capitolo 25

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(Piccole scene Vm18💥)
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                   Autrice Pov

Le cose sembravano andare bene per il momento.
Mary e Dylan stavano ormai sempre insieme, anche se non avevano ufficializzato la cosa.
Lei non voleva dare un nome a quello che erano.

Ery e Tyler ormai erano diventati una coppia vera e propria.

Denny dopo la sospensione aveva mollato la scuola.

Margot saltava da un ragazzo all'altro e ogni tanto andava in caffetteria con gli altri del gruppo.

Xavier aveva avuto altre minacce da parte di Katrina ma se ne stavano occupando gli avvocati.
A breve ci sarebbe stata la prima udienza in tribunale.

Mary ed Ery avevano tentato di ricattarla ma senza successo e quindi ormai Katrina minacciava anche Mary.

A lei non importava, sapeva che non l'avrebbero scalfita quelle provocazioni.

Non si era lasciata demoralizzare neanche quando due uomini, mandati da quella donna, l'avevano presa alla sprovvista e picchiata, intimidendola di non fare sporgere denuncie contro di lei da parte di Xavier.

Era un po' un casino la sua vita ma a lei non importava.

Finalmente aveva accanto la persona con cui voleva stare, aveva attorno a sé amici pronti a tutto per difenderla, e quella strega di Katrina non viveva più con lei e il padre.

Avrebbe affrontato qualunque cosa pur di far restare le cose così come erano.
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Ormai era arrivato fine ottobre e in america si sa  Halloween era la festa più bella.

Ogni anno il 31 ottobre Mary ed Ery andavano sempre a qualche festa super caotica piena di alcol e droghe.

Quell'anno però non voleva andare a nessuna festa, niente alcool, niente droghe.

Avrebbe passato una nottata tranquilla con i suoi amici e Dylan.

Avevano organizzato la serata a casa di Tyler.
Era perfetta visto che c'erano anche le camere degli ospiti per poter rimanere a dormire la.
Avrebbero preso pizza, sushi,  qualche birra e qualche film horror.

La serata perfetta
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                 Mary's Pov

Mary: <ragazzi tutto pronto per stasera?>

Ery: <io penso alle birre>

Dylan: <io ho una collezione completa di tutti i film horror dal 1980 fino ad oggi.
Non bisogna fare altro che scegliere>

Ery: <Dylan mi meraviglio ogni volta di più di quanto sei sempre più schifosamente nerd>

Mary: <sta parlando l'otaku girl!
Sei nerd anche tu ma sotto altri punti di vista imbecille>

Ery: <sentila come si difende il signorino>

Tyler: <ragazzi, ma è possibile che ogni volta che cerchiamo di organizzare qualcosa finite col parlare sempre di altro!?>

Ery: <non è colpa mia>

Tyler: <no certo, non sia mai che il boss sbagli qualcosa>

*Io e Dylan ci lanciammo uno sguardo e capimmo che ci toccava subire un'altra discussione tra i due*

Dylan:<oh oh lite in arrivo!>

Mary <lite in arrivo>

Ery diede un pugno sul braccio di Tyler.

Ery:< ehi io parlo di quello che voglio e quando voglio>

Tyler : <sto solo dicendo che non arrivate mai al punto quando decidiamo qualcosa>

Ery:< io arrivo sempre al punto ok>

Tyler :<basta ci rinuncio, tanto è inutile hai ragione va bene>

Ery: <vedi?
Tanto facile ammettere che ho ragione io>

*Si appoggiò alla sua spalla dandogli un bacio mentre Tyler alzò gli occhi al cielo*

Mary: <quindi? Come rimaniamo?>

Dylan:< tesoro ti prego non fare più domande o riprendono da capo>

Mary: <ops giusto.
Va bene poi vediamo noi.
Ci vediamo a casa di Tyler alle 20:00 va bene ragazzi?>

Tyler: <perfetto, a dopo>
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Tyler: <perfetto, a dopo>--------------------------------------------------------

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Tornai a casa accompagnata da Dylan e pranzammo insieme a mio padre.

Dopo pranzo salimmo in camera.

Avevamo deciso di riposare un po' prima di andare a casa di Tyler.

Ma stare nel letto con Dylan non voleva dire mai solo riposare.

Gli stavo parlando di quanto mi sarebbe piaciuto fare un viaggio, lontana dalla vita caotica dove tutti mi conoscevano e dove c'erano giornalisti e quant'altro, quando lui si tolse all'improvviso la maglietta.

Mary:< ma che stai  facendo?

Dylan: <che c'è ho caldo>

*mi disse facendomi l'occhiolino*

Mary: <Dyl ci sono 9 gradi e piove, il caldo lo sento io se resti così>

*Non mi fece finire neanche di parlare che si tolse i pantaloni*

Mary: <cazzo mi vuoi far morire?>

Salii a cavalcioni su di lui e iniziai ad accarezzargli il viso, passai dagli occhi a quel nasino stupendo che aveva, mi soffermai sulle labbra e sui nei che passavano dalla guancia al collo. Sembrava formassero una costellazione.
L'avevo chiamata la costellazione di Dylan.

Scesi ad accarezzargli il petto e l'addome e mi fermai quando arrivai sotto l'elastico dei boxer.
Lo baciai e lo morsi  su tutto il corpo.

Dylan: <queste torture non sono niente male>

Mary:< shh, il prigioniero non può parlare.
Qui comando io>

Dylan: <agli ordini sua maestà>

Per stuzzicarlo ancora di più scesi a baciargli la sua erezione da sopra i boxer, piccoli baci e poi mi fermavo.

Volevo tenerlo sulle spine ancora un po'.
Mi piaceva da matti quando mi supplicava di andare più a fondo.

Decisi di non torturarlo più e lo liberai dai boxer così da avere la sua erezione a portata di mano... O meglio di viso.
Iniziai a baciare tutta la sua lunghezza, prima lentamente e via via sempre con più ritmo.

Lo sentivo sussurare il mio nome e questo mi faceva impazzire.

Dyl: <cazzo, fermati sto per venire>

Mi staccai da lui e gli porsi un preservativo.
Mi sedetti su di lui facendo incontrare le nostre intimità.

Ogni volta con lui era sempre come la prima volta.
Non ci saziavamo mai l'uno dell'altra.
Era una droga dalla quale non potevamo farne a meno.

Finimmo e dopo aver ripulito tutto rimanemmo stesi sul letto aspettando che arrivasse sera per la festa.

     Continua...

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