capitolo 58

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                    Mary's Pov

Arrivò il giorno del diploma.
Alla cerimonia c'erano tutti.
Anche il piccolo Miguel, il fratellino di Dylan.
Quel piccolino era dolcissimo, era adorabile con quei suoi ricciolini biondi e gli occhioni verdi.
Eravamo tutti innamorati di quel marmocchietto.

Io passavo molto tempo con lui quando Victor e Alexander erano a lavoro.
Aveva solo 3 anni e mi ero offerta di badare a lui quando loro erano fuori.

Avevo sempre amato i bambini e mai come in quel momento desideravo averne uno tutto mio.
Dicono che prima o poi in ogni donna l'istinto materno prende il sopravvento ed esce fuori.
Purtroppo però dopo l'incidente non avrei mai potuto avere figli.

Dopo la cerimonia andammo tutti a festeggiare.

Eravamo liberi.
Per modo di dire.
Avevamo tutti nuovi impegni, ma erano impegni legati ai nostri sogni.

Io ed Ery con l'aiuto di Alexander avevamo trovato un locale al centro di Los Angeles per aprire la nostra Bakery.

Dovevamo ristrutturarlo ma era perfetto.
Aveva uno spazio enorme per la cucina e il laboratorio, e un vano altrettanto grande per il negozio.

Dylan sarebbe partito per un mese, per fare uno stage, prima di essere abilitato del tutto per pilotare.

Non ero molto contenta del fatto che non lo avrei visto per un mese intero, ma era per il suo futuro ed era quello che sognava fare da tutta la vita, quindi lo appoggiavo in questo suo percorso di vita.

Dopo qualche giorno dal diploma ci mettemmo subito al lavoro per il nuovo locale.

Passavamo tutto il giorno la dentro, insieme agli operai, a dare una mano e scegliere la carta da parati adatta o i mattoni per la sala, i vari elettrodomestici per la pasticceria e le cucine.

Inizialmente avevamo pensato di prendere un appartamento insieme io ed Ery vicino il negozio, ma visto che distava solo a mezz'ora di strada da casa nostra ci eravamo dette che era inutile spendere soldi per un nuovo appartamento.

Arrivò il giorno della partenza di Dylan e quella mattina ero molto giù di morale.
Era solo un mese di separazione ma da quando ci fu tutto il casino di Katrina ecc.. non eravamo mai stati così tanto tempo lontani.

Dylan:<amore un mese passerà in fretta vedrai.
Ci sentiremo ogni giorno.
E quando tornerò avrai il tuo pilota personale tutto per te>

Mary:<uff! Va bene, ma giurami che mi chiamerai, e non troverai un rimpiazzo in questo mese o dovrò commettere un omicidio>

*avevo un finto broncio sul viso che venne subito baciato in ogni sua parte dal ragazzo col nasino all'insú.
Lo strinsi forte a me, come se volessi entrare con il mio corpo dentro il suo per fonderci .*

Dylan:<nessuno mai potrà prendere il tuo posto nanetta.
Non metterti nei guai mentre sarò via.
Ciao amore>

*Ci scambiammo un ultimo passionale bacio, prima che il mio Dylan si introdusse nella jeep per partire*

Passai il resto della settimana in casa, non mi andava di uscire.
I lavori al locale procedevano bene e non c'era bisogno di noi al momento.

Ery era andata a stare il fine settimana da Tyler insieme ad Amanda.
Mi avevano detto se volevo andare a cenare da loro ma ero troppo giù per uscire.

Dylan iniziava a mancarmi tanto e comunque avrei passato del tempo con me stessa.
Era da tanto che non mi prendevo del tempo per me.

Decisi di fare un bagno caldo.

Accesi lo stereo e misi il CD che mi aveva fatto Dyl.
Era un mix di tutte le mie canzoni rock preferite.

Riempii la vasca da bagno e misi le luci soffuse.
Presi una birra e le mie chesterfield.

Mi immersi nella vasca e accesi una sigaretta.

Iniziai a pensare alla mia vita.

A come era cambiata negli ultimi anni e ai casini che erano successi.

Ripensai a due anni fa quando ero a Las Vegas per il tour di papà e a quel ragazzino impacciato che conobbi in ospedale.
Chi lo avrebbe mai detto all'ora, che quel ragazzino, sarebbe diventato la persona più importante della mia vita.

Ero cambiata molto in quegli anni.
Mi rendevo conto che ero maturata molto.
Non ero più chiusa come un tempo e grazie a Dylan mi ero addolcita un po'.
Facevo ancora fatica a controllare la rabbia ma ci stavo lavorando.

Uscii dalla vasca e mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo.
Presi il cellulare e feci partire la videochiamata verso Dylan.

Dylan:<amore buonasera.
Che ci fai mezza nuda, mi vuoi fare morire?>

Mary:<sono coperta dall'asciugamano non si vede nulla.
Che scemo che sei>

Dylan:<si ma sotto quel piccolo pezzo di stoffa sei nuda, ed io non sono lì per assaporare tutto quello.
Queste torture a distanza devono finire>

Mary:<quando tornerai potrai rifarti amore.
Come procede il tirocinio?
Hai già volato fuori città?>

Dylan:<si, manca poco e mi lasciano il brevetto.
Sono già stato contattato da un agenzia e mi hanno proposto un contratto.
Sembra molto conveniente, non ho ancora dato una risposta.
Ho tempo fino alla fine del mese, quindi attenderò per prendere la decisione>

Mary:<amore ma è fantastico.
Di che agenzia si tratta?>

Dylan:<sarebbero voli privati.
In pratica è una compagnia che si occupa di viaggi privati.
Aerei privati di personaggi dello spettacolo.>

Mary:<Dyl accetta subito.
Sai quanto si guadagna con quelle agenzie?
È un occasione unica>

Dylan:<lo so piccola.
È una grossa opportunità.
Voglio capire bene i pro e i contro però.
Sicuramente accetterò, ma aspetterò un altro poco prima di dargli una risposta.
Tu che combini nanetta?
Come procedono i lavori alla Bakery?>

Mary:<tutto nella norma.
Ci siamo presi qualche giorno libero visto che sono tutti lavori tecnici e non serviamo noi.
Mi manchi tanto amore>

Dyl:<anche tu piccola.
Manca poco e tornerò dai.
Devo chiudere ora.
A presto, ti amo Nanetta>

Mary:<ti amo che io Dyl>

         
                 Continua...

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