Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami e che non provi niente per me>

Mary:<vai via Dylan, lasciami stare>

Dylan:< fallo!
Dimmi che non mi ami guardandomi negli occhi e me ne andrò.>

Mary:<io.. >

Dylan: <vedi?
Non ci riesci.
Non sei tu a volere questa separazione>

*Mi feci coraggio, lo guardai dritto negli occhi e parlai tutto d'un fiato*

Mary:<io non ti ho mai amato>

*Mi girai e corsi fuori la scuola.

Non mi importava che non erano finite le lezioni.

Volevo sparire.

Corsi per non so quanto e mi ritrovai al solito boschetto dove andavo sempre con Ery.

Entrai nello stanzino che stava sotto il porticato e restai lì per molto tempo.

Avevo spento il cellulare.
Non volevo essere trovata da nessuno, almeno per il momento.

Volevo stare da sola.
Avevo perso Dylan e niente mi sembrava più importare.
Nulla aveva ormai più senso.
Neanche la mia vita.
Insieme a Dylan era andato via anche il mio cuore e la voglia di continuare ad andare avanti.

          Continua...

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