capitolo 68

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Dylan's Pov

Erano passati ormai tre mesi da quando vivevo qui, in questa casa non mia.
In una vita non mia.

Andavo avanti come un corpo senza emozioni.
Avevo spento ogni tipo di sentimento.
Tutto il dolore e la rabbia avevano lasciato il posto all'apatia più totale.

Andavo a lavoro e poi tornavo a casa da Margot.

Lei cercava di farmi sentire più a casa mia possibile, ma quella non sarebbe mai stata casa mia.
Avevo iniziato a dormire anche con lei, solo per il semplice fatto che il divano era molto scomodo.
Ma non c'era nulla tra noi.
Per me lei non sarebbe mai stata niente.

Quella sera tornato a casa, cenai con lei.
Scambiammo qualche parola e le chiesi come stava andando la gravidanza.

Dylan:<quando farai la prossima visita?>

Margot:<tra qualche giorno.
Non vedo l'ora di vedere il nostro bambino>

Dylan:<se mi dici a che ora è prendo un permesso a lavoro e ti accompagno>

Margot:<non preoccuparti non ce n'è bisogno>

Dylan:<non provo niente per te ma non sono insensibile.
È anche mio figlio>

Margot:<davvero Dylan non serve.
Mi accompagnerà mia madre.>

Dylan:<va bene, sta attenta>

Margot:<ti stai preoccupando per me?
Che carino, grazie.>

Dylan:<mi preoccupo per mio figlio.
Te l'ho detto già, finché non nascerà il bambino mi prenderò cura di te.
Ma solo per il bambino.>

Margot:<sei un ragazzo d'oro Dylan.>

Dylan:<ancora mi faccio domande su di te,  cerco di darmi delle spiegazioni che non trovo;  perché sei arrivata al punto di fare determinate cose?
Ho avuto modo di osservarti in questi tre mesi e non mi sembri stupida.
Sei molto intelligente potevi aspirare ad altro.
Perché sei ossessionata da me?>

Margot:<sai già che mi piaci molto.
Ero gelosa di Mary.
Fin da ragazzina ho sempre invidiato la sua vita.
Io ero sempre circondata da ragazzi bellissimi e non mi mancava niente materialmente, ma non ho mai avuto persone che mi volessero davvero bene come i suoi amici o suo padre,  volevano bene a lei.
Eravamo amiche all'inizio ma poi ho rovinato tutto per la mia gelosia.
Lei aveva una vita perfetta.
Un padre famoso, amici che erano sempre al suo fianco e un ragazzo che la amava.
Non aveva nessun problema e io volevo la sua vita.>

Dylan:<sai che di ciò che hai detto è vera solo una piccolissima parte vero?>

Margot:<che intendi dire?>

Dylan:<non hai idea di quello che ha dovuto affrontare nella vita.
Solo perché all'esterno sembrava forte e sorridente non vuol dire che la sua vita era perfetta.
Non immagini minimamente i problemi e i dolori che ha dovuto affrontare.>

Margot:<ero giovane e un po' superficiale.
Mi dispiace in parte.
Ho fatto cose orribili.
E anche a te ho fatto cose imperdonabili.
Spero solo che un giorno potrai perdonarmi>

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