capitolo 31

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Autrice Pov

Gli ultimi 3 giorni passarono in fretta e tranquilli.

Mary cercava di capire se Margot centrasse qualcosa con la faccenda di Dylan.
Notava solo allora che lei lo guardava sempre.
Cercava ogni volta che poteva di parlare con lui a scuola.
Dylan non gli dava molta retta e questo sembrava farla innervosire.

La rossa iniziava a pensare che forse la sua migliore amica aveva ragione. Margot era immischiata in qualche modo nella faccenda.
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Quella mattina non aveva visto Dylan davanti casa, come ogni giorno, che era andato a  prenderla.

Aveva aspettato un po' e poi aveva deciso di andare a scuola con Ery.

Arrivate a scuola videro Tyler, ma di Dylan neanche l'ombra.
Non c'era ne lui né la jeep.

Mary: <Tyler, hai visto o sentito Dylan stamattina?>

Tyler:<no, ho provato a mandargli un messaggio per sapere se l'allenamento di oggi era confermato, ma non ha risposto>

Mary:< è strano.
Di solito mi viene a prendere sempre da casa e se non può mi avvisa.
Non risponde al telefono.
Non so che pensare>

Ery:<ehi si farà vivo.
Avrà preso sonno e avrà il silenzioso e non sta sentendo il cellulare>

Mary:<no ragazzi non è da lui.
È successo qualcosa, me lo sento>

Tyler:<tranquilla piccola peste, starà bene.
Per farti stare tranquilla dopo scuola ti accompagno a casa sua così vedi che sta bene>

Mary:<grazie Ty.
Non so come farei senza di voi ragazzi>

Ery:<ehm ragazzi, guardate Margot.
È da un po' che ci spia e ci guarda in modo sospetto>

I due ragazzi si girarono e videro che effettivamente in un angolo, all'entrata della scuola, c'era Margot, con il cellulare in mano, che stava guardando verso di loro in modo molto ambiguo.

La rossa iniziò a camminare a passo svelto e deciso verso di lei con sguardo di sfida.

Mary: <ehi amica mia, come va?
Come mai ci guardavi?>

Margot:<oh.  sì, scusate ero sovrappensiero non stavo guardando voi>

Mary:<cara spero che tu non stia facendo il doppio Gioco con me.
Me ne sono accorta del modo in cui guardi Dylan, cerca di stargli lontano ok!?>

*Mary parlava con tono intimidatorio*

Margot:<io non c'entro nulla con quello che è successo qualche tempo fa davvero>

*Margot aveva un atteggiamento di chi voleva discolparsi.
La rossa aveva capito, ormai a tutti gli effetti, che lei c'entrasse qualcosa.

Margot aveva uscito il discorso del pestaggio di Dylan e Mary questo lo aveva detto solo ad Ery e Tyler. Quindi Margot come faceva a saperlo?!
Il passo falso era appena avvenuto.*

Mary:<e tu come fai a sapere ciò che è successo a Dylan?>

Margot:< ehm, io!? me lo hai detto tu ricordi?>

Mary:<io non ti ho detto proprio niente.
Ti sei fregata da sola cara.
Credevo fossi mia amica.
Ma mi sbagliavo.
D'ora in poi stai attenta a quello che fai perché mettersi contro di me non ti conviene.
Stammi bene.>

*Mary girò i tacchi e se ne andò in classe seguita da Ery e Tyler.
Passò tutte le ore di lezione con il cellulare in mano.
Sperando in una chiamata o un messaggio del suo Dylan.
Ma niente, tutto taceva.

Dopo le lezioni Tyler accompagnò Mary a casa del ragazzo per vedere se fosse tutto ok.

Arrivando davanti la casa si accorsero che la jeep non c'era.

Mary: <Tyler non è in casa, te lo avevo detto.
È successo qualcosa>

*Stava entrando letteralmente nel panico.
Iniziava a muoversi nervosamente e a parlare a raffica, dicendo tutte le catastrofi possibili e immaginabili.
Era un vulcano di tensione.*

Tyler gli accarezzò un braccio cercando di calmarla.

Tyler< peste ora calmati va bene? Magari la jeep è a riparare... e sarebbe anche ora.
Non se ne può più di quegli strati di scotch ovunque.
Ora suoniamo e vediamo se è in casa>

Mary:<ok va bene, grazie Ty. Vado>

*Suonò alla porta e venne accolta da Alexander*

Alexander:<ehi tesoro come mai qui?>

Mary:<scusami per il disturbo, volevo sapere se Dylan fosse in casa.>

Alexander:<no, veramente pensavo fosse con te.
Non ha dormito a casa tua?>

Mary:<cosa?
Ehm no, non lo sento da ieri sera.
Non risponde al telefono.>

*I pensieri galoppavano verso il peggio.
Non aveva passato la notte a casa. Iniziava a pensare ad un tradimento.
Ma Dylan, il suo Dylan non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Si ricordò del messaggio ricevuto 3 giorni prima.
Non poteva avere a che fare con quello, si diceva.*

Alexander: < tesoro proveremo a cercarlo, appena ho notizie ti chiamo. Non preoccuparti andrà tutto bene>

*Alexander la abbracciò. 
Era un abbraccio confortevole e pieno di dolcezza.
Gli ricordava gli abbracci del padre. Voleva bene ai genitori di Dylan. Victor era un po' più freddo, un po' come lei.
Ma Alexander aveva dei modi di fare e delle premure che gli davano conforto in ogni situazione.*

Mary:<Grazie davvero. A presto>

Diede un altro sguardo pieno di paura e gratitudine  all'uomo prima di girarsi e tornare alla macchina di Tyler*

Tyler: <Cosa ti ha detto?>

Mary: <non ha dormito a casa.
Loro pensavano stesse da me.
È sparito cazzo.
Gli è successo qualcosa.
Dobbiamo fare qualcosa subito. Iniziamo le ricerche, perlustriamo la città..>

*Era di nuovo entrata nel pallone.
Quando si trattava di Dylan non riusciva a pensare lucidamente.
La preoccupazione per lui e la paura che gli potesse succedere qualcosa era una cosa che non aveva previsto.
La faceva sentire impotente.
Voleva solo che lui stesse bene*

Tyler:<Mary lo troveremo.
Anche se dovessimo mettere sotto sopra la città.
Fidati di me.>

                Continua...

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