a disagio...forse

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A/N!
GRAZIE PER I 5K VI AMO!

BUONA LETTURA

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Guardai in basso, cosa avrei dovuto rispondere?

"Mi dispiace"

"Non è colpa tua"

"Perché hai voluto dirmelo?"

Silenzio

Si avvicinò, accarezzò il lato destro del mio viso, concentrandosi sui movimenti che svolgeva il suo polpastrello

Mentre lui sembrava non accorgersene, i miei occhi erano sui suoi, contatto visivo non ricambiato, ma così almeno non avevo addosso la pressione e l'ansia

"Farò rompere la partnership tra il Chelsea e l'azienda di tuo padre" disse con tono deciso, ancora non degnandomi di un secondo di contatto visivo

Io rimasi impassibile, come se non avesse detto nulla

"Cosa ne pensi...?" disse in cerca di approvazione da parte mia

"Non devi chiedermelo, devi fare quello che ritieni corretto" dissi spostandogli la mano lentamente

"Ma se è per l'episodio di oggi allora per favore fatti da parte" dissi specificando

"Nono, era da un paio di settimane che la società ci stava pensando comunque, stavamo cercando un cavillo per insomma, interrompere il contratto" disse

"È ora di pranzo, Amy mi sta aspettando" dissi prendendo la borsa che avevo tra i piedi, appoggiata sul tappeto

"Resta Bianca, non capisco come mai tu continui a scappare, non mi lasci mai occasione di parlarti o anche solamente avere una conversazione con te" disse, come se si fosse liberato di un pensiero chiuso in una stanza per tanto tempo

"Sono solo stata impegnata ultimamente, ecco tutto"

"Ti senti a disagio per la situazione che c'è tra noi e Kai, vero?"

Rimasi in silenzio

"Hai ragione" farfugliò la mia mente

Questo volevo dirgli, ma le parole non lasciavano la mia bocca

"Rimani per pranzo, per favore" disse prendendo dalle mie mani la borsa, appendendola cautamente sull'attaccapanni

Sembrava sapesse già che avrei detto di si

Si diresse verso la cucina, sapeva anche l'avrei seguito

Mentre sembrava intento a cucinare qualcosa, avverto Amy della situazione

"Mangio fuori, non so a che ora torno" digitai velocemente, scegliendo le parole più semplici per descrivere quella situazione

Non penso volesse sapere di tutto il casino che stava susseguendo questo giorno

Mi misi a rispondere ad alcuni messaggi in modo sbrigativo, magari mettendo anche in mezzo cose che non venivano richieste

In poche parole, rispondevo tanto per rispondere

Un piatto venne poggiato davanti a me, il calore della portata era così elevata da poter sentire l'afa in tutto il corpo

Era della carne, dalle mie conoscenze direi del carpaccio, due fettine, accompagnate da del rosmarino a lato

"Scusa, dovrei andare a fare la spesa ma di solito questo mangio, sai, per la linea" disse accompagnando il tutto con una piccola risata che mi fece sorridere leggermente

"Va benissimo, non lo mangio spesso ma mi è sempre piaciuto" dissi cominciando a versare dell'acqua nel bicchiere

Prese posto anche lui, davanti a me

Dopo minuti su minuti di noi due che porgevamo bocconi alla nostra bocca

"Mi spiace di essere così strana ma, come hai detto tu, sono pensierosa su... tutto"

Mi fece un sorriso, come se l'unica cosa importante fosse il fatto che io avessi finalmente detto qualcosa

"Lo capisco, e non ti devi scusare"

Guardai il mio piatto quasi vuoto e vidi l'immagine di me e Kai l'altra sera

"Dio Santo Bianca mi piaci"

Ricordai il suo sguardo, che io interpretai come egoista, spavaldo e furibondo quando in realtà la sua espressione nascondeva insicurezze, vuoto e ferito

Sospirai

"Tutto apposto?" disse prendendo delicatamente la mia mano, che stava per lungo sul tavolo

Lo lasciai fare

"Si, solo pensieri" dissi dandogli un sorriso rassicurante

"Vieni, ci mettiamo più comodi" disse prendendo la mia mano del tutto, alzandola, facendo finta di portarmi a ballare qualche ballo elegante del 1800

Ci sedemmo nuovamente sul divano in pelle nera con dei dettagli quasi invisibili blu cobalto che però risultavano brillanti ai miei occhi che non si facevano scappare nulla

"Sono stato anche io a causare questo casino Bianca e veramente, non so veramente come... insomma come fare per farmi perdonare"

Non potei trattenere il curvamento delle estremità delle mie labbra

"HEY NON RIDERE IO CI PROVO A STARE SERIO"

Sbottai a ridere una volta che i muri della serietà erano stati abbattuti, il disagio si era completamente dileguato e con quello, pure il peso dell'ansia di stare intorno a lui, scomparì

"Non riesci mai a stare un secondo senza sorridere"

"Considerando chi ho davanti, ti sembra possibile non sorridere?"

Capii subito il suo riferimento e sentii la carnagione in zona zigomi, scaldarsi

Dallo specchio posizionato a lato del divano, riuscii a vedere gli effetti della sua battutina sulla mia figura

"Ahh lo sapevo, funziona sempre" disse passando la lingua tra i denti

"Deficiente" dissi spingendolo scherzosamente

Si avvicinò al mio viso sorridendo, quasi fosse sicuro di quello che stesse facendo

"Cosa fai?" dissi ridendo e quasi andando indietro

"Niente, tu?"

"Niente" dissi mentre continuavamo ad andare indietro, finché non cademmo, beh, lui sopra di me

l'angelo in bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora