capitolo 10

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                      Dylan's Pov

Cosa era appena successo?
Davvero mi aveva lasciato lì senza dire nient'altro?
Era fuggita via.
Rimasi letteralmente di stucco, non riuscivo a muovermi e sentivo tutto intorno a me ovattato.
L'avevo persa ancora prima di averla.

Era inutile restare li da solo cosi  tornai verso casa.

Entrai e non volevo parlare con i miei così corsi su in camera.
Chiusi la porta a chiave e mi buttai sul letto.

Sentii qualcuno che bussò più volte alla porta.

Alexander: < campione tutto ok?>

Victor <se vuoi parlarne noi ci siamo. È andata così male?>

Alexander < sempre molto tatto tu eh!?
Lascialo stare figliolo.
Noi siamo qui, quando vorrai parlarne ci siamo.>

Dylan: <sto bene ragazzi davvero, ora non mi va di parlarne scusate>

Ero a pezzi, non volevo parlare con loro.
Non volevo farmi vedere con quelle cazzo di lacrime agli occhi.
Dio quanto mi odiavo.
Mi odiavo per aver ceduto.
Mi odiavo per essermi fatto portare in quella merda di ospedale la sera prima.

*Con tutta la rabbia che avevo dentro lanciai il cellulare verso l'armadio*

Mi alzai andando verso la finestra.
Vedevo ragazzi che passeggiavano felici, spensierati e l'unica cosa che riuscivo a pensare era Lei.

*All'improvviso mi ricordai che prima di fuggire via Mary aveva fatto qualcosa con il  mio cellulare*

Dyl: < cazzo spero non si sia distrutto>

*Raccolsi il telefono dal pavimento pregando che si accendesse ancora*

Era ammaccato ma funzionava ancora.
Cercai ovunque, nei messaggi, nella galleria.
Scorsi più volte la Rubbrica e dopo un po' notai un nome.
"NANETTA"

Mi aveva scritto il suo numero!?
E lo aveva salvato con quel nome che diceva tanto di odiare!?

Provai subito a chiamarla ma risultava spento.
Provai più volte ma senza successo.

Ci avrei provato l'indomani.

                              ***

Aprii gli occhi con la luce dell'alba, avevo dormito pochissimo e male.

Mi misi seduto sul letto e presi il cellulare.
Nessuna chiamata.

Provai a richiamare Mary ma era ancora spento.

Aspettai le 8:00 e andai  giù in cucina sperando di non trovare i miei genitori.
Di solito a quell'ora erano già usciti per andare a lavoro.

Fortunatamente in casa non c'era nessuno.
Mi preparai un caffè e subito dopo andai a sedermi sul divano, in attesa di qualcosa.
Qualcosa che probabilmente non sarebbe arrivata mai.

Dopo qualche ora ricevetti uno squillo.
Provai a richiamare  ma risultava di nuovo spento.

Sicuramente era salita in aereo.

Dovevo svagarmi per non pensare a tutta quella storia.
Così decisi di chiamare il mio migliore amico ed uscii di casa.

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             Autrice's Pov

-Aeroporto di Los Angeles-

Padre e figlia scesero dall'aereo e salirono sulla macchina che era andata a prenderli.

Mary guardò il padre e con un sospiro di sollievo dissero entrambi "finalmente a casa"

Si avviarono verso casa e solo dopo essere di fronte alla dimora Lapointe Mary ricordò che c'era una cosa peggiore di qualunque altra che l'aspettava in quella casa "la moglie del padre".

Mary: <cazzo la vipera è qui>

Xavier <principessa non iniziare, cerca di conviverci, non è così male se provi a conoscerla meglio>

Mary: < Papà sono 2 anni che ci provo, è proprio stronza e manipolatrice.
E tu ancora non te ne rendi conto.>

Xavier: <ma non è vero.
Dai entriamo>

Entrarono in casa e quella donna dai capelli biondi e ben vestita accolse il marito con un caloroso abbraccio, per poi spostare lo sguardo verso la figlia di quest'ultimo dicendo con tono disgustato...

Catrina: < oh ci sei anche tu?
Ciao cara.>

Mary :< questa è casa mia è ovvio che ci sia>

La ragazza salutò il padre e salì in camera sua.

Appena aprí la porta della sua stanza qualcosa la colpí prepotentemente in faccia.
Si ritrovò per terra con un cuscino a travolgerla.

Ery:< questo e per avermi chiuso due volte il telefono in faccia>

Mary chiuse la porta e non appena si girò per avanzare in stanza si ritrovò un altro cuscino addosso.

Ery:< è questo per essere deficiente>

Mary: < ehi, si certo anche io sono felice di vederti, sto bene grazie! Come cazzo sei entrata in camera?>

Ery:< ovviamente dalla finestra imbecille, la psicopatica rompi coglioni è in casa così ho usato la finestra>

Le due ragazze si sedettero sul letto e Mary gli raccontò gli ultimi due mesi trascorsi in tour.

               Continua...

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