Capitolo 6

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                   Dylan's Pov

Tornai a casa accompagnato da mio padre.
Nella testa avevo solo quella ragazza dai capelli rossi.
Mi affascinava il suo modo di essere, sembrava così forte e indipendente ma nei suoi occhi vedevo qualcosa che diceva tutto il contrario.

Ci fermammo in una stazione di servizio per fare benzina e ne approfittai per andare a comprare le sigarette.
Ci rimettemmo in viaggio verso casa e inconsciamente, perso nei miei pensieri, accesi la sigaretta.

Victor: *prese la sigaretta e la buttò dal finestrino*
< quante volte ti ho detto di non fumare questa merda in macchina!?>

Dyl: < papà l'avevo appena accesa!
Hai buttato dei soldi lo sai vero?>

Victor < tanto sono soldi che ti ho dato io, quando scendiamo fumi, già è tanto che non ti faccio storie che hai iniziato a fumare.>

Premetti il tasto on dello stereo e misi il mio CD preferito.
Un mix di canzoni rock.

Partí subito "the kill" dei 30 Second To Mars e tutto ciò a cui riuscivo a pensare e alla notte passata.

Dyl: <Cazzo!?>

Victor < moccioso, il linguaggio!
Che succede ora?>

Dylan< non ho neanche chiesto l'autografo al grande Xavier>

*Dissi quasi borbottando*.

Victor: < ma perché ho un figlio così imbecille!
Era stato appena operato e tu pensi all'autografo!?
Come mai hai fatto amicizia con la figlia?
Volevi avvicinarti a lui ma ti è andata male?>

* Disse prendendomi in giro*

Dyl:< veramente non ho chiesto per nulla di lui alla figlia.
Mi sono avvicinato a quella ragazza per aiutarla e sono stato attratto da lei.
Non so per quale motivo!
Ora che ci penso,  per come mi ha trattato all'inizio non le do torto, avrà pensato fossi uno stalker del padre>

*Continuai a borbottare*

Victor < non è del tutto errato moccioso, ci hai pregato di portarti per vedere uno dei tuoi cantanti preferiti e sei tornato a mani vuote comunque>

Dyl < non proprio. Ho conosciuto la ragazza più strana e simile a me che avessi mai incontrato>

Victor< ti piace eh?>

Dyl: < ma che dici!? No, cioè si, volevo dire non lo so>

Victor < solito comportamento di quando ti piace qualcosa.
Non ti innamorare figliolo tanto non la rivedrai più, domani ritorna nella sua città, te lo dico per il tuo bene>

Dyl:< credi che non lo sappia?
Stasera facciamo un giro per Las Vegas dato che domani parte>

Victor < e hai deciso questo senza chiedere il permesso a me e tuo padre?
Chi ti dice che non ti blocchiamo a casa?>

Dyl: * facendo gli occhioni*
< perché io sono il figlio perfetto che tutti vorrebbero e voi volete solo che io sia felice... e laverò i piatti per una settimana>

Victor < furbo il nostro campione, ok per stasera ma a mezzanotte ti voglio a casa>

Dyl: <siii, grazieeee> 

Mi girai verso il finestrino e mi misi a cantare le canzoni che passavano in radio.

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                   Mary's Pov

Quella sera sarei uscita con Dylan, dovevo andare assolutamente in hotel a darmi una rinfrescata dopo la notte passata in ospedale.
Dovevo anche mettermi dei vestiti puliti, avevo ancora il sangue di mio padre addosso.

Chiamai un taxi per andare in hotel dove avevamo una camera.
Pagai il taxista  per poi entrare nella reseption.
Il consierge, Miguel,  mi salutò calorosamente e ricambiai con un sorriso

Miguel:< buongiorno signorina Lapointe, ho saputo di suo padre spero stia bene>

Mary: < buongiorno Miguel, grazie sta meglio ma deve stare fino a domani in ospedale>

Salì in camera e non appena entrai riempì la vasca idromassaggio

* avevamo la suite all'ultimo piano.
La cosa bella di avere un papà famoso*

Mi spogliai e misi un asciugamano intorno al corpo prima di  prendere una birra dal frigo bar.
Accesi lo stereo del bagno e feci partire i 30 second to Mars.
Entrai in vasca e finalmente mi sentivo rinascere.
L'acqua fresca della vasca mi rigenerava sempre.

Dopo un oretta misi dei vestiti comodi ed uscii. Decisi di portare il pranzo a papà visto che odiava il cibo da ospedale.
Andai al primo MC donald più vicino, ordinai due MC menù e con un taxi ritornai in ospedale.

Andai al primo MC donald più vicino, ordinai due MC menù e con un taxi ritornai in ospedale

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        In ospedale..

Xavier: < o mio dio ho le allucinazioni!?
È veramente mia figlia con il MC!?
Sto sognando!>

Mary: < non ti ci abituare papino! forza mangiamo>

Mentre mangiavamo, parlammo e gli dissi dell'uscita che avrei dovuto fare con Dylan quella sera.

Mi guardava perplesso e mi mise una mano sulla fronte.

Xavier: <sicura di stare bene?
Chi sei tu e che ne hai fatto di mia figlia?>

Mary: * lo guardai male* < che c'è non posso uscire?>

Xavier :< certo che puoi uscire, non devi di certo chiedermi il permesso.
È strano che hai accettato di uscire con un ragazzo appena conosciuto, mi meraviglio che non lo hai picchiato>

Mary: < ehi!
Non sono così crudele>

*dissi con la faccia imbronciata mordendo il mio panino*

Xavier: < il tuo primo ragazzo lo hai pestato e lo hai fatto penare per 2 mesi prima di concedergli il primo appuntamento, e gli volevi bene. Questo ragazzo lo conosci da poche ore, non lo hai picchiato e ci esci anche insieme?
Deve piacerti proprio tanto se sei arrivata ad accettare un appuntamento tesoro>

*Cosa stava farfugliando,  non era di certo un appuntamento e poi non mi piaceva Dylan, stava dicendo un mucchio di cazzate*

Mary: < 1-non mi piace Dylan. 2- non è un appuntamento, è solo per non restare tutto il tempo in ospedale 3- chi ti dice che non lo abbia picchiato!?>

Xavier< tesoro è un appuntamento, fidati.
E no, non lo hai picchiato, perché conosco quello sguardo, ti innervosisci sempre quando ti piace qualcuno.
Mi dispiace solo che dopo questo appuntamento non lo potrai più vedere. Ma ti dico una cosa. Se ti piace davvero rimanete in contatto. Non vedevo quella luce nei tuoi occhi da troppo tempo>

Mary: < papà stai dicendo solo cazzate, mangia che è meglio>

                  Continua...

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