scusa, per tutto.

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A/N!
Tengo a questo capitolo particolarmente perché sarà probabilmente quello più lungo ed elaborato dell'intera storia! Attivate la canzone da subito per avere un contatto diretto con le emozioni dei personaggi <3

Buona lettura!

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Mi presentai davanti casa sua vestita con i primi vestiti capitati sottomano, sapevo cosa dovevo fare e l'unica cosa che avrebbe impiegato sarebbe stata tanta... tantissima forza di volontà

Mi aprì e mi guardò sorridente, ignaro di tutto

"Ma buongiornoo" disse prendendo la mia mano fredda tra le sue dita

Entrai e ci dirigemmo verso il soggiorno

Lui continuava a parlarmi di cose che non riuscivo a sentire, i pensieri nella mia mente erano troppo forti, era come stessero urlando, non facendomi sentire nessun altro suono

Mise le mani sui fianchi, alzai il capo e gli diedi quello che fu il nostro ultimo bacio, appena sfiorai per l'ultima volta quelle morbide labbra, un paio di lacrime per occhio si fecero sentire, scendendo lentamente e bagnando leggermente anche il suo viso

Ci staccammo poichè lui capì che qualcosa non andava

"Amore? Perché piangi?" domandò trascinando i pollici sul mio viso per asciugare le lacrime

Presi coraggio e abbassando il viso buttai fuori l'ultima cosa avrei mai voluto dire

"Mason... penso di.. non voler più continuare" confessai

"Mh cosa intendi?" disse inclinando il capo confuso

"Penso di non volere più stare con te" dissi arrivando al punto

La sua faccia si pietrificò

"Bianca cosa stai dicendo?" disse

Non fiatai, evitando il contatto visivo

"Bianca guardami" disse mettendo le mani sul mio viso incitandomi ad alzare lo sguardo

"Non posso" dissi con voce singhiozzante

Lo guardai per mezzo secondo

"Vado a prenderti dell'acqua così ti calmi e mi spieghi" disse mettendo le mani sulle mie spalle

Annuii e quando lui si diresse in cucina, presi un pezzo di scottex ed una penna che era sul tavolo

"Scusa, per tutto." scrissi, aggiungendo un punto alla fine

Lo sistemai sul divano e me ne andai in lacrime

Quella fu l'ultima possibilità che mi fu data per ammirare i suoi occhi che esprimevano felicità e il sorriso che mi faceva sciogliere ogni volta che veniva sfoggiata

La mia favola era finita, ed ero stata proprio io a scrivere l'ultimo suo verso, senza aggiungere però una degna fine, che non meritavamo, né io, né lui.

Le lacrime viaggiavano veloci come un treno, giù per il mio viso, raggiungendo il collo per poi bagnare la felpa di cotone che stavo indossando

Non mi ero truccata, sapevo cosa avrei dovuto fare e sapevo anche che frenare il mio pianto sarebbe stato inutile, come provare ad urlare al cielo per far smettere di piovere

Ogni due secondi portavo un paio di dita in ausilio ai miei occhi, colmi di acqua salata che veniva versata solo a causa mia, per una mia scelta, era colpa mia e di nessun altro

Sapevo che una relazione a distanza non avrebbe funzionato, ed ero fin troppo spaventata e codarda per anche solo provare a sostenere il nostro rapporto essendo così distanti, ho preso la mia decisione, di conseguenza non si ruppe solo un cuore, ma due allo stesso tempo, il primo di una ragazza che aveva trovato la sua stella, il lampione che la guidava nel buio di Londra, quella certezza che le faceva dimenticare tutti i problemi, quel paradiso che copriva di gioie l'inferno che stava vivendo nel mentre; e il cuore di un ragazzo che non seppe mai la ragione della fine di un capitolo troppo bello per essere vero e duraturo, cosa sbagliò o cosa fece per meritarsi tale dolore senza spiegazione

l'angelo in bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora