capitolo 4

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                        Dylan's Pov

Ero lì alla macchinetta dell'ospedale a prendere qualcosa per Mary.
Avevamo parlato per quasi 2 ore ininterrottamente.
Ero un totale disastro con le ragazze ma con lei ero riuscito ad essere me stesso, sarà stato che lei sembrava incasinata quasi quanto me, sperando solo che non abbia anche i miei stessi attacchi di panico.
Mi venivano in mente pensieri stupidi e non ricordavo neanche più perché stavo prendendo a calci la macchinetta.
Mi ero perso come sempre nei miei mille pensieri e ragionamenti strani.

<O cazzo!? No! No! No!>

*Gridai a voce alta *

Bene! Avevo fatto cadere la macchinetta.
Ero fregato. <<me ne andasse mai una giusta>>
Come cazzo sarei uscito da quella situazione!?
Speravo che almeno non mi avesse  visto nessuno.

Come non detto.
Sentì una risata fragorosa e mi trovai lei che mi guardava con le lacrime agli occhi per quanto stava ridendo.
<<E andiamo Dylan! La prima figura di merda l'abbiamo fatta, se c'era una minima possibilità che sareste diventati amici è andata a quel paese>>.

                             ***

Mary: <né è valsa la pena venire a cercarti solo per vedere la tua faccia in questo momento.>

Bene ormai era fatta, era inutile pensare alla figura di merda, meglio farsi aiutare.

Dyl: <dai aiutami alziamola>

Si avvicinò a me, tentando di prendere da un lato la macchinetta.
Fú lì, quando era così vicina a me, che  mi accorsi davvero di quanto fosse  bassa.

*mi piaceva questa cosa*

La presi un po' in giro per sdrammatizzare, anche se, per quanto avevo capito, per quel poco che ci avevo parlato, era molto permalosa e mi avrebbe mandato sicuramente a fanculo,  ma non mi interessava.

Con molta fatica riuscimmo a sistemare tutto e mi resi conto che ero riuscito a farla sorridere...
Era una sensazione piacevole, mi piaceva quando rideva.
Le misi un braccio intorno al collo e tornammo in sala d'attesa, sperando di ricevere al più presto notizie del padre .
Non lo diceva ma, si capiva che era agitata, d'altronde doveva essere un operazione di massimo un ora e ne erano passate almeno tre.
Qualcosa non era andato come doveva.
Speravo solo non fosse successo niente di grave.
Sapevo che non mi riguardava,  ma non volevo vedere quella ragazza triste.

Aveva la faccia di chi ne aveva passate tante, anche se faceva sembrare che la sua vita era perfetta.

Eravamo seduti su quelle sedie scomodissime e mi accorsi che gli occhi si stavano facendo sempre piu pesanti.
Ero stanchissimo... Alzai  la testa e mi accorsi che Mary si era addormentata e piano piano poggiò la sua testa sulla mia spalla.
Chissà come doveva sentirsi.
Lasciai che rimanesse così,  e mi addormentai anche io, poggiando la mia testa alla sua.
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                   Mary's Pov

Aprì gli occhi e mi accorsi che ero poggiata a Dylan.

Che bella sensazione.
<<Aspetta ché!? >>
Mi svegliai completamente e mi resi conto della situazione.
Mi ero addormentata praticamente su di lui?
Come era potuto succedere!?
Troppo contatto fisico in meno di 4 ore non andava bene.

Perché con lui mi veniva facile?
Basta! Non volevo pensarci per il momento, volevo solo sapere come stava mio padre e perché ancora non avevo ricevuto notizie.
Così mi alzai molto lentamente, senza svegliare Dylan, e mi diressi verso la sala operatoria. Misi un orecchio attaccato alla porta cercando di sentire qualcosa.
Dopo neanche 5 minuti caddi  completamente in avanti di faccia a terra.
Il chirurgo aveva  aperto la porta facendomi cadere ai suoi piedi.

* Che figura di merda*

Mi alzai e vidi il dottore che guardava dietro le mie spalle, con gli occhi in su, come se fosse scocciato per qualcosa. Mi girai  e vidi Dylan che si stava nascondendo dietro un giornale .

***

Victor: <e ti pareva.
Dylan che ci fai qua?
Signorina spero mio figlio non ti abbia importunata>

Mary: *guardai perplessa prima il dottore e poi Dylan*

Dylan: <papà non dire così, non sono il tipo che importuna la gente,  e poi siamo amici.
Vero nanetta?>

Mary: <non chiamarmi nanetta ti ho detto.
Comunque, dottore come sta mio padre?>

Victor:< sta bene. È fuori pericolo, l'operazione è durata 30 minuti, non era niente di grave ma deve stare con il gesso per un paio di mesi e deve stare qui per due giorni per dei controlli.>

Mary: <grazie dottore.
Aspetti un attimo.
30 minuti?
E perché è dentro da 4 ore?>

Vidi Dylan che ormai si era avvicinato a noi sporgendosi in avanti per ascoltare.

Victor: <abbiamo dovuto sedarlo>

Mary/Dylan in coro: <cooosa?>

Victor: <signorina suo padre è una causa persa, me lo lasci dire.
Appena finita l'operazione lo abbiamo svegliato dall'anestesia e voleva subito alzarsi in piedi dicendo che stava bene e voleva andare a continuare il concerto.
Si è messo ad urlare che voleva del Rum, ci ha dato del filo da torcere e per non farlo muovere lo abbiamo dovuto sedare per forza, si sveglierà tra 3/4 ore.>

Ma perché mi doveva far fare sempre delle figure di merda.
*pensai tra me e me alzando gli occhi al cielo*
<<Si deve far riconoscere ovunque>>.

Dyl: <Mary se vuoi rimango con te >

Stavo per rispondere ma il dottore, suo padre, parlò per primo.

Victor: <eh no campione, tu vieni a casa con me. Credo che per stanotte ne hai fatte abbastanza.
Mi meraviglio che Alexander ti abbia lasciato da solo qui, appena arriviamo a casa mi sente.>

Dyl: <no papà ti prego fammi restare, non è colpa di Alexander, ho insistito io per rimanere.>

Mary: <mi scusi se mi intrometto dottore, qui non conosco nessuno e dovrò restare 4 ore da sola finché mio padre non si sveglia.
Dylan mi è stato molto d'aiuto stanotte. Lo faccia restare per favore>.

*cercai di fare la faccina triste, spesso funzionava* e infatti ...

Victor:< e va bene ma domani mattina ti veniamo a prendere e si torna a casa >

Dyl:< grazie papà sei il migliore >

Lo abbracciò tutto contento e si girò verso di me in segno di vittoria

Mary: <mi devi un favore sconosciuto col nasino all'insù>

Continua...

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